FRA PARLAMENTARISMO E INTERGOVERNAMENTALISMO

MOVIMENTO EUROPEO
 
«Politico» ci ha informato – su ispirazione di due anonimi deputati europei – che i maggiori gruppi politici del Parlamento europeo (PPE, S&D, Renew Europe, Verdi e Sinistra) avrebbero trovato un accordo su una ambiziosa riforma del Trattato di Lisbona e sull’avvio di una convenzione che sarebbe battezzata “costituente”.

Ego te baptizo piscem se l’idea fosse quella di convincere i diciassette governi ostili alla revisione del Trattato di Lisbona a convocare la convenzione ex art. 48 TUE prima delle elezioni europee.

L’idea non sarebbe un ossimoro se, di fronte all’immobilismo atavico dei governi, il Parlamento europeo uscente decidesse di lasciare in eredità al Parlamento europeo entrante l’avvio di un vero processo costituente fondato sul parlamentarismo e non
sull’ “intergovernamentalismo” e su un dialogo strutturato con la società civile.

L’articolo di “Politico” ci ha informato che l’obiettivo dei maggiori gruppi politici nel Parlamento europeo sarebbe quello di portare di fronte alla commissione affari costituzionali una risoluzione politica che accompagnerebbe le proposte di modifica del Trattato di Lisbona e che – se adottata – arriverebbe in aula nel prossimo autunno.

Un accordo sarebbe stato dunque raggiunto fra popolari, socialisti, liberali, verdi e sinistre escludendo i conservatori e riformisti oltre a Identità e Democrazia in cui siedono la Lega, il Rassemblement National e l’AFD.

Se così fosse, sarebbe sconfitta l’ipotesi avanzata da Manfred Weber e da Giorgia Meloni di una alleanza fra PPE e ECR che avrebbe escluso i socialisti, i Verdi e le Sinistre cercando di “imbarcare” invece i liberali.

Si tratterebbe di un accordo politicamente rilevante in vista delle elezioni europee del giugno 2024.

L’annuncio dell’accordo avverrebbe il 7 settembre in una conferenza stampa dei gruppi firmatari della risoluzione.

Vedremo se le vacanze estive porteranno un consiglio federalista al PPE e ai gruppi politici per abbandonare la via tortuosa dell’”intergovernamentalismo” e prendere la via democratica del parlamentarismo costituente.

Vedremo anche se il Parlamento europeo accetterà la proposta dei Movimenti europei, delle reti della società civile e degli « ambasciatori » nella Conferenza sul futuro dell’Europa di convocare una “agora” prima del voto in aula delle proposte di revisione del Trattato di Lisbona e la richiesta di avviare una fase costituente.

Roma 23 luglio 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.