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2 giugno: la Repubblica incompleta

di angelo perrone

La scelta repubblicana e la Costituzione democratica, fondata sui valori di libertà e solidarietà, furono le basi della ricostruzione dopo la guerra e il fascismo. Il Paese deve saper affrontare le sfide del tempo, facendosi carico della precarietà del presente. L’urgenza di ritrovare il sentimento di fiducia e di coesione sociale

Il 2 giugno 1946 è la data che mette insieme la fatica di fare i conti con il passato e il coraggio di avventurarsi verso il nuovo: un mondo ancora da definire, esposto a cambiamenti imprevedibili, che richiede consapevolezza. Le due esigenze definiscono il compito svolto da quella generazione, e l’impegno assegnato a quelle future.

La data è fortemente identitaria per gli italiani, ne indica la presa di coscienza rispetto al passato, segnato da sangue e sventure, e la volontà di impostare l’avvenire, con un obiettivo primario: trasformare la curva faticosa dell’esistenza in un cammino di speranza.

Quel giorno è segnato da una doppia ricorrenza. La vittoria della repubblica sulla monarchia, e l’elezione dell’assemblea costituente, per fissare nuove regole, ispirate ai valori della Resistenza e della rinascita come paese unito e solidale. Un passaggio storico, a suffragio universale, e, per la prima volta, con il contributo delle donne. Il cui voto fu, verosimilmente, decisivo per la scelta della repubblica.

Il nostro sguardo è rivolto a vicende ormai scolpite nel tempo, ma è sollecitato da quanto è accaduto in seguito proprio in conseguenza di quelle scelte: i problemi risolti, quelli lasciati insoluti, gli altri che all’epoca non erano nemmeno immaginabili, e che solo le trasformazioni successive hanno fatto emergere. In tutta la loro drammaticità. L’attualità della data è in questa complessità.

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UN UOMO VERO, DI VASCO ROSSI ED ENRICO LETTA

PUBBLICITA’ REGRESSO

Letta: “Salvini è un uomo vero. Insieme ci stiamo sforzando di salvare il paese”.(Fonte Tpi)

Sono l’uomo più semplice che c’è
Sono l’uomo giusto per te
Sono l’uomo di questa sera
Sono l’uomo di primavera
Facciamo bene a stare insieme stasera
Facciamo bene, facciamo perché
C’è l’occasione e l’atmosfera
Sì, facciamo bene perché
Siamo vivi
Domani chi lo sa?
Sì, facciamo bene perché
Sono l’uomo giusto per te”
zum zum zum
 
 
 
 
 
 
 
 

Tramutiamo la speranza in realtà

di Pier Virgilio Dastoli

La Conferenza sul futuro dell’Europa nasce in un periodo di incertezza sui destini del processo di integrazione europea perché – nonostante l’ottimismo diffuso dalle istituzioni europee – non si sa ancora quando partirà il programma per la ripresa dell’economia europea dopo la pandemia bloccato ancora davanti a cinque parlamenti nazionali, perché le prospettive di dotare l’Unione di una sua autonomia strategica sono molto fumose in settori sensibili dell’agenda digitale e dell’intelligenza artificiale per non parlare della politica estera e di sicurezza, perché i governi gestiscono gelosamente senza spirito di solidarietà la gestione dei flussi migratori e perché la dimensione sociale (che implica l’equilibrio intergenerazionale, la parità di genere, la lotta alla precarietà e alla povertà) è apparsa ancora una volta nel Vertice di Porto come un settore quasi totalmente chiuso nei confini nazionali.

Eppure, la speranza risiede nel fatto che l’innovazione al centro della Conferenza di far discutere su un piano di uguaglianza cittadini e istituzioni possa scardinare un ingranaggio che, dal Trattato di Lisbona in poi, è stato preso in ostaggio dal metodo confederale e nel fatto che la democrazia partecipativa, usando tutti gli strumenti della società digitale, sia in grado di far riaprire il cantiere delle riforme dell’Unione europea.

Affinché la speranza si tramuti in realtà il Movimento europeo sottopone qui di seguito all’attenzione dell’opinione pubblica prima italiana e poi europee la sua analisi, le sue critiche e un catalogo di proposte costruttive.

