25 aprile – LA COSA PUBBLICA

«Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, la nostra famiglia, il nostro lavoro, il nostro mondo, insomma, che ogni sua sciagura sia sciagura nostra, come ora soffriamo per l’estrema miseria in cui il nostro Paese è caduto: se lo avessimo sempre tenuto presente, come sarebbe successo tutto questo?».

Giacomo Ulivi

(giovane partigiano 19enne fucilato dai fascisti a Modena nel 1944), “Lettera agli amici” –

25 aprile, cosa significa celebrarlo al tempo del Covid-19

C’è lo stesso una piazza per la festa della liberazione dal nazifascismo. Virtuale, a causa del coronavirus. E’ l’occasione per sottolineare l’attualità dell’evento storico, oggi che la libertà è ugualmente minacciata e soggetta a restrizioni, e magari di compiere, con una donazione alle associazioni che operano per i più deboli, un gesto di solidarietà in questa situazione di emergenza. La data della rinascita dell’Italia libera suona oggi come appello all’impegno civile

di Angelo Perrone *

Niente cerimonie, o cortei, o interventi pubblici. Quest’anno, il 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo 75 anni fa, non viene celebrato in modo tradizionale, a causa del Covid-19. Neppure per questo però rimane sotto silenzio. E’ ugualmente ricordato, dopo l’invito di tanti, 1400 personaggi della cultura, della società civile, dello spettacolo, dello sport, a ritrovarsi comunque insieme in una sorta di piazza virtuale che magicamente sappia riunire il paese.

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“QUANDO SI E’ DI UNA RAZZA SUPERIORE, CHE MALE C’E’ A DIRLO?”

«Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori».

Vittorio Feltri,

Rete 4, Fuori dal coro-21-4-2020

[nella foto, 1. Esemplare dirigente di una razza superiore; 2. Figlio del fondatore della Lega Ladrona, già tipico rappresentante dei lombardi nel Consiglio regionale ; 3. Unico cittadino italiano che non sa mettersi neppure la mascherina].

[e.ma.] Vittorio Feltri, direttore di “Libero – il picco di stupidità”, dichiara di non credere ai complessi di inferiorità. Non stentiamo a crederlo, godendo egli di un complesso di superiorità più che motivato, dato che ha raggiunto  un ragguardevole record, quello di dirigere il quotidiano più indecente che esca in Europa… Feltri forse ha il sospetto che i settentrionali siano uguali a tutti gli italiani, ma è fuorviato dall’ambiente che frequenta e sponsorizza. Da consumato antropologo razzista non può rimanere insensibile alla superiorità dell’homo sapiens leghista, tipico del settentrione d’Italia.

PER IL GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE – SUPERIORITÀ NORDICA

Il post – poi rimosso – di Francesco Lasaponara, consigliere comunale leghista

 

FORLì – “Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perché fermarli? Anzi, andrebbero incoraggiati a farlo”, “ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che va corso per qualcosa di più importante. E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”. A scriverlo su Facebook (in un post che non risulta più visibile, ma che Repubblica ha potuto leggere) è Francesco Lasaponara, barese di nascita e forlivese di adozione, consigliere comunale leghista a Forlì.

Lo scrive a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile, condendo il suo testo con hashtag ingiuriosi nei confronti dei partigiani: “#liberacidalmale #tradimentoelibertà” e altri irriferibili. Gli anziani partigiani  andrebbero incoraggiati a scendere in strada, dice, “magari in qualche città con un sindaco dal cuore partigiANO” (le maiuscole offensive sono opera di Lasaponara, ndr) tipo ad esempio Milano. Ed è giusto che celebrino spalla a spalla con i propri compagni. Ovviamente poi se dovessero ammalarsi…” eccetera. E aggiunge: “Come cani che abbaiano vittoriosi sui cadaveri dei Leoni… ma i cani restano cani e i Leoni restano leoni”.

 
 

NUMERO STRAORDINARIO – USCITO IL N. 62 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU IL FATTO QUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf clicca qui e anche su https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/22/coronavirus-in-tv-spadolini-mi-disse-di-non-voler-parlare-delle-asl-lottizzate-oggi-siamo-ancora-li/5777408/

Sommario
europa e coronavirus
5. riccardo mastrorillo, eurobond: opportunità o rischio?
6. niccolò rinaldi, guardiamoci allo specchio
la biscondola
10. paolo bagnoli, gli italiani meglio dell’italia
res publica
11. angelo perrone, concretezza e serietà
la vita buona
13. valerio pocar, bugie e silenzi impareremo qualcosa?
nota quacchera
15. gianmarco pondrano altavilla, la scienza del sensitivo mariano
lo spaccio delle idee
16. pietro polito, la forza mite della cultura

18. william beveridge, perché sono liberale
25. william beveridge, progetti di pace in tempo di guerra
28. lucio villari, quel piano beveridge che pare scritto oggi

in fondo
29. enzo marzo, vecchio scarpone – quanto tempo è passato…
31. comitato di direzione
32. hanno collaborato
6. bêtise d’oro
10-13-15-17-27-29-31. bêtise
 

