il salone del libro

Il liberalismo, l’idea più alta che sia stata inventata finora dall’umanità, l’idea europea per eccellenza, ha questa nativa eleganza: non sa lottare se non regalando la sua unica arma al nemico

Ortega y Gasset

In questi giorni si è fatto un gran parlare della presenza al Salone del libro della casa editrice Altaforte, accusata di apologia del fascismo. Personalità del mondo politico e del mondo culturale hanno promossi appelli, molti editori si sono ritirati, tra essi ci sono moltissimi amici, per i quali nutriamo stima e fiducia, “amicus plato sed magis amica veritas”…

Il risultato più evidente di questa dura polemica è stato la scalata del libro di Salvini, pubblicato da Altaforte, alle classifiche di vendita.

Siamo sempre stati contrari ad ogni forma di reato d’opinione, e rivendichiamo convintamente una distinzione profonda tra la lotta politica, anche determinata e la necessità del confronto culturale, siamo con Einaudi: «Il solo fondamento della verità è la possibilità di negarla. Il giorno che la verità o quella che noi riteniamo tale fosse accettata da tutti senza contrasto, dovremmo cominciare a temere di essere caduti in errore.» La pratica politica “fascista” va contrastata con ogni mezzo, possiamo accettare finanche lo scontro fisico, benché da convinti non-violenti ci rifiutiamo di attuarlo, del resto è vietata dalla nostra Costituzione. Ma la cultura fascista va sconfitta con la cultura democratica, non impedendole di dispiegare le sue aberrazioni filosofiche e culturali in un’ideale tenzone con la Cultura della Civiltà, consapevoli e fiduciosi che solo in questo modo ne verrà sconfitta.

Sappiamo bene che quando le teorie totalitarie vanno al potere, la prima cosa che fanno è impedire agli oppositori di poter esprimere le loro idee, ed è per questo che le idee peggiori non possono essere censurate, ma devono essere confutate con la forza della ragione, giammai con la ragione della forza. Ricordiamo il rogo dei libri più volte messo in atto, anche nella storia recente. Questa è la civiltà e va garantita sempre, comunque e per chiunque.

Altra cosa è la posizione del direttore del Salone del libro Nicola Lagioia che ha invitato gli uomini politici a presenziare al Salone «in veste istituzionale, come semplici lettori» e non per presentare libri o fare campagna elettorale. Posizione che condividiamo proprio per la necessità di distinguere la propaganda politica dalla cultura.

In queste ore, mentre scriviamo queste riflessioni, le pressioni per escludere Altaforte dal Salone del libro, si sono intensificate, fino ad ottenerne l’esclusione, l’epilogo è ben peggio della premessa: la democrazia, la libertà e la civiltà hanno subito un duro colpo.

3 commenti su “il salone del libro”

  1. Offro spunti di riflessione. E’ cosi’ scandaloso e contrario ai principi liberali che lo Stato democratico si difenda preventivamente isolando coloro che ne mettono in discussione le fondamenta? E la Magistratura e le autorita’ preposte alla difesa della legalita’ indagheranno finalmente certe organizzazioni dichiaratamente neofasciste per i reati di cui alla legge Scelba onde evitare che questa faccia la fine delle grida manzoniane? E il contrasto alla ricostituzione del partito fascista passa solo attraverso l’azione della magistratura ed organi connessi o e’ doveroso per i responsabili di una manifestazione per il cui cantiere sono state utilizzate risorse pubbliche recedere da un contratto stipulato – si spera inavvertitamente – con un soggetto emanazione di una associazione che si richiama al fascismo?

  2. NO!!!
    era “cosa buona e giusta” abbandonare in massa il salone del libro!
    dare spazio nelle librerie ai fascisti revisionisti e negazionisti della Storia è come dare spazio ai creazionisti dell’intelligente design nelle scuole e nelle università.
    la libertà di parola è fondamentale, ma non si può dare spazio a chi nega la Storia, altrimenti non lamentiamoci se in internet dilagano le fake news.
    se si permette qualunque falsità (in internet, nei libri, nelle scuole, nei giornali, nel cinema, …) è la fine!
    la VERITA’ va difesa in TUTTI i modi!
    essere democratici NON deve significare permettere ogni cosa.
    le falsità vanno contrastate in tutti i modi: con l’informazione storica e scientifica, ma anche con i divieti (come le fake news di internet: vanno bandite!).

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