Ringraziamo il cielo

8. 19 LUGLIO 2024 [e.ma]
«URSULA SVOLTA A DESTRA». Questo è il titolo del “Fatto” di oggi. Ormai in piena confusione mentale dopo la sberla elettorale del M5s alle Europee, il foglio una volta glorioso non sa quel che scrive e barcolla come un ubriaco, condizionato com’è su ogni argomento da un putinismo ossessivo e sempre più acido… Così confonde vinti con vincitori e prende la sconfitta delle estreme destre e il loro confinamento all’opposizione come una svolta a destra del centro sinistra.
Invece di ringraziare il cielo che la camaleonte italiana finalmente sia stata obbligata a uscire dalla sua furbesca ambiguità e battere in ritirata perdendo pezzi e credibilità…
Invece di ringraziare il cielo che, pur con mille difficoltà, nell’Unione europea alcune forze politiche maggioritarie, grazie proprio alla radicalizzazione e allo sfacciato antieuropeismo delle estreme destre, finalmente siano state costrette a una scelta politica chiara, con pregiudiziali dichiarate contro il sovranismo e l’illiberalismo. Anzi, speriamo che questa politica regga. Altrimenti non sarà mai possibile fare passi avanti verso il federalismo e una vera politica comune.

SLURPISTI PLANETARI

7. 19 LUGLIO 2024 [e.ma]
Almeno su un punto, sulla intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Berlusconi, il figlio Pier Silvio merita fragorosi applausi. Poche parole: «serviva più cautela». Tre parole che sono una scudisciata ai servi che, quando sono eccessivamente ossequiosi, combinano solo guai. E questa volta il danno è stato grosso. Chissà, per decenni chi dovrà partire da Malpensa avrà modo di ripensare non solo a un pregiudicato cacciato dal Senato da truffatore, nonché a un corruttore di giudici, avvocati, parlamentari, testimoni, ma anche alla sfacciataggine e alla volgarità di una classe dirigente da lui allevata e beneficata, che non conosce i limiti della decenza. Noi abbiamo Continua la lettura di SLURPISTI PLANETARI

Strage di Erba, quando le prove non bastano

06. 12 LUGLIO 2024 [angelo perrone]
La decisione della Corte d’Appello di Brescia sulla strage di Erba è di quelle che lasciano il segno, addirittura inammissibili le “nuove” prove richieste dalle difese, non si farà un altro processo. Nonostante la credulità di tanti innocentisti della prima e dell’ultima ora. L’ergastolo per Rosa Bazzi e Olindo Romano è confermato. Era questa del resto la decisione sia in primo che in secondo grado, la cosiddetta “doppia conforme”, di solito dirimente, poi confermata infatti dalla Cassazione. L’11 dicembre 2006 uccisero a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e infine la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, fu ferito ma non Continua la lettura di Strage di Erba, quando le prove non bastano

DEMOCRAZIA È FATTA

05. 09 LUGLIO 2024 [e.ma.]
Puntuale e saggio il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, domenica nell’ultimo tentativo di portare acqua all’estrema destra xenofoba e antisemita francese, ha fatto sapere il suo parere: Le elezioni parlamentari in Francia «non assomigliano molto alla democrazia». Figuriamoci, il paese di Montesquieu e di Tocqueville ha tutto da imparare dal rossobrunismo della “democrazia” putiniana. Pur essendo stati traditi infine da Hitler, il Patto Molotov-Ribbentrop rimane nel cuore di ogni regime russo. Così il Cremlino non riesce a capire tutta questa perdita di tempo in elezioni libere tra partiti che si accaniscono l’un contro l’altro. Basterebbe assassinare Macron e Mélenchon, e semmai sparare in testa a qualche giornalista di “le Monde”. E democrazia sarebbe fatta.

SINISTRA ILLIBERALE

04. 06 LUGLIO 2024  [e.ma.]
SINISTRA ILLIBERALE
Oggi il pensiero reazionario è fermo a Vannacci. E anche la lingua delle Destre stenta a fuoriuscire dalla gabbia semantica scurrile costruita da Vittorio Feltri, Sgarbi e la Curva Sud. Finché non nascerà un nuovo De Maistre del 21° secolo, potremmo stare tranquilli, se non ci fosse dall’altra parte una sorta di Cavalleria che corre in soccorso al medioevo resiliente con quotidiane dosi di cretinismo ridicolo. L’ultimo esempio viene dal manifesto della festa dell’Unit*. Dove l’asterisco vuole essere la risposta al sopruso finora perpetrato da un genere femminile, perdipiù accentato. Sembra uno scherzo, ma non lo è. Certo provoca il riso e il compatimento, ma sotto sotto rivela una pulsione autoritaria che pensa di poter cancellare la memoria riscrivendola e imponendola… Quando sarebbe necessario invece coltivarla e spiegarla. Invece “la sinistra illiberale” con i suoi eccessi di politicamente corretto e di linguaggio woke si rende ridicola, portando acqu* all* reazion*.

