PENSIERINI POST-ELETTORALI: TRA GLI INDIFFERENTI VERSO L’EUROPA E GLI IDIOTI MASOCHISTI (ALLEGATA LA TABELLA A CURA DI RICCARDO MASTRORILLO SUI RISULTATI IN TERMINI ASSOLUTI)

di enzo marzo

Una settimana fa abbiamo fatto notare che in questa occasione la scheda era unica ma il valore del voto era duplice: valeva sia per l’Europa sia come sondaggio ufficiale per la politica italiana.

È proprio il voto “europeo” a darci la più importante vittoria e la più importante sconfitta. Il tanto strombazzato tsunami che avrebbe dovuto travolgere l’Unione europea (che responsabilità hanno avuto i media in questo!) si è rivelato un ruscelletto: l’assalto dei sovranisti è clamorosamente fallito, nonostante gli aiuti ricevuti, finanziari e politici, da Putin e da Trump nel tentativo, per ora non riuscito, di schiacciare l’Europa nella competizione mondiale, e soprattutto nella neocolonizzazione dell’Africa. L’Ue è più forte di prima, non tanto per i numeri acquisiti quanto perché parallelamente al mezzo fiasco dei nazionalisti si è registrata una novità di dimensioni storiche: la maggioranza resta salda nonostante l’arretramento del Ppe e soprattutto dei socialisti (nei maggiori paesi europei come Inghilterra, Francia e Germania). Il che vuol dire che l’Europa ha dimostrato la capacità di saper aprire o rafforzare nuove fucine politiche, e quindi di sapersi rinnovare.

Continua la lettura di PENSIERINI POST-ELETTORALI: TRA GLI INDIFFERENTI VERSO L’EUROPA E GLI IDIOTI MASOCHISTI (ALLEGATA LA TABELLA A CURA DI RICCARDO MASTRORILLO SUI RISULTATI IN TERMINI ASSOLUTI)

APPELLO DELLA RIVISTA CRITICA LIBERALE A VOTARE ANTONIO CAPUTO

ANTONIO CAPUTO   Europa Verde, candidato nel Nordovest come indipendente, al n. 4.

Per le prossime elezioni europee la Lista Europa Verde candida nel Nordovest come indipendente, al n. 4, Antonio Caputo, esponente della migliore cultura azionista, laica e liberalsocialista, Presidente della Federazione dei Circoli di Giustizia e Libertà, già Presidente del Comitato piemontese e valdostano Salviamo la Costituzione per il NO nei referendum costituzionali del 2006  e del 2016. Caputo, oggi giudice tributario d’appello, in una lunga carriera da giurista è stato avvocato cassazionista, Ombudsman regionale e Presidente del coordinamento italiano dei Difensori civici regionali.

Con queste poche righe noi, che abbiamo combattuto con lui tante battaglie politiche e civili e ne condividiamo l’umanesimo laico e democratico, intriso di valori repubblicani di giustizia e di libertà, raccomandiamo a tutti gli elettori del Nordovest di non perdere l’occasione per dare il loro voto a una personalità prestigiosa e specchiata. Antonio Caputo ha accolto l’invito ad accettare la candidatura proposta da Critica liberale a Europa Verde per rappresentare e riproporre ai giovani il nostro mondo di idee e valori, di cui fanno parte le priorità della Lista per queste europee: sviluppo sostenibile, giustizia sociale, Stato di diritto e difesa della democrazia.

Enzo Marzo, direttore di “Critica liberale”, rivista della sinistra liberale

Aulo Chiesa, editore

Maurizio Fumo, magistrato già presidente di sezione della Corte di Cassazione

Franzo Grande Stevens, avvocato

Luigi Mascilli Migliorini, ordinario di storia moderna, accademico dei Lincei

Pierfranco Pellizzetti, politologo

Elio Veltri, medico, libero docente

Giovanni Vetritto, direttore de “Gli Stati uniti d’Europa”

pensierini elettorali: tra i barbari e i barberini

di enzo marzo

Questa campagna elettorale, cominciata da più di un anno, sta finalmente alle battute finali. Con un record difficile da superare. Non si erano mai visti tanti e così rapidi mutamenti di idee, di fronti, di risse con i presunti amici. Per strappare qualche voto in più. Queste elezioni europee hanno assunto inoltre la caratteristica sempre più accentuata di grande sondaggio, finalmente veritiero e certificato ufficialmente, sui rapporti di forza all’interno di ciascun paese. Ma soprattutto in Italia. Ciò rende ancora più difficile la scelta all’elettore che avrà in mano una sola scheda elettorale ma dovrà conciliare due logiche non coincidenti.

