LA “NEOLINGUA” AL TEMPO DEL GOVERNO PENTALEGHISTA

di enzo palumbo

Nel vocabolario della lingua italiana, edito dalla premiata casa editrice “Rousseau”, fornitrice della Real Casa di S. M. Casaleggio II°, alla lettera C, la parola “condono” non esiste; subito dopo la parola “condominio”, proprio quando un lettore disinformato si aspetterebbe di vedere stampato il verbo “condonare” e poi tutti i suoi derivati,  una minuscola e quasi illeggibile nota a piè di pagina avverte che per tutte le parole che cominciano con “condo” occorre andare alla lettera P, a partire dalla parola “pace” e relativi derivati, come l’espressione “pace fiscale”, che sta a indicare la  straordinaria stagione di “serenità collettiva” da poco instaurata per rendere finalmente giusti ed equi i rapporti tributari tra  i cittadini tartassati e lo Stato tartassatore degli ormai debellati regimi.

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NON COMPRERÒ PIÙ “LA REPUBBLICA”

di gian giacomo migone
 
Caro Direttore,
ho letto il suo editoriale (11 ottobre). Anche io sono tra coloro che si sono indignati per le parole del vice presidente del consiglio Di Maio che ha augurato al suo giornale di non più esistere. Chiunque possegga una coscienza democratica anche minima deve battersi per la vita di qualsiasi forma di comunicazione di opinioni e di notizie, anche le più lontane dalle proprie convinzioni. Figurarsi di una testata che considero parte del patrimonio democratico del nostro paese. 
Nel mio piccolo ho anche aderito all’ondata di solidarietà che, come lei  ha scritto, ha investito il suo giornale. Tuttavia, l’ho fatto in un modo che forse le dispiacerà,  ma che considero un dovere comunicare e motivare, per lealtà di rapporti tra noi e con intento sempre costruttivo. Infatti, ho deciso di recedere dal proposito, che stavo maturando, di non più comprare “La Repubblica” e di continuare, invece, a versare il mio obolo quotidiano per acquistarla.
Ne spiego le ragioni,
 

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BOLLETTINO DELLA VITTORIA

«Comando Supremo, 16 ottobre 2018, ore 12 Bollettino di guerra n. 1268

Sotto l’alta guida di S.M. Matteo Salvini, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, il 15 ottobre 2018, con Fede incrollabile e tenace Valore condusse ininterrotta ed asprissima battaglia per tutta la giornata, e respinse la massiccia Aggressione della Francia. La gigantesca battaglia ingaggiata ieri è finita con le scuse del Galli. La fulminea e arditissima nostra risposta ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. La Francia, che aveva invaso l’Italia con ben 2 (due) migranti, è annientata. I due migranti invasori risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza».

FIRMATO SALVINI

LA SINISTRA AUTORITARIA

di francesco guccini, cantautore

Oggi la politica fa leva sulle paure, vere o percepite. E la propaganda: è il vero motore della politica. Però io sono tra quelli che non si meravigliano che tante regioni o province “rosse” siano diventate leghiste. La sinistra italiana è lacerata sin dal congresso di Livorno e, anche quando ha vissuto stagioni migliori, ha sempre avuto una natura autoritaria, direi intollerante. Insomma, quei comunisti che oggi sono leghisti, erano leghisti dentro, solo che non se ne accorgevano.

L’IPOCRISIA RENZIANA

La corrente renziana, per bocca di Ceccanti consacra la candidatura di Minniti alla segreteria del Pd: «Salva la verifica sulla sua piattaforma programmatica e salve eventuali altre candidature al momento ignote, quella di Marco Minniti mi sembra la prima tra quelle già note che sia al tempo stesso consistente (in coerenza con quel doppio ruolo interno ed esterno) e innovativa (capace cioè di una discontinuità che non ci riporti indietro)».Non capiamo: i renziani più ortodossi sollecitano la discontinuità col passato?