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W LA LIBERTA’ MENO MALE CHE A DIFENDERLA CI SONO I LIBERALI DI ESTREMA DESTRA

Dopo che Macron ha annunciato l’obbligo in Francia del certificato verde per accedere a ristoranti e trasporti, i liberali di estrema destra italiani si sono giustamente eretti in difesa della libertà. Salvini si è addirittura scandalizzato: “Non scherziamo”. E lo dice lui che alla sua età ancora ama fare gli scherzi infantili suonando ai citofoni. Più pensosa e sensibile, Giorgia Meloni ha giudicato l’idea «incostituzionale e raggelante». Come le si può dare torto? Già i cittadini subiscono vincoli intollerabili e illiberali come quelli che impediscono loro di fumare al cinema o pisciare in piazza o che impongono di fermarsi al rosso dei semafori, e adesso ai no-vax e a quelli che ancora non si sono vaccinati si negano libertà fondamentali come quella di andare al cinema a prendersi il covid e a contagiare tutti gli altri. Davvero «raggelante». Ah!, quando c’era Lui…. Allora sì che il capo del governo, liberale alla Meloni e alla Salvini, aveva la libertà di far assassinare gli avversari politici o relegarli al confino o cacciare i professori che non approfittavano della libertà concessa loro di prendere la tessera del partito…

la lepre marzolina – giovedì 15 luglio 2021

RICORDARE EUGENIO COLORNI

Venerdì 28 maggio 2021 si è tenuta la commemorazione di Eugenio Colorni, la mattina in presenza, sotto la lapide a lui dedicata, a Roma  in via Livorno 20, il luogo in cui Colorni  è stato ferito a morte dalla famigerata banda Koch il 28 maggio 1944 , e il pomeriggio con un webinar su Zoom. Entrambe le manifestazioni, moderate da Francesco Gui, sono state molto partecipate. Erano presenti diverse decine di persone con le bandiere europee, federaliste e dell’ANPI.

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USCITA LA NEWSLETTER n.07/2021 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
EDUCAZIONE CIVICA, O EDUCAZIONE CONFESSIONALE?
Attilio Tempestini 26.05.2021
La Chiesa valdese ha criticato l’affidamento -per “molte scuole del secondo ciclo”- dell’insegnamento di educazione civica, “in tutto o in parte” a chi insegna la religione cattolica.

Mi pare evidente il contrasto con la laicità della scuola. La legge del 2019, che disciplina l’insegnamento in…


Articoli
LA CHIESA ITALIANA VERSO IL SINODO
Marcello Vigli 14.05.2021

A parlare di sinodo aveva cominciato il papa con una prima richiesta, che risale al 2015, durante il Convegno ecclesiale di Firenze; e la seconda, ancora più esplicita, lo scorso 30 gennaio, incontrando i catechisti in Vaticano. La Chiesa italiana deve incominciare un processo di Sinodo…


Articoli
“NESSUN UOMO È UN’ISOLA”
Renato Piccini, Paola Ginesi 13.05.2021
«Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.
Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare,
l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse
un promontorio, come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi, o la tua…


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TRUFFA E MOSCHETTO, LEGHISTA PERFETTO

La Lega è un partito serio. In occasione  del piccolo incidente in cui un Consigliere comunale di Licata eletto con la Lega ha sparato quattro colpi a un socio, Salvini ha taciuto, non ha difeso il pistolero, silenzio. Scioccamente ci siamo meravigliati. Poi alcune nostre fonti ci hanno chiarito l’imbarazzo. A presto, forse, arriverà un comunicato ufficiale in cui si ricorderà che per essere eletti nelle liste della Lega bisogna possedere obbligatoriamente il porto d’armi (il Consigliere ne era sprovvisto) e, soprattutto, che è assolutamente disonorevole sparare ben quattro rivoltellate senza riuscire ad ammazzare il malcapitato. Vergogna, il “leghista perfetto, truffa e moschetto” mira, spara, uccide.

la lepre marzolina – venerdì 30 luglio 2021

Falcone e Borsellino, ricordarli senza retorica

di angelo perrone *

Il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a distanza di quasi trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, non rischia di scadere nella retorica celebrativa. Non solo a causa della tragicità sanguinosa degli eventi. Ad alimentare la memoria, è il pensiero commosso per quella testimonianza di vita a servizio della giustizia

Il rischio è cedere alla tentazione della retorica commemorativa, fatta di slogan e luoghi comuni, quando ricorrono anniversari drammatici. Come quello delle stragi mafiose del 1992, Capaci e via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e gli uomini e donne delle loro scorte.

Ecco cerimonie nelle quali vengono espressi concetti roboanti, destinati a durare il tempo delle celebrazioni. Il momento centrale è rappresentato dall’intervento di esponenti politici, uomini delle istituzioni, rappresentanti di organizzazioni. Corone d’alloro, fiori, discorsi. La fase con il maggior rischio retorico.

