voterò bonaccini segretario pd — lettera apocrifa di giorgia meloni

a cura di enzo marzo

Certo non ce l’aspettavamo, data la distanza siderale tra noi della sinistra liberale e l’efficiente creatrice delle fortune di un’estrema destra dalla mentalità fascista. Siamo stati attenti sempre a distinguere il fascismo storico da una formazione del nostro tempo che ha nella propria pancia valori e interessi reazionari e clericali tipici in tutt’Europa di un’estrema destra nostalgica. Per ciò abbiamo trovato interessante questa lettera pervenuta in redazione con un mittente così incredibile. Abbiamo deciso di condividerla con i nostri lettori perché l’abbiamo trovata verosimile, anzi realistica, e purtroppo in linea con le linee di fondo della storia italiana recente e non recente.

 “Domenica 26 andrò ai seggi del Pd e voterò per Bonaccini. Glielo devo. E voglio vedere se gli scrutatori mi vorranno fermare. Io sono ITALIANA, ho la carta di identità e due euro, quindi ho tutti i diritti di avvalermi di una procedura scelta dal Pd per eleggere il loro, direi il nostro, Segretario. È vero che non c’è nel mondo un sistema di scelta più idiota, demagogico e antidemocratico di quello: primarie aperte a tutti, senza alcun controllo, senza alcuna discussione, senza alcun confronto congressuale. Così ogni cittadino può decidere anche qual è l’avversario che preferisce. Invito quindi tutti i miei sostenitori ad andare in massa a votare per chi ha avuto parole così gentili per me. E io, lo dico chiaro, scelgo uno che ci farà vincere per decenni.

Dopotutto Bonaccini non è che l’ultimo degli ex comunisti a perseguire con rigore un conciliante machiavellismo da quattro soldi con gli avversari, ma che dico “avversari”, diciamo “Fratelli in camicia nera”, come nel 1936. Seguendo una lunga tradizione dettata dal loro DNA: da Togliatti, a Stalin, giù giù fino a D’Alema… Bettini non ha forse preconizzato appena qualche mese fa un’alleanza con me? Non è stato Letta a farci vincere le “politiche”? Non è stato il Pd ad aprirci la strada con la sua politica di destra verdiniana? Non è stato il Pd a imporre accanitamente con voti di fiducia un sistema elettorale che era cucito proprio per garantirci la vittoria? Non ha fatto una riforma autoritaria della Rai che nemmeno io avrei avuto il coraggio di proporre? Ma qui la storia sarebbe lunga, e questo mio è solo un appello al voto.

E glielo devo proprio il voto, a Bonaccini, perché è il loro discepolo e vero erede, e anche perché ha dichiarato di voler aspettare ancora (qualche anno?) prima di giudicare la mia azione di governo. Ci fa comodo uno politico come lui che onestamente confessa di non lasciarsi influenzare dalla realtà e di non sapere nulla della mia storia, dei miei programmi, degli interessi di cui sono portatrice da sempre. E persino che evidentemente non legge i quotidiani del mattino. Mi ha addirittura regalato il riconoscimento che non sono fascista, il che mi è un po’ dispiaciuto e mi ha procurato un po’ di guai con il mio Ignazio, nonché con parenti, amici, ministri e parlamentari, ma non possiamo pretendere troppo, nessuno è perfetto. Andiamo a votare…

Giorgia Meloni”

5 commenti su “voterò bonaccini segretario pd — lettera apocrifa di giorgia meloni”

  1. Un sarcasmo incolto, nel senso che valuta con schemi arcaici la società aperta che comprende il rispetto tra gli avversari che non significa condivisione delle idee. Se il nostro lettore fosse stato acriticamente dalla parte di Bonaccini avrebbe scritto con la stessa verve che Schlein è una stalinista della peggiore specie.
    Non mi aspettavo tanto rilievo da Critica Liberale

    1. Che ci sia del sarcasmo e’ fuor di dubbio. Che vi sia un fondo di verità pure. Basti pensare – ne sono un testimone diretto – che quando venne eletto Renzi si presentarono a votare per lui elettori di Forza Italia. Speriamo che non accada di nuovo anche se, da sondaggi pubblicati di recente, Bonaccini dovrebbe stare tranquillo. L’elettorato del Pd è ancora più a destra dei suoi dirigenti. Purtroppo.

  2. Noi del Comitato Piero Gobetti anche se lontani dal PD domenica voteremmo Elly Schlein occorre una forte rottura con il passato, un momento in cui forze nuove salgano alla ribalta viviamo in un altro tempo ove tutto è mutato del novecento e dunque vi è bisogno di per4sone che siano immerse in questo tempo e lo sappiano leggere sino la Schlein ne ha dato un buna lettura non sclerotizzata nelle vecchie logiche democristiane e comuniste ormai residuati storici che non hanno niente da dire. L’avvento dei fascisti a governo deve essere una vera presa di coscienza per un radicale mutamento di una sinistra che prenda come modello il pensiero LiberalSocialista che ha radici forti e ha sempre costruito futuro

  3. Quando il Pd fece le primarie anni fa per l’elezione del segretario (ed alle quali vinse poi Renzi) mi ricordo di alcuni miei amici (di destra) che andarono a votare – e votavano ovviamente Renzi. Per me le primarie fatte in questo modo sono una c…… pazzesca! O si fanno per bene, come negli Usa, oppure sia il Congresso del partito ad eleggere il segretario. Tertium non datur.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.