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IL PARTITO UNICO DEL CONTRATTO

Chi si ostina a immaginare distinzioni tra Lega e 5 stelle non vuole capire che siamo al partito unico xenofobo di estrema destra… l’ultimo giapponese è Marco Travaglio che coltiva l’illusione comica e folle ad un tempo, credo in buona fede (che non si nega a nessuno),  di un “contratto ” a due teste … Ridicolo…  e dopo Riace e Lodi non c’è più nessun dubbio se non per qualche stolto…

INFANTILISMO DEMOCRATICO

di enzo marzo

Oramai è diventato un ritornello. Il Parlamento invita degli esperti qualificati o con ruoli pubblici per ascoltare le loro analisi. Gli esperti dicono la loro, sapendo che non solo è loro diritto esprimere con chiarezza il proprio pensiero e fornire i numeri che conoscono, ma è loro dovere fornire ai parlamentari tutti i materiali in loro possesso. Ovviamente ogni forza politica può contestare le loro affermazioni, portare nella discussione pubblica altri e contraddittori dati. Invece nella democrazia paleolitica che si vuole imporre nel nostro paese non passa un minuto e, a turno, uno dei “dioscuri infantili” immediatamente interviene chiedendo le dimissioni dell’esperto consigliandogli di presentarsi alle elezioni. Il che evidentemente non c’entra assolutamente nulla.

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LA DONNA CHE FA RIBREZZO DUE VOLTE

Noi ci lamentiamo giustamente che Salvini stia cavalcando il vento di estrema destra con scurrilità neofasciste alla “Libero”, imitando pateticamente chi sapete. Purtroppo in Europa – non ci crederete – c’è anche di peggio. In Baviera ha un certo spazio un partito ultranazionalista (AfD) con forti venature naziste che ha come co-leader tale Alice Weidel. Ovviamente i suoi cavalli di battaglia fanno parte dello stesso repertorio di Salvini.

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IL SENSO DELLO STATO E DEL DOVERE: DA QUINTINO SELLA A GIOVANNI TRIA

di pippo rao

Quando, nel 1864, Quintino Sella assunse l’incarico di Ministro delle Finanze nel governo Lamarmora, si pose subito l’obiettivo di ridurre il grave deficit dello Stato ricorrendo a due provvedimenti: rigorose economie di spesa e tassa sul macinato, che, essendo stata bocciata dal Parlamento, provocò le sue immediate dimissioni.

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IL TRASFORMISMO NEL PD. Perché Zingaretti si allea con De Luca in assenza di una presa di distanza dell’ex sindaco di Salerno da Renzi?

di franco pelella

Caro direttore, martedì scorso a Napoli si è svolto un incontro di vari esponenti del Partito Democratico con Nicola Zingaretti, il governatore del Lazio che aspira a diventare segretario del partito. Ad organizzare il dibattito è stato soprattutto il politologo Mauro Calise, fino a qualche mese fa renziano di ferro ed ora improvvisamente seguace di Zingaretti, ma erano presenti, quali anfitrioni, anche Marco Sarracino, Nicola Oddati e Teresa Armato, esponenti, rispettivamente, dell’area Orlando, di Vincenzo De Luca e dell’area Franceschini.

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«L’INGIUSTIZIA CHE SI VERIFICA IN UN LUOGO MINACCIA LA GIUSTIZIA OVUNQUE»

di pier virgilio dastoli

La decisione della Procura di Locri di porre agli arresti domiciliari il Sindaco di Riace Domenico Lucano e il divieto di dimora per la sua compagna rappresentano una nuova e grave tappa dell’azione che si è sviluppata in Italia non per impedire una politica di accoglienza ma per ostacolare azioni di inclusione di immigrati nella nostra società nell’interesse loro e del nostro paese.

Da questo punto di vista il Sindaco di Riace è stato ed è un modello in tutta Europa e anche nel mondo e la decisione della Procura di Locri, certamente in linea con il Contratto di governo siglato da Lega e dal Movimento 5 Stelle, concerne non soltanto il nostro paese ma l’intera Europa.

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E’ QUESTIONE DI FRATERNITA’ E UMANITA’

Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, inventore di quell’utopia concreta che si chiama “convivenza civile” e “accoglienza possibile”, è stato arrestato con l’accusa di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”: in pratica il “delitto di fraternità'”. Evidenziato per escluderne la legittimità, il 6 luglio scorso, dal Consiglio costituzionale francese, equivalente della nostra Corte. Il Consiglio francese ha accolto il ricorso di Cédric Herrou,  popolarissmo contadino e “passeur” della Provenza, condannato in tribunale per avere aiutato dei migranti a entrare e a muoversi nel paese. I giudici hanno affermato che l’aiuto disinteressato al soggiorno irregolare non è “passibile di conseguenze giuridiche”, poiché realizza il “principio di fratellanza”, scolpito nel motto fondativo della repubblica francese: “Liberté, égalité, fraternité”.

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