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SUCCESSIONE, L’ADDIZIONALE PROPOSTA DA LETTA – UNA MISURA DI GIUSTIZIA SOCIALE 

di stefano passigli

La proposta di Enrico Letta di integrare l’imposta di successione con un’addizionale sui patrimoni superiori ai 5 milioni per concedere a ogni diciottenne 10.000,00 euro non deve né spaventare né scandalizzare. Innanzitutto, la misura, limitata ad un periodo di cinque anni, ipotizzando 1.400.000 giovani, avrebbe un costo complessivo di 14 miliardi, una somma pari al gettito dell’imposta di successione francese in un solo anno. 

Dal punto di vista  delle successioni e donazioni l’Italia è infatti un vero paradiso fiscale: le successioni in linea retta sono tassate al 4% con una franchigia di un milione di euro per erede. Il gettito complessivo è di 820 milioni all’anno. In Francia l’aliquota sale fino al 45% con un gettito di 14 miliardi annui; nel Regno Unito l’aliquota giunge al 40%, in Germania al 30%, in Spagna al 34%. Negli Stati Uniti, spesso presi ad esempio di orientamento liberale e di equo sistema fiscale, le imposte sul reddito sono più basse che in Europa ma l’imposta di successione va dal 37 al 55%.

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3. FINE CORSA. SONO STUFO DEL “CORRIERE MARCHETTARO” (con una postilla)

di enzo marzo

Basta. La finisco qui. Mi dispiace per i lettori, che mostrano d’essersi molto appassionati, ma non posso perdere la giornata a leggere il “Corriere della sera” trasformato in un catalogo aziendale occulto e truffaldino. Intanto ormai è noto e dimostrato. Anzi possiamo farne un gioco: chi trova più “marchette” avrà il premio di “lettore-tradito doc”. Non è difficile, è come pescare in una tonnara. In alternativa preferisco leggere un giornale vero. Anche se non è facile trovarlo.

La corvée di oggi ha dato le solite amarezze. Abbiamo in cronaca un’intera pagina dedicata ai Missoni e un marchettone a un marchio di biciclette elettriche e auto giapponesi. Il Giro d’Italia sta fruttando molto al Corsera. Se, per esempio, una cospicua massa di lettori si pone la domanda: “come faranno gli arbitri del Giro a seguire la gara”?, eccoli serviti: si servono di ben trenta moto. E giù su un altro marchio giapponese una bella marchetta pubblicitaria di mezza pagina. Per il dopo gara occorre andare, poi, al tale ristorante xxx e farsi la sua “chianina in crosta di olive nere”, “ma si possono anche comprare prestigiosi arredi per la casa come i tessuti firmati Bxxxxxx” Parola della giornalista  Lorenza Cerbini. Tralasciamo tutto il resto, come per esempio, la notizia vecchia di due mesi, sparata su nove colonne, dell’apertura al pubblico del Mausoleo di Augusto. La velina dell’ufficio stampa della Tim è firmata dalla giornalista Alessia Cruciani.

Ma non c‘è solo questo sul “Corriere: tra un articolo redazionale firmato, ma pubblicitario, e un altro, non ci crederete ma vi sono anche articoli veri. Oggi hanno sottratto alle marchette truffa persino una pagina per dedicarla alla scaramuccia tra Israele e palestinesi.

Sorpresa finale. Il “Corriere” riprende ad organizzare viaggi in proprio. Che bello! Si ritorna ai bei tempi della magnifica peripezia Pechino-Parigi di Luigi Barzini senior? Ma no. Si tratta di avventurarsi fino a Capri e a Pompei “a partire da 1.740 euro a persona in camera doppia. Per avere altre informazioni e per prenotare, potete chiamare il numero 02.xxxxxxxx (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, sabato dalle 9 alle 13). Accompagna i lettori viaggiatori la giornalista Roberta Scorranese”. Mi devo proprio aggiornare, stupidamente ero convinto che nel Contratto giornalistico non ci fosse anche il compito di rimboccare le coperte ai lettori.

20-5-21. Vengo meno alla mia promessa di ieri. Avevo giurato che non avrei più scritto sulle marchette del corsera, ma oggi credo che sia stato battuto il record mondiale delle marchette: oggi una giornalista ripete la stessa marchetta di ieri facendo pubblicità allo stesso ristorante due giorni di seguito, con tanto di ricetta ripetuta e tanto di seconda intervista alla stessa proprietaria. Unica differenza è che la giornalista sigla invece di firmare, anche perché affianco firma un’altra marchetta a cinque colonne per una ditta di fitness . La campionessa del mondo è lorenza cerbini.