di daniele bonifati – ettore maggi
con la collaborazione di luciano belli paci, andrea carlo cappi, elena gimelli
L’aggressione russa all’Ucraina ha evidenziato la presenza di una significativa e – soprattutto – rumorosa area a sinistra che si definisce pacifista ma che sembra mossa, più che dal pacifismo, dall’avversione verso le democrazie liberali e socialdemocratiche sottolineandone gli errori, i difetti, la lontananza dal modello ideale.
L’effetto paradossale di questa impostazione è che da critiche legittime e spesso necessarie si passa al non riconoscere le differenze tra le varie democrazie se non addirittura a giustificare le dittature in nome di un mondo multipolare, espressione che Putin ha ripreso da Aleksandr Dugin, come gran parte della visione strategica russa.
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