COMICI E PAGLIACCI

Il deputato Matteo Dall’Osso muore dalla voglia di sentire in diretta le minacce di Putin all’Italia, e non ascolterà Zelensky. Riferendosi al presidente ucraino, ha detto: «Di comici ne ho conosciuti abbastanza». Come dargli torto? Ma è lui che non è mai sazio. Nel circo della politica italiana il primo che ha avuto la fortuna di ammirare è stato il comico-illusionista Beppe Grillo che ha truffato gli italiani facendo eleggere persino un trasformista professionista, filoputiniano di destra, come Dall’Osso. Il quale – una volta eletto – si è trasferito armi e bagagli in “Coraggio Italia” per recitare col duo Toti&Brugnaro. Poi, alla ricerca di un vero buffone, non poteva che approdare in Forza Italia. Chissà se ha partecipato al matrimonio burletta del suo presidente amico di Putin. Che comicità!

La lepre marzolina – lunedì 21 marzo 2022

ULTIMATUM

de La lepre marzolina

Noi dell’Asse “o Franza o Spagna”, seguendo l’esempio del caro Putin, abbiamo deciso di invadere la Repubblica Italiana, o meglio di «non attaccarla», ma soltanto di compiere una «operazione speciale» armata sul suo territorio, occupando terre che «fanno parte della nostra storia». Noi siamo terrorizzati, siamo circondati: ai nostri confini non c’è solo l’Italia ma ci minacciano il Lussemburgo, il Belgio, il Portogallo. Ovviamente in futuro penseremo anche a loro. Ai nostri due paesi si unisce l’Austria, a cui gli imperialisti savoiardi hanno sottratto la Repubblica Veneta, figuratevi, “sua” fin dal 1797. I popoli non possono rimanere inerti di fronte alla tragedia di un’Austria privata del vitale “sbocco al mare”. 

Bisogna procedere rapidamente alla denazificazione e defascistizzazione dell’Italia. Il sempre maggiore allontanamento dell’Italia dall’idealità democratica è ben più grave di quello dell’Ucraina. I patrioti italiani, secondo gli ultimi sondaggi, costituiscono circa il 20% della popolazione, mentre il Partito Patriota ucraino nelle ultime elezioni ha preso solo lo 0,53% e il partito di estrema destra Svoboda ha raccolto il 2,15%. In Italia alle elezioni ai neo fascisti si unisce un altro 20 per cento di fanatici, agli ordini di Capitan Cialtrone, che sono pronti a qualunque politica anche la più razzista e becera, nonché un 10 per cento devoto all’esempio più macroscopico di edonismo e di libertinismo individualista, condannati dal nostro Don Kirillo come il Peccato da sradicare.

Vinceremo sicuramente. Confidiamo nel sostegno della Quinta Colonna nostalgica interna, fatta di no-vax, terrappiattisti, nazi-bolscevichi, paleo-bertinottiani e mini-Generali in pensione, che molto travagliano per giustificare le nostre rivendicazioni. Abbiamo già un nostro giornale, la “Pravda”, diretto da Belpietro. Il Dugin “de noaltri” – e ne siamo orgogliosi – è камфора, che collocandosi sulla linea di Forza nuova e di Franco Cardini, definisce i profughi ucraini “passanti” e si dedica quotidianamente alla sua meritoria battaglia contro l’intolleranza perché, si sa, come dice lui, «nessuno è più intollerante dei liberali».

 