CAOS E PREOCCUPAZIONI SU “IMMUNI” – “Attenzione alla raccolta dati delle app anti pandemia” – Coronavirus, lettera aperta di 300 scienziati

L’hanno firmata in tutto il mondo, ma la maggior parte lavora in Europa. Le raccomandazioni ricordano le linee guida già pubblicate dalla Commissione Eu, eppure si teme che la scelta sbagliata possa portare ad un sistema di sorveglianza. Il sospetto nasce dall’abbandono del progetto Dp-3T che invece avrebbe evitato il rischio.  

di jaime d’alessandro [da “La Repubblica 20 aprile -21 aprile 2020]

LE APP per il tracciare i contatti fra le persone e contenere così la pandemia di coronavirus, chiamate di “contact tracing”, non sembrano conoscere pace. Mentre in tutto il mondo le stanno adottando, oltre 300 accademici e ricercatori, fra i quali nove lavorano in Italia, lanciano un appello perché non si prenda la direzione sbagliata.

“Siamo preoccupati che alcune soluzioni (…) si traducono in sistemi che consentirebbero una sorveglianza senza precedenti della società“, scrivono nella lettera aperta. “Dobbiamo garantire che preservino la privacy”. Nella stessa lettera si ricordano le linee guida della Commissione europea, alle quali la app italiana Immuni aderisce, ma si teme che non tutti le seguano.

In particolare, i 300 esperti puntano il dito su un aspetto, quello del sistema di raccolta delle informazioni, che loro vorrebbero decentralizzato mentre alcuni Paesi, come Francia e Germania, vanno verso la centralizzazione. “Ed è pericoloso”, spiega al telefono Dario Fiore da Madrid, ricercatore 37enne siciliano dell’Imdea che è uno dei portavoce della petizione. “Solo un sistema decentralizzato impedirebbe un domani di usare queste informazioni nel modo sbagliato”.

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L’emergenza sanitaria in prospettiva storica – Lettera aperta ai Governi dei paesi membri e alle istituzioni dell’U.E. da parte della comunità degli storici

Il documento allegato nasce da una discussione tra i primi quattro firmatari sull’importanza di una presa di posizione degli storici contro la deriva antigermanica che si sta sostanziando con narrazioni non solo pericolose ma erronee. E questo non perché ci occupiamo di Germania, e sappiamo quanto il rapporto tra Italia e Germania abbia inciso sulla storia continentale, ma perché le distorsioni incidono sull’irrigidimento delle rispettive posizioni nella pubblica opinione.

Non prendiamo la parola a cuor leggero, ma per avvertire le massime cariche istituzionali di tutta l’UE che in assenza di scelte coraggiose e di un lungimirante e inedito intervento dell’Unione la crisi odierna potrebbe sfociare in una emergenza della democrazia.

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LA DERIVA DEL “CORRIERE DELLA SERA” DI CAIRO

 
di professione reporter

  

E così, alla vigilia delle Festa della Liberazione del 25 aprile, il “ventennio che ha cambiato l’Italia” diventò il “Ventennio che ha sconvolto l’Italia”. Mussolini che ride nella foto, si fa serio.

E’ successo, nel giro di poche ore, al Corriere della Sera. Sulle pagine del giornale è stata pubblicizzata una serie di allegati sul fascismo. Grande foto di Benito Mussolini, che sorride dal balcone di piazza di Venezia, davanti a un oceano di folla. E poi, sotto, il titolo sul “Ventennio che ha cambiato l’Italia” e  un testo che dice, fra l’altro: “Pagine avvincenti che ripercorrono origini e sviluppo di un sistema politico cruciale per la storia del nostro Paese, tuttora al centro di polemiche e discussioni. Una collana di grande attualità per riflettere sulla vulnerabilità della libertà umana e della democrazia”.

Sistema politico cruciale. Polemiche. Discussioni. Riflettere.

LINGUAGGIO ATTENTO

Un linguaggio molto attento a non prendere posizioni nette, a contenere tutto e il suo contrario. In aggiunta: la data d’inizio della vendita dei volumi assieme il Corriere è il 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione. Ricordiamo che come ogni anno negli ultimi anni questo giorno è fonte di scontri politici. Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, pochi giorni prima della ricorrenza ha scritto che “il Coronavirus ci ha fatto Pure il regalo, uno dei pochi, di liberarci della retorica del 25 aprile”. Il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio la Russa ha proposto che il 25 aprile diventi la celebrazione dei caduti di tutte le guerre.Il 19 aprile il comitato di redazione del Corriere (Giuzzi, Ottolina, Sciacca, Spadaccino, Voltattorni) scrive al direttore Luciano Fontana: “Volevamo rassegnarti il nostro sconcerto e quello di tanti colleghi per la pubblicità apparsa oggi a pagina 34 del nostro giornale. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte di chi decide i contenuti da vendere in allegato con il Corriere della Sera, ma pubblicizzare l’uscita di una collana sul ‘Ventennio che ha cambiato l’Italia’ con tanto di foto di un sorridente Benito Mussolini in una piazza stracolma di gente è sicuramente molto discutibile. Inoltre riteniamo decisamente di pessimo gusto programmare l’uscita del primo numero della collana per il 24 aprile alla vigilia dell’anniversario della liberazione dal nazifascismo. Se non è più possibile rinviare ad altra data l’uscita della collana, almeno ti invitiamo ad una maggiore vigilanza sulle pagine promozionali inserite all’interno del giornale per salvaguardare la qualità del nostro lavoro quotidiano”.