ONAGROCRAZIA

03 – 05 LUGLIO 2024 
[e.ma.] ONAGROCRAZIA
«Da noi la dittatura è delle minoranze». Matteo Salvini, invece di leggere, studiare e apprendere finalmente qualcosa sulla democrazia dalla lectio magistralis di Mattarella, straparla e come al solito si dà la zappa sui piedi. Il Capo della Lega è una vera sciagura, è l’esempio più illuminante di quanto scrisse Benedetto Croce nel 1925 (Salvini, se non sa chi sia, si rivolga a Sangiuliano, il “colto” della maggioranza di governo): «onagrocrazia, ovvero il governo degli asinelli selvatici, onagri, di mezza tacca e in via di sparizione: l’altro pericolo, quello degli ignoranti che teorizzano, giudicano, sentenziano, che fanno scorrere fiumi di spropositi, che mettono in giro formule senza senso, che credono di possedere nella loro ignoranza stessa una miracolosa sapienza, lo conosciamo perché lo abbiamo sperimentato bene. Si è chiamato, nella sua forma più recente, ‘fascismo’. Io ho preferito denominarlo ‘onagrocrazia’». Continua la lettura di ONAGROCRAZIA

I POLITICHETTI

02 – 05 LUGLIO 2024 
[e.ma.]I POLITICHETTI
A forza di girare su sé stessa come un camaleonte impazzito, sostenendo tutte le posizioni possibili, Giorgia sta in un evidente stato confusionale. E con lei tutta l’estrema destra. In disaccordo su tutto, le tre componenti della maggioranza radicalizzano le loro posizioni per cercare di guadagnare una manciata di voti e rosicchiarsi l’un l’altra qualche posizione di potere. E così volano gli stracci. Molto divertente è lo scontro tra Forza Italia e Vittorio Feltri che ha criticato Tajani colpevole per aver preso le parti in Europa del proprio Gruppo (PPE) senza aiutare Giorgia nel tentativo acrobatico di voler rappresentare qualcosa contemporaneamente sia nella maggioranza Ursula sia nell’opposizione di estrema destra. La reazione dei forzisti è stata feroce, i più gentili lo hanno accusato di essere in «senile confusione».
«Ho scritto una considerazione personale e sono stato ricoperto da una valanga di insulti. Questo la dice lunga sul livello di elaborazione intellettuale di questi signori e sui loro argomenti. Poveretti». Continua la lettura di I POLITICHETTI

INCONSAPEVOLE

01 – 28 GIUGNO 2024 
[vetriolo] INCONSAPEVOLE
Solidarietà umana per la senatrice Ester Mieli e orrore, per noi scontato, per l’antisemitismo. Ma per lei nessuna solidarietà politica. È voluta salire sul carro del vincitore, oltraggiando la storia dei suoi antenati, quando era chiaro a tutti chi su quel carro ci fosse già. Ha voluto lo stesso la cadrega, ora si goda la compagnia.

I pilastri della società

di Marco Cianca

Vili, indifferenti, furbi, prudenti, cinici, scettici, rabbiosi, prepotenti, egoisti, cattivi, invidiosi, brutali, spietati, ignavi. Sono tante le sfumature dell’umana negatività. E vengono tutte in mente, spinte dall’orrore per la morte di Satnam Singh, buttato davanti casa dal padrone. Come un sacco dell’immondizia, lì, dissanguato, con accanto il braccio. Un fantoccio rotto, uno schiavo senza tempo. Succedeva migliaia di anni fa, succede oggi.

Perché meravigliarsi o indignarsi? Ipocrisia allo stato puro. Quando compriamo i pomodori al supermercato, magari cercando i prodotti in offerta, è ben chiaro che più il prezzo risulta basso, maggiore è il peso dello sfruttamento. Non fa una grinza. Risparmio per il consumatore, profitti comunque assicurati ai produttori, morte nei campi. In genere, prevale la dissociazione cognitiva, una sorta di rifiuto del problema. Come pagare in nero l’idraulico o il meccanico per non sobbarcarsi l’Iva, oppure acquistare ad un mercatino merce dalla dubbia provenienza.

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UN VOTO PER MATTEOTTI

di Marco Cianca

 
L’immorale Amerigo Dumini, capo della Ceka, la polizia segreta fascista, guidava i sicari che il 10 giugno 1924 rapirono e uccisero Giacomo Matteotti. Arrestato a causa di prove talmente inoppugnabili che nemmeno il regime poteva occultare, in un processo farsa a Chieti, marzo 1926, difeso da Roberto Farinacci, fu condannato a soli cinque anni di reclusione di cui quattro condonati. Riprese subito la sua vita da avventuriero, tenendo Mussolini sotto ricatto per ottenere continue elargizioni. Allevatore di polli, imprenditore agricolo, oste, contrabbandiere, spia partecipò alla guerra. In Africa gli inglesi, dopo la cattura, lo portarono davanti al plotone d’esecuzione ma, pur raggiunto da “diciassette colpi” (come recita il titolo della sua autobiografia) e dato per morto, riuscì a fuggire. Durante la repubblica sociale organizzò un traffico di automobili, pezzi di ricambio, armi. Si infilò nelle file degli Alleati come autista del comando inglese e in queste vesti fu arrestato il 18 luglio 1945.

Un nuovo dibattimento sull’omicidio di Matteotti, aprile 1947, emise la sentenza di ergastolo. Ma già nel 1953 era fuori per un’amnistia. Rientrato in carcere a causa di un vizio di forma, il 23 marzo 1956 lasciò definitivamente il penitenziario di Civitavecchia. Poco dopo si iscrisse al Movimento Sociale. Non svolse aperta attività politica ma di fatto la fiamma sgorgante dal sarcofago del Duce per uno come lui era un richiamo irresistibile. Quello stesso fuoco arde ancora oggi nel simbolo di Fratelli d’Italia.

Giorgia Meloni, durante la commemorazione dell’ultimo discorso che il deputato socialista pronunciò in Parlamento, quello che per la forza delle denunce contro la violenza e la corruzione, (tema sul quale il governo temeva devastanti rivelazioni a proposito dei contratti con la compagnia petrolifera Sinclair Oil) equivalse ad una condanna a morte, ha onorato “un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”. Finalmente è riuscita a pronunciare la parola proibita, hanno rimarcato i benevoli commentatori. In realtà, si è trattato della semplice ammissione di un’incontrovertibile verità storica e giudiziaria.

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