Vogliono archiviare il parlamento

di antonio caputo

Il premierato elettivo implica necessariamente l’archiviazione della forma parlamentare di governo frutto della costituzione del 1948 [art.1 da correlare agli artt.70 e ss. della Costituzione, per cui il popolo, titolare della sovranità la esprime tramite i suoi rappresentanti in Parlamento eletti a suffragio universale e diretto, a cui compete esprimere un governo rappresentativo dopo una elezione fondata sul principio “ad ogni testa un voto”). Ergo, il premierato elettivo proposto peraltro dal premier in corso , modifica radicalmente un principio fondamentale della costituzione come tale immodificabile con lo strumento dell’art.138 Costituzione attendando alla stessa forma repubblicana della democrazia parlamentare, non assoggettabile a procedura di revisione, come previsto dall’art. 139 a costituzione vigente. In astratto potrebbe farlo solo una assemblea costituente eletta dal popolo sovrano

DONNE CATTIVE E PATRIARCATO

di giovanni perazzoli

La vicenda della ragazza uccisa dal suo ex fidanzato ha dato la stura alla solita sarabanda di generalizzazioni e strumentalizzazioni. Per l’intellettuale di destra è l’occasione per recuperare, ancora una volta, il ritornello sulla perdita dei Valori Veri nella società occidentale, decadente e tristemente individualista. Fino al grottesco: “c’è troppa cattiveria nelle donne, al giorno d’oggi”. L’intellettuale di sinistra è meno torvo; per lui è l’occasione per passare a un nuovo linguaggio roboante fatto, adesso, di patriarcato, violenza di genere, maschilità tossica (magari senza capire neanche di che cosa si parla), e cercare così di accreditarsi con un movimento che sembra che tiri. Naturalmente, il privato è politico e non si parli di disagio psicologico: servono la rivoluzione e la vera democrazia.

Bisognerà parlare un giorno della disinvoltura con la quale ci si appropria di un sistema di concetti e parole (e.g., il patriarcato) o di narrative (e.g., la crisi dei valori) che ci danno l’impressione di spiegare di colpo il mondo. Era ieri quando spiegavano tutto l’inconscio, la repressione del super-io, l’alienazione ecc. Il metodo di prendere un fatto di cronaca e inquadrarlo dentro una cornice già pronta non ha niente di scientifico. Da dove verrà? Certo non da Karl Popper. Mi fa pensare a quelle prediche di parrocchia che utilizzano un’ondata di emotività per inverare il catechismo. Il “discorso pubblico” è cinico, lo sapevamo. La generalizzazione, del resto, è la macchina della politica. Ci manca solo che si dibatta su “se i neri hanno la musica nel sangue”. Ma ci arriveremo.

In questo contesto di autoreferenzialità, ad ognuno interessa solo il discorso terra terra che ripete da decenni: la sua critica alla destra, la sua critica alla sinistra. A nessuno dei tanti che, senza alcuna competenza, pontifica sulle vere ragioni del femminicidio, interessa ovviamente un bel niente dei femminicidi. Peraltro, trovo anche insopportabile che si rivolgano alla ragazza assassinata chiamandola per nome, come fosse una persona di famiglia.

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revisione del Trattato di Lisbona

Rapporto AFCO sulla revisione del Trattato di Lisbona: analisi del voto a cura del Movimento europeo

Nel quadro di una sessione carica di discussioni e di decisioni che hanno suscitato forti divisioni fra le forze politiche, il Parlamento europeo ha adottato il 22 novembre il rapporto elaborato da 5 relatori della Commissione AFCO in un anno di elaborazione senza trasparenza e senza dibattito pubblico, ignorando anche la necessità di coinvolgere in questo lavoro società civile e cittadini che avevano partecipato alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

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USCITO IL N.138 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E anche su il fattoquotidiano.it

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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – alla timida giorgia faccio qualche domanda: sicura che il suo cerchio magico le sia utile?

