riccardo mastrorillo and enzo palumbo
in fondo la versione in italiano
Germany’s election results open up an innovative perspective, also for Europe, if Liberals and Greens will be able to converge on a common pragmatic and pro-European approach, agree on a common program and take a joint political initiative towards the two other parties, the most voted ones.
The meeting points between Liberals and Greens in terms of values and programs are many more than, respectively, with the People’s Party and the Social Democratic Party: a preliminary political agreement between the former two could thus favor a new and innovative perspective both for Germany and Europe.
If a virtuous compromise on the economy and for a non-radical environmental policy is found, while agreeing on a high-level candidate for the role of Chancellor, the way will be easy and smooth to make the best out of the German election results.
The role of Germany in European integration has always been a protagonist: Angela Merkel, even though sometimes with some slowness, has always favoured European stability and solidarity, well beyond the positions of the CDU, not to mention the Bavarian CSU.
We do not know how the leaders of the two main German parties would act on the matter, but the federalist aspiration inherent to the ecological and liberal culture would be an absolute guarantee for the endurance of Ventotene pro-European spirit, which neither Olaf Scholz, nor Armin Laschet seem to be able to champion.
In this way there would be the possibility to ensure a female leadership within the Chancellery, in the wake of Merkel, such as Annalena Baerbock, leader of the Greens. Perhaps Liberals could agree to support Baerbock in power for the first half of the legislature, and then pass it on to Lindner, their own leader, in a sort of relay race. That could thus help the FDP to face the subsequent elections in an incumbent position. In short, this could be an epochal political turning point that would put an end to a decades-long political duopoly.
The hope is that the FDP and Greens will develop this conviction, for the good of Germany and Europe, and countries like Italy, that look at Germany as the locomotive of the EU, to which we own the merit of the New Generation EU.
This prospect could also benefit the Greens and the Italian Liberals, who now do not get good electoral results.
SOGNI EUROPEI PER LA GERMANIA DI DOMANI
Il risultato delle elezioni in Germania apre una prospettiva innovativa, anche per l’Europa, se Liberali e Verdi sapranno convergere, sulla base del comune approccio pragmatico ed europeista, concordando un programma comune e assumendo insieme una forte iniziativa politica nei confronti degli altri due partiti più votati.
Le convergenze valoriali e programmatiche tra Liberali e Verdi sono ben maggiori tra loro che non, rispettivamente, coi Popolari e coi Socialisti: un loro accordo politico preliminare potrebbe così favorire una prospettiva assolutamente innovativa sia per la Germania che per l’Europa.
Se si troverà una mediazione virtuosa sull’economia e su una politica ambientale non fondamentalista, condividendo una proposta di alto livello per il ruolo di Cancelliere, la strada sarà agevolmente aperta alla grande novità che i risultati delle elezioni tedesche rendono oggi possibile.
Il ruolo della Germania nell’integrazione europea è stato sempre da protagonista: Angela Merkel, anche se talvolta con qualche lentezza, ha sempre favorito la stabilità e la solidarietà europea, ben oltre le posizioni della CDU, per non dire della CSU bavarese.
Non sappiamo come si comporterebbero i leader di quelli che oggi sono ancora i due principali partiti tedeschi, ma l’aspirazione federalista insita nella cultura ecologista e liberale, sarebbe assoluta garanzia per la continuità dello spirito europeista di Ventotene, che né Olaf Scholz, né Armin Laschet sembrano in grado di garantire.
Ci sarebbe in tal modo la possibilità di assicurare nella Cancelleria, sulla scia della Merkel, la continuità di una guida femminile, come quella di Annalena Baerbock, leader dei Verdi, magari negoziando, per la metà della legislatura, una staffetta col leader dei liberali Lindner, che potrebbe così portare la FDP ad affrontare in posizione privilegiata le elezioni successive: insomma, una svolta politica epocale che metterebbe fine a un pluridecennale duopolio politico.
L’augurio è che FDP e Verdi maturino questa convinzione, che farebbe il bene della Germania e dell’Europa, e quindi anche dei paesi che, come l’Italia, guardano alla Germania come il vero motore dell’UE, senza il quale non ci sarebbe stata la svolta del New Generation EU.
E non è detto che questa prospettiva non possa giovare anche ai Verdi e ai Liberali italiani, che sino ad ora non sono riusciti a esprimersi elettoralmente al meglio delle loro potenzialità.