Continua la lettura di pensierini elettorali: tra i barbari e i barberini

anche su ilfatto.it pubblicato il numero 42 di nonmollare – l’editoriale “per un voto davvero utile”

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/22/europee-il-vero-voto-utile-e-non-votare-pd-ed-e-lultima-chiamata-prima-del-buio-assoluto/5198705/

di riccardo mastrorillo

La litania del “voto utile” viene ancora una volta intonata dal Partito democratico; ovunque ci giriamo c’è qualcuno, ben ammaestrato, che ci spiega la necessità di votare il pd per contrastare la deriva sovranista. Il segretario del Pd, qualche giorno fa, ha spiegato in televisione la sua strategia: prendere più del 20% (fagocitando necessariamente il voto delle tre liste fuori dal Pd) con l’obiettivo di far cadere il governo e andare immediatamente a nuove elezioni, sconfiggendo finalmente Salvini e i Cinquestelle. Continua la lettura di anche su ilfatto.it pubblicato il numero 42 di nonmollare – l’editoriale “per un voto davvero utile”

USCITO IL N. 42 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI –

per scaricare il pdf clicca qui.

Sommario
cronache da palazzo
5. riccardo mastrorillo, per un voto davvero utile
res publica
7. antonio caputo, europa, diritti, laicità ed elezioni
la biscondola
9. paolo bagnoli, la riduzione del numero dei parlamentari
la vita buona
10. valerio pocar, grembiulini e divise
in fondo
12. enzo marzo, pensierini elettorali: tra i barbari e i barberini
memorandum
15. matteo salvini, il golpe leghista: ai cittadini lo diremo a cose fatte
lo spaccio delle idee
16. luigi einaudi, l’idolo immondo dello stato sovrano
17. bêtise d’oro
17. bêtise
18. comitato di direzione
18. hanno collaborato
 

POPPER E L’INTOLLERANZA VERSO GLI INTOLLERANTI

[nella foto:  francesco polacchi, responsabile della casa editrice Altoforte, che espone le sue idee insieme con alcuni intellettuali di Casa Pound]

di enzo palumbo

Mattia Feltri, che è un acuto osservatore delle cose italiane, riferendosi alla vicenda dell’esclusione della casa editrice Altoforte dal Salone di Torino, nel darci il buongiorno su La Stampa dell’11 maggio, ha fatto ricorso al noto paradosso di Popper, per il quale, detto in pillole, se siamo tolleranti cogli intolleranti, l’intolleranza vincerà.

Messa in questi termini semplificati, il ragionamento di Feltri lo porta a concludere che in tal modo finisce per attivarsi quella che chiama “la dinamica dell’intolleranza”, per cui  “se sei intollerante con l’intollerante, a tua volta diventi intollerante e qualcun altro sarà autorizzato all’intolleranza contro di te”.

Per la verità, il paradosso di Popper è un po’ diverso rispetto alla semplificazione che si usa farne, perché non postula, sempre e comunque, l’intolleranza verso gli intolleranti, ma censura soltanto la tolleranza “illimitata”: “La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.”

Continua la lettura di POPPER E L’INTOLLERANZA VERSO GLI INTOLLERANTI

A LIBRO PAGA?

