Il Primo Maggio 2021 è stato letto da un palco e diffuso dalla Tv in tutt’Italia un discorso che citava alcune frasi di rappresentanti della Lega di Salvini anche con incarichi pubblici. Sono queste:
«Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno»
Giovanni De Paoli, consigliere regionale lega Liguria.
«I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali»
Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia.
«Gay vittime di aberrazioni della natura»
Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri comunali leghisti.
«I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie»
Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona.
«Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza»
Stella Khorosheva, candidata leghista.
«Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay»
Giuliana Livigni, candidata della Lega.
A dire la verità, questi sono soltanto pochi esempi; noi, nel tempo, abbiamo pubblicato qui altre scemenze ingiuriose di stampo antisemita, razzista, omofobo pronunciate o scritte sui social dai leghisti. Salvini, evidentemente preoccupato per l’eco e la diffusione che avrebbero avuto presso l’opinione pubblica, le ha giudicate «disgustose». Nei giorni successivi la polemica si è spostata sul caso di tentata censura compiuta dalla Tv pubblica. Fatto gravissimo ma noto da almeno 75 anni. E aggravato dall’ultima riforma davvero liberticida della Rai fatta approvare, con tanto di voto di fiducia, dal Presidente del Consiglio nonché Segretario del Pd, Matteo Renzi. Ora tutti si sono scandalizzati per censura & lottizzazione. Facciamo notare che Ilaria Capitani, una dei protagonisti dell’intervento censorio, ha un curriculum davvero esemplare: ex caporedattrice del Tg 2, ex portavoce di Veltroni sindaco, ora vicedirettore di Rai3. Ha protestato persino il M5s che, dopo aver votato no urlando contro la riforma Renzi, insieme con La Lega è stato il partito che l’ha applicata per prima, lottizzando e approvando masochisticamente il Presidente Foa, frutto dell’accordo Lega-Forza Italia.
Non vorremo che le polemiche facessero dimenticare il contenuto della denuncia del Primo Maggio. Salvini non se la può cavare così facilmente. Deve dire con chiarezza e senza ipocrisie a tutti e soprattutto al suo elettorato quali sono le radici “culturali” e i valori della Lega, e che i dirigenti che li negano così sfacciatamente nelle loro affermazioni pubbliche vengono immediatamente espulsi. I fatti devono seguire le parole.
Invitiamo i siti e i blog, che concordano su queste richieste, di riprodurre i nomi dei razzisti leghisti fino alla loro espusione dalla Lega.