Così oggi Enrico Letta, segretario del Partito Divertente: “Servono sanzioni che mettano in ginocchio la Russia”. E en passant spezzino le reni alla Grecia…
la lepre marzolina – venerdì 25 febbraio 2022
Così oggi Enrico Letta, segretario del Partito Divertente: “Servono sanzioni che mettano in ginocchio la Russia”. E en passant spezzino le reni alla Grecia…
la lepre marzolina – venerdì 25 febbraio 2022
Altro salto nel baratro di Goffredo Bettini, l’ideologo del Pd. L’inventore del “Campo Largo”, la linea strategica di Enrico Letta, ogni tot mesi fa una pensata, e il suo partito lo segue come i topi il Pifferaio magico di Hameln. Avendo nel Dna il Compromesso storico e i “Fratelli in camicia nera”, il Pd nella sua storia non fa altro che riprodurre la creatura berlingueriana in una caricatura sempre più ridicola, sempre più indecente. Così non riesce ad immaginare altro che inciuci e consociativismi vari e, dato che non ha alcuna linea politica, fa come il pugile suonato a cui non resta che aggrapparsi al suo avversario. Così almanacca su sempre più veloci e progressivi spostamenti a destra. Non sempre gli riescono, ma nel frattempo perde per strada valori, elettorato e politiche di riferimento. Invece di motivare di nuovo gli elettori astenuti per disgusto, insegue i ceti politici di destra. Facendo aumentare il disgusto. Che assommandosi alla crescente miseria sociale darà frutti prevedibili. Geniale.
L’invito di Zingaretti a votare Sì per l’ennesima “grande riforma”: basta maltrattare la Costituzione!
Zingaretti dice di votare il taglio che diventerebbe accettabile solo se si faranno altre riforme costituzionali. Una vera contorsione logica. Insomma per Zingaretti il taglio così com’è è da bocciare. Ma lui invita impudicamente a votare Sì dopo avere in parlamento fatto votare ai suoi per tre volte su quattro No, prima di recepire nell’accordo di governo coi 5 stelle il taglio del contratto di governo gialloverde. Un ignoto e avventuroso programma “costituente”(?) che in primo luogo non farà bene al suo partito in balia della confusione. Anche se, come si dice, vincerà’ il Si il Pd avrà perduto. Verrebbe da citare i principi del costituzionalismo democratico che non consentirebbero a minoranze di deformare, a colpi di farlocche maggioranze improvvisate, la Costituzione che è di tutti. Mi astengo, tanto non capirebbero. A lor signori interessa, temo, solo barcamenarsi prima di cadere dalla seggiola. Ora giocando anche all’anticasta della casta.
In una legislatura contrassegnata da tanto opportunismo trasformista a destra e manca, di cui Conte uno e bino giallonerorosa è oggettivo emblema, ci manca solo l’avventurosa e imprecisata “grande riforma” (con chi e per che cosa?) dell’aspirante statista romano.
“Salvini allontana la Lega dal #Nord e davanti al #PD c’è l’occasione della vita: farsi rappresentanza della parte più moderna ed europea del Paese. Ci vogliano provare?”. Così Gori, sindaco di Bergamo, che non si sa come sia finito nel Pd. Mah! Non si capisce: la parte più moderna ed europea del paese si faceva rappresentare fino a ieri dalla Lega Ladrona di Bossi? Gori vuole cogliere l'”occasione della vita”, e diventare lui il nuovo Trota.
la lepre marzolina – lunedì 3 agosto 2020
Testo integrale dell’intervento di Parrini, del Pd , 24 luglio 2019, su Moscopoli
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. È iscritto a parlare il senatore Parrini. Ne ha facoltà.
PARRINI (PD). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, prima di tutto la ringrazio per aver risposto affermativamente alla richiesta di un’informativa in Aula, avanzata dal Gruppo Partito Democratico e dal nostro presidente Marcucci. La ringrazio per questo, con molto rispetto.
Non posso però ringraziarla per le parole che ha detto oggi, parole che a nostro giudizio sono in parte evasive e in parte affette da scopi palesemente diversivi. Lo sforzo che lei ha profuso per parlare d’altro e non dell’oggetto dell’informativa è ammirevole sul piano dell’impegno fisico ma è disdicevole sul piano politico. (Applausi dal Gruppo PD).
Continua la lettura di QUATTRO QUESTIONI PESANTI COME MACIGNI (QUANDO LE RISPOSTE?)
Il Pd, vuoto a perdere, non sa a chi aggrapparsi.
