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LA PROPAGANDA SULLA COSTITUZIONE

di  gianfranco pasquino

[Ripubbichiamo questo saggio di Gianfranco Pasquino, che consideriamo esemplare, sulla demagogica politica di riforma della Costituzione perpetrata prima da Renzi e poi – adesso – dal M5s. Noi siamo pronti a riprendere anche subito la battaglia dei Comitati del NO. E’ dal marzo ’18 che denunciamo l’incoscienza della politica isolazionista di Renzi e, purtroppo, dei “diversamente renziani”, che si vanno assumendo una gravissima responsabilità nei confronti della democrazia del nostro paese].

Leggo periodicamente le grida di (finto) dolore emesse da coloro che hanno sonoramente perso il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Sono quasi tutti accompagnati da vere indignate invettive contro i professoroni e soprattutto contro Gustavo Zagrebelsky, il Presidente del Comitato nazionale per il NO. Avremmo, non rispondo a nome suo, ma mi prendo la mia parte, non so quanto grande, di responsabilità, aperto la strada a infinite (non ancora finite) nefandezze. Per di più, di fronte alle nefandezze staremmo tutti zitti mentre il governo Lega-Cinque Stelle è affaccendato nella distruzione della Costituzione “più bella del mondo” (copyright non mio). Sull’aggettivo “bella” ho già variamente e ripetutamente eccepito affermando, senza timore di smentite, che non esiste un concorso di bellezza per le Costituzioni e che, se ci fosse, vincerebbe la Costituzione mai scritta, quella del Regno un tempo Unito. Dopodiché, contrariamente agli scrittori di stupidaggini seriali sul referendum, sulla Costituzione e sul governo, fra i quali annovero da qualche tempo il Direttore del “Foglio” Claudio Cerasa (si veda la sua risposta Antiparlamentarismo e silenzio dei costituzionalisti, alla lettera di un assegnista, sic, di ricerca in Diritto Costituzionale, pubblicata in prima pagina il 19 luglio), entro nel merito. Metto subito le carte in tavola. Ho scritto su tutte le tematiche attinenti il referendum costituzionale: Cittadini senza scettro. Le riforme sbagliate (Milano, Università Bocconi Edizioni, 2015) . Ho anche criticato le, spesso davvero risibili, motivazioni dei sostenitori del sì in NO positivo. Per la Costituzione. Per le buone riforme. Per migliorare la vita e la politica, Novi Ligure, Edizioni Epoké, 2016 .

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DOV’E’ FINITO IL POPOLO DEL 4 DICEMBRE?

di pier paolo caserta

In molti stanno misurando, nel bene e nel male, la propria contrarietà o il proprio assenso nei confronti del nascente governo sull’asse dell’Europa, dell’economia, del contrasto all’austerity. Suggerirei di riposizionare le aspettative, tanto per cominciare, su quanto si legge alle pagine 6 e 7 del “Contratto” a proposito del “Comitato di conciliazione”, un organismo parallelo al Consiglio dei ministri chiamato a decidere sulle eventuali discordanze tra le due parti politiche che hanno sottoscritto il “Contratto per il governo”. Il funzionamento non è chiaro e del resto, con una ulteriore forzatura giuridica, una dicitura alla fine del paragrafo precisa che “la composizione e il funzionamento del Comitato di conciliazione sono demandate ad un accordo tra le parti”. Un tale organismo rappresenta una sostanziale alterazione dell’architettura costituzionale e invade le funzioni dell’Esecutivo.

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