Sommario
03. stati generali del liberalismo 2023
editoriale
05. angelo perrone, il vicolo cieco dell’antisemitismo
la biscondola
08. paolo bagnoli, senza progetti, senza politica
corsivo
09. enzo marzo, pronto, c’è giorgia?
verso il regime
10. riccardo mastrorillo, dalla magna charta alla meloni
11. antonio caputo, premier eletto direttamente e democrazia parlamentare: un ossimoro
la vita buona
14. valerio pocar, la nave affonda, i topi scappano
l’osservatore laico
16. francesca palazzi arduini, sinodo 2023: quattro quinti di spirito santo e… .
gli stati uniti d’europa
19. raffaello morelli, perché lo stop all’allargamento ue
lo spaccio delle idee
24. alessandro galante garrone, un affare di coscienza: la scuola pubblica – con postilla di enzo marzo
26. pietro polito, elogio dell’altra via
28. gianfranco viesti, contro la secessione dei ricchi
32. comitato di direzione
32. hanno collaborato
07. bêtise d’oro
08-13-18. bêtise

PRONTO, C’E’ GIORGIA?

In quest’anno Giorgia ha dimostrato davvero di essere una persona molto intelligente e furba. Nessuno può avere dubbi su queste sue qualità. È anche una urlatrice mica male, e come attrice, in politica, non è seconda a nessuno. Così giustamente va “fiera”, molto fiera, di tutto quello che fa e le accade attorno. Su questo non ci piove. Dopotutto ne sono sicuri anche Violante e Cassese, visto che non perdono occasione per gratificarla con fiori e lodi. Sallusti e Feltri stando dilapidando tutta la loro riserva di saliva.

Però rimangono alcune domande purtroppo senza risposta.

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USCITO IL N.137 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT

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e anche su ilfattoquotidiano.it questa europa è inefficace: serve un’iniziativa federalista
Sommario
03. stati generali del liberalismo 2023
04. cambiamo rotta all’europa
la biscondola
8. paolo bagnoli, la macelleria del fanatismo religioso
cosmopolis
10. e. ma., “dio lo vuole!” i macellai in nome di tre immaginari Dei unici
11. riccardo mastrorillo, il perenne conflitto
13. giovanni perazzoli, hamas è gaza – e gli arabi?
15. angelo perrone, indignazione morale e critica politica
astrolabio
18. marco cianca, sicari autorizzati
19. pietro polito, elogio del dissenso
23. anna foa (a cura di filippo senatore), 23 agosto 1943 vittorio foa. gli anni giovanili a torino
la vita buona
21. valerio pocar, piccola delinquenza, grande demagogia
24. comitato di direzione
24. hanno collaborato
12. bêtise d’oro
14-17. bêtise
 

Bergoglio, l’uva ed il parlamento. Note su sinodalità e democrazie

di francesca palazzi arduini

Che la Chiesa cattolica costituisca un robusto “antistato” d’impronta monarchica è risaputo. Negli ultimi decenni, soprattutto dal Concilio Vaticano II, e dell’istituzione dei Sinodi (1965) esiste però una tendenza al coinvolgimento del gregge, in quanto “popolo di Dio” nell’indirizzamento generale. L’esigenza è esplicita, soprattutto con questo papa, (che ha riformato la procedura sinodale nel 2018), un papa che tende a voler ribadire il ruolo sociale della Chiesa e tiene quindi ad un aggiornamento dei modi di governo, decentralizzando alcune sue prerogative, ad esempio nel governo delle chiese locali e nei processi di trasparenza amministrativa.
Non si tratta di fascino indiscreto della democrazia, di voler prendere i voti in senso prosaico, perché il metodo politico è sempre quello del governo su base divina e non sul consenso, eppure è indubbio che sempre più la Chiesa, a suo modo, salta all’uva dei sistemi parlamentari.
“Il Sinodo non è un Parlamento” ammonisce il volpesco Bergoglio nel suo discorso inaugurale ai lavori del sedicesimo Sinodo[1]:

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COME DISTRUGGERE IL PORTO DI LA SPEZIA

di nicola caprioni

Il porto della Spezia è uno dei maggiori scali portuali italiani. Con la riforma delle autorità portuali è stato unito al porto di Marina di Carrara, in una innaturale “Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale”. Come tutte queste fusioni effettuate d’ufficio e senza che vi sia un reale sistema unico tra i diversi porti, essa si risolve in una semplice quanto inutile operazione burocratica.

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