MASSACRI, RESISTENZA, LOGICA

di paolo flores d’arcais

Lettera aperta a Tomaso Montanari e ai suoi compagni pacifisti

Caro Tomaso, provo a occuparmi del tuo articolo su Il Fatto di venerdì 11 marzo, che il redattore ha titolato, con perfetta aderenza al contenuto, “Il militarismo da divano farà strage di ucraini”.
Per cominciare: “guerrafondai” o “pacifisti”, siamo naturalmente tutti “da divano”, visto che possiamo scrivere dalle nostre case senza che le bombe a grappolo di Putin ci costringano negli scantinati o nelle tombe. Dal mio divano, perciò, al tuo, vorrei evidenziare alcune contraddizioni logiche palesate dal tuo testo.
Definisci quella di Putin una “aggressione scellerata”. Giusto. Il nostro punto di partenza è comune, perciò. C’è un aggressore e c’è un aggredito, un carnefice e una vittima (designata). L’aggressione di Putin è anche per te scellerata, immagino, visto che getta missili su scuole e ospedali per bambini, spara sulle famiglie in fuga nei “corridoi umanitari” firmati un’ora prima, e ne concede di nuovi, che conducono però in Russia: corridoi di deportazione, cioè, questa è la sua idea di “umanitario”.
A questa guerra di massacro, il popolo ucraino, stretto attorno al suo presidente democraticamente eletto (col 73% dei voti), ha deciso di opporre la più strenua resistenza. La vittima designata rifiuta di porgere la gola, sceglie di combattere.

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La lezione di Montanari contro quella di Mission

di pierfranco pellizzetti

Il professor Montanari insiste e raddoppia.

Nelle sue ultime comparsate televisive sembrava aver incassato le dure repliche della realtà e – quindi – dava vaghi segni di aver iniziato a tenere a freno il suo perfettismo cattolico applicato alla tragedia ucraina. La protervia ammantata da ansia di martirio priva di rischi effettivi.

Falsa impressione, perché oggi sul “Fatto Quotidiano” ritorna alle posizioni di partenza. Ossia la predicazione di un pacifismo unilaterale come forma superiore di realismo, promossa dalla superiorità morale dello spirito credente. Per cui “il pacifista da tinello” se la prende con “i guerrafondai da divano” che pretenderebbero di far continuare la carneficina”, per cui «arrivati a questo punto, l’unica posizione morale per noi occidentali è la più forte pressione possibile per un cessate il fuoco immediato, per un tavolo della pace dove Ucraina e Russia trovino un accordo. Un accordo che sarebbe comunque meglio della continuazione di questa carneficina senza senso». Scelta morale o non piuttosto la pretesa di sovrapporre alla realtà il proprio dottrinarismo, come viatico sicuro per il paradiso del politicamente corretto. Anche perché la condizione primaria per arrivare all’annunciato accordo è che entrambi i contendenti manifestino la benché minima intenzione di arrivare a tale accordo. Condizione inesistente se la parte putiniana dichiara di infischiarsene della realtà nel palleggiamento derisorio di due tesi: “in questo momento non ci sono invasioni in atto” (linea Ladrov), “l’Ucraina non esiste e deve tornare a far parte della Russia” (linea Putin).

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USCITA LA NEWSLETTER N. 03/2022 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
ITALIALAICA.IT MEMBRO ITALIANO DELLA NUOVA RETE LAICA EUROPEA
Redazione 07.03.2022
Più di un anno fa si era aperta una crisi all’interno della Federazione Umanista Europea, l’organizzazione che da molti anni rappresentava nelle istituzioni europee la voce dei laici e dei non credenti. L’art. 17 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU) prevede infatti…


Articoli
LE ORIGINI CRISTIANE DELL’EUROPA TRA RETORICHE E MISTIFICAZIONI
Marco Comandè 15.03.2022
Avevamo scampato l’elezione dell’integralista Marcello Pera a Presidente della Repubblica, ma ci ritroviamo con un despota che ha attuato tutti i punti programmatici della sua battaglia contro il relativismo religioso, per poi scatenare una guerra contro l’Ucraina: le origini cristiane… Continua la lettura di USCITA LA NEWSLETTER N. 03/2022 DI ITALIALAICA

Vendita Espresso, salvare il gruppo Gedi da sé stesso e dal suo nichilismo

di Cronista Furiosa

L’Espresso è stato venduto. Altro valore è stato distrutto dal gruppo Gedi e da chi lo dirige, ormai avvolto in una spirale di cinismo e di distruttività. Anzitutto, ferisce il modo. Le bugie, le false rassicurazioni, quando tutto era già scritto.

Far uscire la notizia prima di avvisare il direttore Marco Damilano, che ha detto di averlo saputo dal tweet di un giornalista, dire di essere in trattativa quando ormai era sicuro pure a chi sarebbe stato venduto.

