Permettetemi di segnalarvi due iniziative di rievocazione storica e di sensibilizzazione civile di cui, come Circolo Rosselli, siamo co-organizzatori, e che si svolgeranno a Milano nella giornata di lunedì prossimo, 10 giugno 2019, rispettivamente alle ore 18.00 e alle 21.00.
Sono due iniziative unite dalla volontà di ricordare tre momenti-chiave della lotta al Fascismo: il delitto Matteotti (del 10 giugno 1924), l’assassinio dei fratelli Rosselli (il 9 giugno 1937), e la pagina della Resistenza, con la liberazione di Milano (il 25 aprile del 1945).
Sono tre momenti che vorremmo richiamare alla memoria (anche nelle funzione di monito che essi possono rispetto ai tempi attuali) attraverso la rievocazione delle figure dello stesso Matteotti, dei due Rosselli (Carlo e Nello) e di Corrado Bonfantini (di cui ricorre quest’anno il trentennale della scomparsa), il quale fu il comandante delle Brigate Matteotti a Milano al momento della Liberazione.
Il filo rosso che collega le due iniziative e che unisce tra loro i personaggi al centro della giornata – che si inserisce perfettamente nel quadro di quei momenti di riflessione che ogni anno cerchiamo di proporre in date prossime alla ricorrenza dei Rosselli – non è difficile da riconoscere.
Giacomo Matteotti, il deputato del Polesine, esponente del Partito Socialista Unitario (cioè il partito dei Socialisti Riformisti che nel 1922 erano usciti dal PSI) fu infatti, come noto, uno dei più intransigenti e decisi protagonisti dell’opposizione democratica all’incipiente regime mussoliniano. Il suo celeberrimo, forte, alto, e rigoroso intervento alla Camera, il 30 maggio del 1924, fu una documentata descrizione delle violenze fasciste in occasione delle elezioni politiche che si erano svolte nel precedente mese di aprile; e fu una delle più vibranti denunce dell’eversione del vecchio ordine democratico-liberale che il Fascismo aveva messo in atto dopo la marcia su Roma e che ora si apprestava a consolidare. Quel discorso, fu anche, certamente, tra le ragioni per cui egli venne quindi rapito e ucciso ad opera di una squadra di picchiatori fascisti, inquadrati nella Ceka (ovvero di quella sorta di polizia segreta che era stata voluta da Mussolini e che era sottoposta direttamente alla sua autorità).
La scomparsa di Matteotti, come noto, suscitò un enorme clamore in tutta l’opinione pubblica del Paese (e parve per qualche tempo sul punto di far crollare l’incipiente regime). Peraltro, tra coloro che più rimasero colpiti da quella vicenda vi furono due giovani fratelli fiorentini, Carlo e Nello Rosselli, i quali ancora poco più che ventenni al momento di quel delitto di Stato, maturarono, proprio sulla scorta del martirio di Matteotti, la convinzione di dover dedicare la loro esistenza alla lotta al regime fascista, che, superata la crisi, era nel frattempo divenuto ormai trionfante. La militanza indefessa del due Rosselli – sul piano ad un tempo intellettuale e politico nel caso di Carlo, e su quello, principalmente, della riflessione storica nel caso del fratello Nello – ne fece nel corso degli anni due degli oppositori più fermi del regime mussoliniano, e gli eredi in un certo senso più fulgidi proprio della lezione matteottiana. Anche per questo il Fascismo decise infine la loro soppressione, affidandone e commissionandone l’esecuzione ai sicari della Cagoule, un’organizzazione francese di estrema destra, che il governo fascista finanziava ed armava, e che tese ai due Rosselli un agguato mortale in quel di Bagnoles-de-l’Orne, in Normandia, ove Carlo si era recato per delle cure (dopo essere stato in Spagna a combattere il franchismo) ed ove il fratello Nello lo aveva voluto raggiungere.
Peraltro, nell’estate del 1936, cioè l’anno prima di essere ammazzato, Carlo Rosselli aveva organizzato, dalla Francia (ove era dovuto riparare dopo essere evaso dalla prigionia del confino fascista) una colonna di volontari italiani pronti a battersi per la difesa della giovane Repubblica Spagnola, contro il colpo di stato dei militari, sostenuti dai regimi di Hitler e di Mussolini. Rosselli stesso era stato personalmente in Spagna, aveva partecipato a delle azioni militari, e da radio Barcellona il 13 novembre, aveva pronunciato il suo memorabile appello “Oggi in Spagna, domani in Italia”. Dalla cosiddetta “colonna Rosselli” era poi nato, sempre in Spagna, alla fine di quello stesso 1936, il Battaglione Matteotti, in cui erano confluiti volontari socialisti, repubblicani, e del movimento di Giustizia e Libertà, di cui lo stesso Carlo Rosselli era stato il fondatore. E proprio a quell’eroica esperienza eroica e generosa si vollero a loro volta espressamente richiamare, anni dopo, e cioè nella stagione della Resistenza e della lotta partigiane (a partire dal 1943), le “Brigate Giacomo Matteotti”, di cui il giovane socialista Corrado Bonfantini si sarebbe poi rivelato uno degli esponenti di punta (comandava in particolare le formazioni delle “Matteotti” che operavano nel Milanese e che organizzarono l’insurrezione di Milano il 25 aprile).