Ricetta Veltroni: passare da Verdini veri a Verdi fasulli.
la lepre marzolina – 30 luglio 2019
«Nel caso di una crisi di governo, la nostra posizione resta di dare la parola agli italiani». Così insiste ancora oggi Zingaretti. Ponendoci di fronte a dei gravi interrogativi: il segretario del Pd ha una vaga idea della situazione economica e sociale del paese? Il segretario del Pd si rende conto che le elezioni politiche celebrate nei prossimi mesi porterebbero quasi sicuramente alla maggioranza assoluta della destra sotto il dominio dell’uomo più pericoloso degli ultimi decenni? Perché vuole regalare per chissà quanto tempo il paese alla peggiore destra antieuropea? È così sicuro che con tale maggioranza e con tale disinvoltura della classe dirigente leghista subalterna politicamente (e chissà anche economicamente) al più pericoloso nemico oggi del liberalismo non sarebbero manomesse persino le regole della liberaldemocrazia? Dopotutto il Porcellum ha la firma della Lega.
Sostenere che ci sia solo un’alternativa, o questo sciagurato governo o elezioni immediate, è non solo falso, numeri alla mano, ma mostra una irresponsabilità senza pari. Il Pd di Zingaretti e di Renzi sta dimostrando un’incoscienza storica continuando a lavorare per Salvini. La pagheranno cara.
di enzo marzo
Commentatori e politici stanno spargendo a piene mani una grande bufala. I risultati europei hanno rovesciato i rapporti di forza tra la Lega Ladrona e il Movimento 5s, e quindi è giusto che il Presidente del consiglio effettivo sia Salvini, il quale ha in mano le sorti del governo e della legislatura. Niente di più falso. Il Parlamento risponde alla composizione fissata dalle elezioni politiche dell’anno scorso. Ne dovrebbero prendere atto tutti, a cominciare dal Capo della Lega. Anzi, i sondaggi ufficiosi e anche quelli ricavabili dalle Europee e da alcune Amministrative dovrebbero far pensare a un probabile rovesciamento di forze tra lega e M5s e dovrebbero quindi impegnare le teste sempre più vuote dei nostri mediocrissimi politici a come rimediare a un possibile disastro. Senza arrendersi prima del tempo. La bufala prima descritta serve solo a convincere i più al fatto che sia ormai ineluttabile la resa al nazionalismo, alla cialtroneria, alla destra estrema. Noi gridiamo che tutto questo è falso, e addirittura criminale nei confronti della nostra democrazia.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo ai titoli di testa.
Nel parlamento NON esiste una sola maggioranza possibile. Perché nessuno lo ricorda?
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Dato che non esiste oggi in Italia alcun problema che richiederebbe un po’ di opposizione, il buon Zingaretti continua renzianamente a tener chiuso il Pd nel suo splendido isolamento, ma preannuncia fuoco e fiamme: «Serve una rivoluzione… andiamo casa per casa, torniamo a suonare i campanelli». Cittadini, state accorti. Se vi bussano alla porta, non aprite: o sono i Testimoni di Geova o i Testimoni del Nulla.
la lepre marzolina – domenica 14 luglio 2019
Per Zingaretti “è tornato il Bipolarismo”…
Registriamo i sintomi: Aumentata autostima e manie di grandezza, perdita del sonno, aumentata produzione verbale con difficoltà a frenarla, volubilità nel cambiare opinioni.
andrea costa
Zingaretti trasuda felicità. Ha perduto solo 111.545 elettori rispetto al disastro elettorale renziano dell’anno scorso. E Zingaretti ne è contentissimo. Poi nel pomeriggio arriva l’addio al Piemonte. E che importa!? Zingaretti resta contentissimo. Anche se dei sei milioni e 200 mila di voti perduti dal M5s allo sbando non gliene è venuto neppure uno, neppure per sbaglio, Zingaretti è contentissimo. A lui (se ne mostra convinto) bastano poche settimane per passare dal 22% al 51%. Non ha mezze parole: «Se cade il governo ritengo che la via giusta sia dare parola agli elettori». E così finalmente far trionfare Salvini. Definitivamente. E dal basso del suo 22% Zingaretti sarebbe contentissimo come una pasqua di fargli questo regalo.
Noi ci arrovelliamo per trovare una ragione di tanta contentezza. Non è che al Nazareno si è rinserrato un folle masochista, fuggito da qualche ospedale psichiatrico travestendosi da Segretario del Pd? Naturalmente scartiamo la sola altra spiegazione che ci viene in mente: ci rifiutiamo di pensare che Salvini lo tenga a libro paga. Sappiamo che i segretari del Pd per antica tradizione lavorano gratuitamente h24 per i loro avversari.
La lepre marzolina – lunedì 27 maggio 2019
“L’Italia non funziona anche per colpa dei No al referendum” : così Zingaretti , mostrando tutta la sua approssimazione, coglie almeno 3 risultati:
1. Intestare a se stesso neosegretario del Pd la pesante sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016 che segnò la fine politica di Renzi;
2. Offendere, non rispettandolo e mostrando di non aver compreso la lezione, i milioni di donne e uomini, moltissimi di centro sinistra, che a stragrande maggioranza hanno irreversibilmente bocciato con il No la strampalata e poco democratica riforma Renzi/Boschi;
3 .Allontanare dal suo partito che sbandiera il verbo “includere” e la parola “plurale” moltissime persone anche ben disposte, molte delle quali lo hanno votato alle recenti primarie. Complimenti !
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