Ma colpisce ovviamente anche il fatto in sé. Certo, un settimanale cartaceo non rende tanto di questi tempi in cui le edicole chiudono una dopo l’altra, trasformandosi in mesti negozi di paccottiglia.

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DITTATORI CHE ODIANO LE DONNE – Anna Stepanovna Politkovskaja

Critica liberale intende festeggiare l’Otto marzo ricordando Anna Stepanovna Politkovskaja, giornalista fatta assassinare di Putin.

Estraiamo le notizie da Wikipedia.

«L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede».

Anna Politkovskaja

Anna Stepanovna Politkovskaja, nata Anna Mazepa (in russo: А́нна Степа́новна Политко́вская?; New York, 30 agosto 1958 – Mosca, 7 ottobre 2006), è stata una giornalista russa con doppia cittadinanza russo-statunitense.

Particolarmente attenta sul fronte dei diritti umani, Politkovskaja è nota principalmente per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto. Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando. Il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze che hanno portato alla sua morte.

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LA DESTRA È PUTINIANA?

 

 

Dialoghetto sulla Destra italiana

di enzo marzo con sé stesso.

I vostri due video sono inequivocabili, anche a noi sembra di ricordare i putinismi della Destra, certo che rivisti ora fanno impressione….

 –I due video possono indurre in errore e far pensare che la Destra abbia avuto fino a ieri una linea politica filorussa, ma non è così: la Destra italiana non è una vera destra, è un fenomeno tutto nostrano: un giorno è putiniana, un giorno è trumpiana; un giorno è filoeuropea e il giorno successivo è fieramente antieuropea; è antieuro ma favorevolissima a prendere soldi dall’Europa; adora il Dio Po, ma si sbaciucchia ostentamente il rosario; la mattina è secessionista e dopo poche ore è sovranista, verso sera è un po’ nazionalista ma cerca l’occasione per trafficare con la Russia, affamata com’è di tangenti; è moderata ma civetta con Casa Pound.

La sua bandiera è la banderuola. E non solo in campo delle relazioni internazionali: si proclama liberale a piè sospinto anche se non ha la minima idea di cosa sia il liberalismo, anzi è convinta che il liberalismo sia l’ideologia base della difesa del monopolio, delle diseguaglianze, dei privilegi. Si dichiara “garantista” ma lo è solo per chi può farsi le leggi ad personam, frodare lo Stato e corrompere giudici, avvocati, testimoni e parlamentari, certo non per i ladruncoli di strada. Insomma, la nostra è la Destra che per voto delle due Camere stabilisce che una prostituta è la nipote di un capo di stato straniero. Facendo ridere il mondo intero. Il suo è un liberalismo pagliaccesco, fiorito solo ad Arcore e nella Padania, sconosciuto nel resto del pianeta e nella storia delle idee. Un liberalismo che arriva a far educare i suoi giovani attivisti da un ideologo che si proclama nazi-bolscevico. Consigliere ovviamente di Putin. Un liberalismo di ampio respiro, che spazia da Croce al missino Tatarella.

 

–Quindi non vi ha impressionato il putinismo sfacciato dei due video?

 –Non dimenticheremo mai la sceneggiata ripugnante di Berlusconi che gioca con Putin mimando una sparatoria con mani (vedi foto), pur sapendo che ha di fronte chi ha fatto assassinare la giornalista Anna Politkovskaja. Quindi certamente nessuna meraviglia, il putinismo salviniano e berlusconiano non è che una delle tante varianti della Destra italiana fondata sulla cialtroneria proteiforme. Vengono i brividi a pensare che appena poche settimane fa questa stessa Destra ha avuto la sfacciataggine di candidare ufficialmente Berlusconi al Quirinale. Senza scandalizzare (quasi) nessuno. Ed è mancata solo una manciata di voti.

Ma sia ben chiaro, la responsabilità non è di queste banderuole, che poi, se non avessero provocato effetti drammatici sull’etica pubblica e sulle condizioni materiali del paese, farebbero persino ridere tanto sono buffonesche le loro esibizioni. La responsabilità ricade sulla gran massa del popolo italiano che per decenni ha votato (e purtroppo voterà), come beoti masochisti, simili pagliacci.