C’è dunque un evidente tra queste tre vicende un evidente filo conduttore, che parte appunto da Matteotti, passa per i Rosselli e arriva fino alle pagine più alte e più eroiche Resistenza : è un filo di altissimo ammaestramento civile e morale nel nome della causa della libertà e della democrazia.
E’ un ammaestramento che ci piacerebbe appunto che i due appuntamenti del prossimo 10 giugno permettessero di far riemergere con chiarezza, come preziosi momenti di riflessione.
Ed ecco dunque gli estremi delle due iniziative.
1) La prima è organizzata dal Circolo De Amicis, dalla Fondazione Anna Kuliscioff e dal nostro Circolo Carlo Rosselli
Avrà per titolo
IN RICORDO DI GIACOMO MATTEOTTI,
CARLO E NELLO ROSSELLI E CORRADO BONFANTINI.
Si svolgerà alle ore 18.00 di lunedì 10 giugno 2019, presso la sede del Circolo De Amicis, in via De Amicis 17 a Milano.
Vi interverranno MARIO ARTALI della Federazione Italiana della Associazioni Partigiane (FIAP); WALTER GALBUSERA della Fondazione Anna Kuliscioff e il nostro GIOVANNI SCIROCCO, appunto del Circolo Carlo Rosselli di Milano.
2) La seconda iniziativa, si svolgerà invece sempre lunedì 10 giugno alle ore 21.00, presso il Cortile dei Pesci della Società Umanitaria, di via Daverio 7 a Milano.
Si tratterà in questo caso di uno spettacolo teatrale incentrato sulla figura di Matteotti diretto da DARIO LEONE (e con scenografie dello stesso Dario Leone e Massimo Guerci, e musiche di Giulia Bertasi e Alessio Lega). Il titolo è
GIACOMO MATTEOTTI: “OGNUNO DI VOI NE E’ TESTIMONE”.
Verrà in particolare data lettura integrale (sulla base delle trascrizioni parlamentari originali) del celebre discorso alla Camera di Matteotti del 30 maggio 1924. Tra i lettori figureranno anche LILIANA SEGRE, CLAUDIO MARTELLI, i ragazzi della 5a C del Liceo Carducci di Milano e alcuni attori professionisti. Mentre, in una suggestiva ricostruzione, assisteremo anche alla bagarre delle chiassose interruzioni fasciste, ed ai commenti delle diverse opposizioni democratiche.
Il tutto è organizzato da “Critica Sociale” (la storica rivista del Socialismo Italiano fondata nel 1891), dal Centro Internazione di Brera, dalMacro Maudit Teater e da Milano è memoria, in collaborazione con Comune di Milano, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), ISEC (Istituto Nazionale per la Storia dell’Età Contemporanea) e, di nuovo, con il nostro Circolo Rosselli.
L’uno e l’altro appuntamento saranno due occasioni importanti e preziose per ricordare, emozionarsi, ragionare e riflettere. Per questo mi sembrano due appuntamenti, se possibile, da non mancare.
condivido profondamente.
Vorrei anche ricordare che Carlo Rosselli fu tra gli animatori, insieme con Pietro Nenni, della rivista “Il quarto stato” che, nella seconda metà degli anni 20 cercò di contrastare il fascismo e di riflettere sulle ragioni della sconfitta e fu teorico del “liberal socialismo”, mentre Nello Rosselli si dedicava a studi su alcuni dei personaggi più fulgidi del Risorgimento
Corrado Bonfantini fu anche tra gli animatori della Repubblica della Val d’Ossola, la cui libertà ancor oggi ci viene da rimpiangere (“quaranta giorni di libertà”, dice una nota canzone).
Bene. Vi segnalo che il Centro studi Piero Gobetti di Torino ricorderà Matteotti lunedi 17 giugno alle ore 17.30 nella sua sede storica presso la casa di Piero e Ada Gobetti. A un ricordo di Antonio Caputo, seguiranno gli interventi di Marco Scavino, Gobetti e Matteotti e mio su Capitini e Matteotti.
Pietro Polito.