di francesco zanardi
Lettera di Papa Francesco al Popolo di Dio; parole di un bugiardo o più semplicemente di un leader religioso con grossi problemi di dissociazione dalla realtà?
Un salto al ribasso della qualità quello di Bergoglio che da populista di “alto livello”, se così si può dire, si trasforma in leader dell’inciviltà più meschina, barbara e ripugnante.
Nella sua lettera al Popolo di Dio,
dalla quale anche se molti giornali non lo scrivono si dissocia in primis proprio il Popolo di Dio tra cui Patrick McCafferty di Belfast che nel suo magazine parrocchiale ha chiesto a Francesco di rimanere a Roma: “Chiederei al nostro Santo Padre il papa di non venire in Irlanda”. Tra l’ennesimo insulto alle vittime dei preti cattolici, emergono diversi aspetti inquietanti.
Il grave ed evidente ritardo mentale delle gerarchie cattoliche che dopo più di vent’anni di accuse da parte delle vittime e delle associazioni che le tutelano, toh, tutto a un tratto si accorge per la terza, quarta, quinta volta, di non aver fatto abbastanza (per non dire nulla) per affrontare il problema e per tutelare le vittime e le potenziali nuove.
Questo lo squallidissimo teatrino di Bergoglio, che per tirarsene fuori dagli scandali che continuamente emergono testimoniando il fallimento della chiesa nell’affrontare l’endemico problema, e grazie alla complicità criminale di quella stampa che lo favoreggia, promette per la terza, quarta, quinta ecc. volta tolleranza zero con la proverbiale promessa che tutto ciò non accadrà più.
Nel suo incivile concetto, nel frattempo, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.
Nella sostanza, uscendo dal concetto religioso e facendo un paragone più alla portata di tutti, Bergoglio chiede alla vittima/pedone di un ubriaco che, in stato di alterazione da alcol l’ha investita e l’ha costretto ad usufruire a vita di una sedia a rotelle, che si accontenti delle scuse senza pretendere un aiuto per comprarsi una sedia a rotelle che gli permetta di muoversi.
Un concetto ripugnante e di una violenza inaudita che varrebbe a dire che se le vittime, questa volta legittimamente, facessero violenza ai propri aguzzini, basterebbe poi chiedere scusa.
In conclusione, un bugiardo o un leader religioso con gravi problemi di dissociazione dalla realtà?
Potremmo forse trovare la risposta se riflettessimo sulle aspettative che Bergoglio ha lanciato per l’ennesima volta al Popolo di Dio, aspettative che non è neppure riuscito a risolvere in uno staterello di un km quadrato con al suo interno solo una quindicina di bambini.
Parlo del caso di don Martinelli e dei chierichetti del papa che hanno denunciato le presunte molestie subite in vaticano, che per la terza volta va verso l’insabbiamento al punto tale che poco più di un mese fa vedevamo il Martinelli, anziché sospeso, raccogliere prenotazioni per gli esercizi spirituali dell’Opera don Folci, esercizi ai quali paradossalmente presenziava niente popò di meno che il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Francisco Ladaria.
Bergoglio, il papa dalla credibilità ZERO.
da rete L’abuso
[Postilla di e.m.: Ormai l’ipocrisia di papa Bergoglio sta diventando davvero intollerabile, e ancora più indecente è la reticenza dei media che, non svolgendo il loro compito, hanno da tempo rinunciato a dire la verità sull’azione, o meglio sulla mancata azione effettiva, del Vaticano per cercare di contrastare il lurido fenomeno della pedofilia ecclesiastica. Ormai sono decenni che le denunce hanno messo in luce quanto il fenomeno sia esteso e “coperto”. Il papa fa finta di essersene accorto e d’aver preso provvedimenti. Ma finora c’e stata solo qualche presa d’atto di scandali troppo grossi per essere ancora coperti. Quindi solo parole, parole, parole. L’ultima lettera del papa prima della sua partenza per l’Irlanda, dove il fenomeno è stato sempre gravissimo, non è che la controprova dell’ipocrisia della chiesa cattolica. Ancora regna incontrastata l’omertà dei vescovi che conoscono i reati compiuti nella propria diocesi, e continui sono gli atti di omissione. Se il papa volesse, potrebbe fare (e non dire) qualcosa. Prima di tutto imporre l’obbligo ai vescovi di denunciare quanto conoscono alle autorità statali, in modo che la pedofilia ecclesiastica sia indagata e perseguita esattamente come la pedofilia di qualunque altro cittadino. Per il papa la soluzione sta in un supplemento di preghiera. Per noi più prosaici sarebbe già un passo una telefonata in Questura].
non spinta da ancticlericalismo, dico che avete ragione!
Articoletto squallido, pieno di invettive non solo nei concetti ma anche nel linguaggio, barbaro e volgare, quanto di più lontano dalla tradizione liberale che fa della pluralità di pensiero e di diversità di vedute un baluardo intoccabile. Un liberale vero discute, ma non insulta (“dissociato sociale” ecc.); e soprattutto non si augura che il suo pur peggiore rivale possa scomparire o essere annientato (come è chiaramente sotteso dal vostro pezzo), per il discorso della pluralità di cui sopra e pena lo scadimento nel totalitarismo. Siete agli stessi livelli dei sovranisti che tanto attaccate. Sembra il delirio anticlericale della peggior sinistra. Che, ribadisco, non ha niente di liberale.
Firmato: un liberale (uno vero).
Io sono comunista.
Ma questo scritto è odioso, sciocco, volgare e violento anche per me caro sig. “liberale”.
Fatti il Segno della Croce e Parla il Vangelo se ti riesce, uomo vero!
Io non sono comunista, ma penso che questo Papa sia un furbo, mistificatore, falsario, malato di protagonismo, opportunista, senza scrupoli.
Per non essere stritolato e per salvare quel poco di credibilità della Chiesa, ha bisogno del sostegno dei media, che notoriamente sono nella quasi totalità di sinistra.
Allora recita la parte del Papa progressista, quasi marxista. In realtà la sua matrice è di ben altra tendenza.
Usa falsamente il pugno duro contro la pedofilia, ma in realtà quasi tutti i pedofili delle alte gerarchie sono suoi amici.
Probabilmente non è neanche un grande credente. Piccolo uomo di grandi ambizioni, usato dai nemici della Chiesa per distruggere la Chiesa.
Io non lo chiamo, pastore, ma lupo. Il suo vero nome è bergoglifero,fratello di bergogliatana.
Siracide
34
I sogni non contano niente
1Illusioni e fantasie danno sicurezza
solo agli stupidi,
e i sogni mettono le ali agli sciocchi.
2Chi crede nei sogni è come chi vuole
abbracciare un’ombra
o chi pretende di rincorrere il vento.
3In sogno non vedi le cose, ma solo un
riflesso,
invece di una persona hai davanti la sua
immagine.
4Da ciò che è sporco non potrà venire nulla
di pulito
e da quel che è falso nulla di vero.
5Sogni, oroscopi e previsioni del futuro
sono solo fantasie,
sono come le previsioni che fa una donna
prima del parto.
6Non far caso ai sogni,
a meno che non vengano dall’Altissimo.
7I sogni hanno già ingannato tanta gente
e chi ha messo la sua speranza nei sogni è
rimasto deluso.
8Invece la legge è completa e perfetta
senza queste imposture
e la sapienza proclamata da veri credenti è
già perfetta in se stessa.
Un cretino … Il campione di sparo di luoghi comuni … Un religioso standard … Quello che ci vuole per un popolo di bigotti primitivi.