Zingaretti trasuda felicità. Ha perduto solo 111.545 elettori rispetto al disastro elettorale renziano dell’anno scorso. E Zingaretti ne è contentissimo. Poi nel pomeriggio arriva l’addio al Piemonte. E che importa!? Zingaretti resta contentissimo. Anche se dei sei milioni e 200 mila di voti perduti dal M5s allo sbando non gliene è venuto neppure uno, neppure per sbaglio, Zingaretti è contentissimo. A lui (se ne mostra convinto) bastano poche settimane per passare dal 22% al 51%. Non ha mezze parole: «Se cade il governo ritengo che la via giusta sia dare parola agli elettori». E così finalmente far trionfare Salvini. Definitivamente. E dal basso del suo 22% Zingaretti sarebbe contentissimo come una pasqua di fargli questo regalo.

Noi ci arrovelliamo per trovare una ragione di tanta contentezza. Non è che al Nazareno si è rinserrato un folle masochista, fuggito da qualche ospedale psichiatrico travestendosi da Segretario del Pd? Naturalmente scartiamo la sola altra spiegazione che ci viene in mente: ci rifiutiamo di pensare che Salvini lo tenga a libro paga. Sappiamo che i segretari del Pd per antica tradizione lavorano gratuitamente h24 per i loro avversari.

La lepre marzolina – lunedì 27 maggio 2019

il salone del libro

Il liberalismo, l’idea più alta che sia stata inventata finora dall’umanità, l’idea europea per eccellenza, ha questa nativa eleganza: non sa lottare se non regalando la sua unica arma al nemico

Ortega y Gasset

In questi giorni si è fatto un gran parlare della presenza al Salone del libro della casa editrice Altaforte, accusata di apologia del fascismo. Personalità del mondo politico e del mondo culturale hanno promossi appelli, molti editori si sono ritirati, tra essi ci sono moltissimi amici, per i quali nutriamo stima e fiducia, “amicus plato sed magis amica veritas”… Continua la lettura di il salone del libro

in difesa del presidente Fico, un’altra lezione di stile

di riccardo mastrorillo

Questa mattina, nel corso della discussione sul disegno di legge di Riforma Costituzionale, per la riduzione del numero dei Parlamentari, è accaduto un fatto di qualche interesse: i deputati del partito democratico hanno contestato duramente il Presidente della Camera, reo, a, detta loro, di aver dichiarato inammissibili una serie di emendamenti.

Il Pd è dichiaratamente favorevole alla riduzione del numero dei parlamentati e, gli emendamenti in questione, miravano ad introdurre modifiche sull’elettorato attivo e passivo, sulla composizione e poteri dei due rami del parlamento e sul bicameralismo perfetto. Continua la lettura di in difesa del presidente Fico, un’altra lezione di stile

 “BREXIT E TRUMP, COME I SOCIAL HANNO CANCELLATO LA DEMOCRAZIA”

di carole cadwalladr, la cronista dell’Observer che ha sollevato lo scandalo di Cambridge Analityca, ha parlato al TED di Vancouver dell’influenza dei social sulla Brexit e dei pericoli a cui essi hanno esposto le democrazie mondiali. Il paradosso è che uno degli sponsor principali del TED canadese è proprio Facebook.

Vancouver, 6 maggio 2019

“Il giorno dopo il voto sulla Brexit, quando la Gran Bretagna si è svegliata con lo choc di scoprire che stavamo davvero lasciando l’Unione Europea, il mio direttore al quotidiano Observer, mi ha chiesto di tornare nel Galles meridionale, dove sono cresciuta, e scrivere un reportage. E così sono arrivata in una città chiamata Ebbw Vale, nelle valli del Galles meridionale, che è un posto abbastanza speciale. Aveva questa sorta di cultura di classe operaia benestante, ed è celebre per i cori di voci maschili gallesi, il rugby e il carbone. Ma quando ero adolescente, le miniere di carbone e le fabbriche di acciaio chiusero, e l’intera area ne è rimasta devastata. Ci sono tornata perché al referendum della Brexit era stata una delle circoscrizioni elettorali con la più alta percentuale di voti per il “Leave”. Sessantadue per cento delle persone qui hanno votato per lasciare l’Unione Europea. E io volevo capire perché.

Continua la lettura di  “BREXIT E TRUMP, COME I SOCIAL HANNO CANCELLATO LA DEMOCRAZIA”