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La trimurti In Bending spoons come soci anche i figli di B. La strana presenza del colosso Jakala

La trimurti In Bending spoons come soci anche i figli di B. La strana presenza del colosso Jakala
Dal renziano al big del marketing, chi c’è dietro

» MARCO PALOMBI [il fatto quotidiano]

Se tutto andrà come previsto dall’ordinanza del commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, la trimurti che darà vita all’app “Immuni” avrà, se non guadagni visto che si parla di una cessione a titolo gratuito, un enorme potere: miliardi di dati, e dei più sensibili e “preziosi”, su milioni di persone verranno veicolati dalla loro creatura digitale (e certo gestiti, almeno si spera, nel rispetto delle leggi sulla privacy).
È DUNQUE UTILE chiedersi: chi sono?

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POVERO CON FERRARI

Qualche volta, qui, abbiamo riportato delle prime pagine di quotidiani di estrema destra, ma non solo, che aprivano la loro prima pagina o con vere turpitudini  a 9 colonne (vedi “Libero”) o con titoli che non erano che violenti editoriali. Spessissimo sono a caratteri cubitali ma non contengono alcuna notizia del giorno prima. Ci ritroviamo in contrasto con questo andazzo: qualche volta cerchiamo anche all’interno, ma non troviamo da nessuna parte la Notizia con cui noi avremmo “aperto” il nostro giornale. Allora non resta da farcela da soli, una prima pagina… [e.ma.]

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CASSAZIONE SMENTISCE TRIBUNALI DI ROMA E (OVVIAMENTE) RESTAURA LA LIBERTÀ DI PENSIERO

Cassazione: “Non credenti hanno stessi diritti dei credenti”. Accolto ricorso contro il divieto d’affissione manifesti Unione Atei e Agnostici

L’episodio si riferisce a quando l’amministrazione veronese guidata dal sindaco di centrodestra, Federico Sboarina, aveva impedito l’affissione di dieci manifesti dell’Uaar perché trasmettevano un messaggio “potenzialmente lesivo nei confronti di qualsiasi religione”

di F. Q. | 17 APRILE 2020

Non credere è come credere, i diritti sono gli stessi. Lo ha stabilito la Cassazione: atei e agnostici hanno lo “stesso diritto paritario dei fedeli delle diverse religioni di professare il loro credo ‘negativo” ed è “vietato discriminarli nella professione di tale pensiero” del quale possono fare “libera propaganda”.

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IN EMERGENZA SI POSSONO PORRE DEI LIMITI, MA MAI SUPERARLI

Il ricorso ad una applicazione prodotta dalla Bending Spoons spa, con la quale il Commissario Arcuri, nominato per indicazione televisiva unipersonale (a che titolo e con quali procedure di evidenza pubblica? Comunque senza metterne al corrente il parlamento depositario del rispetto delle libertà costituzionali) ha sottoscritto, come ho letto su “Le Monde” e solo dopo su qualche giornale italiano, un accordo di concessione gratuita dell’utilizzo  “perpetuo”-del software di contact tracing il cui controllo, inevitabilmente, sarà nelle mani del Governo, lascia allarme e comunque molte perplessità di metodo e di merito.

Il Commissario avrebbe detto di confidare in un’adesione massiccia da parte dei cittadini. L’inutilità a fronte di inevitabili oneri e costi anche per la gestione e aggiornamento del software e ogni altro costo connesso, in una con la opacità dell’operazione, derivante dalla non obbligatorietà dell’uso del dispositivo pare in re ipsa. Così come l’inefficacia derivante dalla perdurante e ormai desolante e gravissima assenza di tamponi e test sierografici e reagenti (del cui tempestivo approvvigionamento, così come delle introvabili mascherine, ci si sarebbe dovuto da troppo tempo occupare da parte di chi ha sottoscritto o fatto sottoscrivere l’opaco documento, ferme restando responsabilità concorrenti o derivate in ambiti territoriali regionali e non). Nel momento più difficile per le libertà democratiche, resta che l’emergenza  non può giustificare tutto sino al punto di affidare a un Governo (qualunque Governo!) uno strumento di controllo così invasivo e penetrante.

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