“Repubblica perde identità”. Quattro redazioni contro la pubblicità mascherata

 

 
“Il 14 febbraio si è purtroppo ripetuto un fatto che consideriamo allarmante e che riguarda la commistione tra giornalismo e pubblicità”.

Comincia così una missiva al Comitato di redazione dei servizi di Cronaca nazionale, Cronaca di Roma, Economia e Interni de la Repubblica. 

Una forma di protesta contro l’invasione della pubblicità nei contenuti redazionali, che nel quotidiano diretto da Maurizio Molinari sta diventando un’onda alta. Viene chiamata in causa la reputazione e l’identità del giornale fondato da Eugenio Scalfari nel 1976 e viene chiesto un intervento chiaro del direttore.

Il Cdr ha scritto di condividere le preoccupazioni dei colleghi e ha chiesto al direttore di fissare al più presto un confronto sul tema.

L’episodio del 14 febbraio è questo: l’account Twitter di una delle cronache locali di Repubblica ha cominciato a pubblicare “articoli” promozionali senza alcun avviso per il lettore che si trattasse di materiale commerciale. “In generale -dicono le 4 redazioni- stiamo assistendo ad un aumento preoccupante di ‘articoli’ ad opera di Manzoni (la concessionaria di pubblicità) che vengono pubblicati sul nostro sito e partendo direttamente dal nostro sistema editoriale, i quali per un occhio distratto sono indistinguibili da quelli di cronaca, avendo gli stessi caratteri e la stessa formattazione”.

Le quattro redazioni ribadiscono che con queste scelte senza alcuna motivazione giornalistica, ma esclusivamente pubblicitaria, “si sta snaturando profondamente l’anima e la missione di Repubblica e il lavoro dei suoi giornalisti. E che in questo modo si sta nuocendo alla reputazione e all’identità di Repubblica, un bene che ha un valore etico ma che è anche a garanzia del suo sviluppo economico”. Secondo la lettera, l’utilizzo dei social network e dei sistemi editoriali devono essere esclusivamente gestiti dalla redazione di Repubblica e dai suoi giornalisti. La richiesta è che il direttore dica parole e dia direttive  chiare e nette sulla questione.

Una settimana fa la redazione Interni del giornale aveva protestato col Cdr per altri due episodi di commistione -sul sito e sui social- fra giornalismo e pubblicità.

[da Professione Reporter]

B S L M è una rubrica di “critica liberale, che segnala le brutture che sempre più spesso invadono l’informazione italiana, sia sulla “carta stampata” sia sulla Rete. B S L M vive delle segnalazioni dei lettori. Indicate le B S L M e documentatele a info@criticaliberale.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza dei cookie. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi