A SCUOLA! A SCUOLA!

Marta Cartabia, ministra della giustizia in quota Comunione e liberazione, sta veramente esagerando. Proprio mentre a Palazzo Chigi il Presidente del consiglio stava incontrando Giuseppe Conte per un primo contatto ma soprattutto per sbrogliare il pasticcio della riforma della giustizia, la Ministra, con un gesto inusitato di maleducazione istituzionale nei riguardi di Draghi , faceva sapere che «la trattativa è chiusa». E perché? «La riforma è stata discussa e poi condivisa da tutto il Consiglio dei ministri che ha varato il provvedimento all’unanimità». Lo sappiamo che Cartabia è stata Presidente della Corte costituzionale solo “in quanto donna”, grazie allo strappo alla (infausta) prassi che come nuovo Presidente sia eletto sempre colui che ha il “merito” di “stappare” il posto prima di tutti gli altri; ma, dopo che sui giornali molti giuristi avevano criticato la sua Riforma facendo notare che il testo risentiva del fatto che la ministra non aveva mai messo piede in un tribunale, non era il caso che una ex presidente della Consulta mostrasse anche di aver poco compulsato proprio la Carta costituzionale, altrimenti si sarebbe accorta che il nostro sistema istituzionale prevede la presenza del Parlamento (si chiama potere “legislativo”, differente da quello “esecutivo”) che è deputato a discutere, modificare e approvare tutti i disegni e proposte di legge, persino quelle discusse all’”unanimità” dal consiglio dei ministri. D’altronde che la Ministra abbia poca dimestichezza con la Costituzione lo dimostra lo stesso testo della sua riforma che in più punti fa a pugni con la volontà dei costituenti. L’esempio più grave è la “dimenticanza” dell’articolo 112, che  è preciso e stabilisce l’obbligatorietà dell’azione penale. Su questo articolo si fonda l’autonomia della magistratura. Certamente non può essere stracciato da una legge ordinaria che dia al parlamento potere di indirizzo. Non osò arrivare a tanto neppure Berlusconi.  Ma alla prova d’esame la Ministra, sul “separatismo dei poteri” a noi così caro, si sta dimostrando proprio deboluccia.

USCITO IL N.90 DI “NONMOLLARE” SCARICABILE GRATIS QUI o sul fattoquotidiano.it

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Sommario
3. bêtise spettacolare
4. appello per la libertà d’informazione
gli stati generali del liberalismo 2021
5. programma
6. enzo marzo, canagliume
9. seconda edizione del “premio critica liberale sulla libertà”
12. alberto spampinato, la censura violenta avanza, anche in italia. come fermarla
la biscondola
17. paolo bagnoli, senza prudenza e senza controllo
la vita buona
18. valerio pocar, mele marce, istituzioni marce
res publica
19. angelo perrone, giustizia al bivio, tra demagogia e riformismo
cronache da palazzo
21. riccardo mastrorillo, l’autolesionismo ecologista
in fondo
23. enzo marzo, il pasticcio e l’interferenza
lo spaccio delle idee
25. il consiglio d’europa adotta il diritto alla conoscenza, il “diritto di sapere” per combattere la disinformazione e la manipolazione
28. comitato di direzione
28. hanno collaborato
8-16-22. bêtise d’orobêtise
 

PIERO IGNAZI ENTRA A FAR PARTE DELLA PRESIDENZA ONORARIA DELLA FONDAZIONE CRITICA LIBERALE

Piero Ignazi entra a far parte della Presidenza onoraria della Fondazione Critica liberale. 

Il professore Piero  Ignazi è nato il 15 febbraio, è professore di Politica Comparata Dip. Scienza Politica e Sociale Univ. di Bologna, e Chercheur Affilié presso il Cevipof, Sciences Po, Parigi. E’ stato direttore del Master in Relazioni Internazionali, Univ. di Bologna. 

E’ stato direttore del “Mulino” (2009-2012), ha scritto per “Il Sole 24Ore”, “L’espresso” , “La Repubblica” e ora per “Il Domani”.
 

Ora il Comitato di Presidenza onoraria della Fondazione Critica liberale è composto da Mauro Barberis, Piero Bellini, Daniele Garrone, Franco Grillini, Piero Ignazi, Sergio Lariccia, Pietro Rescigno, Gennaro Sasso, Gustavo Zagrebelsky.

* Hanno fatto parte del Comitato di Presidenza Onoraria: Norberto Bobbio (Presidente), Vittorio Foa, Alessandro Galante Garrone, Giancarlo Lunati, Italo Mereu, Federico Orlando, Claudio Pavone, Alessandro Pizzorusso, Stefano Rodotà, Paolo Sylos Labini, Carlo Augusto Viano. Ne ha fatto parte anche Alessandro Roncaglia, dal 9/2014 al 12/2016.

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GLI INSULTI CONTRO ANGELO DEL BOCA (con replica e nota)

di mimmo franzinelli
 
Circola su facebook uno scritto vergognoso contro la memoria di Angelo Del Boca (l’ho notato sul sito di Sergio Boem). Lo ha firmato tal Marco Vigna, ed è un esempio da manuale di ignoranza e malafede.
Il titolo I” falsi storici di un anti-italiano” è diffamatorio e si meriterebbe una bella citazione a giudizio (lo segnalerò ai familiari di Angelo Del Boca).
Ai tempi del duce, erano anti-italiani – secondo il regime e la sua stampa – tutti gli antifascisti, tanto è vero che nel 1926 lo storico Gaetano Salvemini fu con questa motivazione privato della cittadinanza italiana.
 

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improcedibilità FA RIMA CON IMPUNITA’

Mi scusino alcuni amici avvocati (o anche giudici), e anche la ministra Cartabia, ma che un processo penale incardinato e definito con sentenza di primo grado, in appello o in Cassazione evapori  e si volatilizzi ,non perché il reato sia venuto meno né perché le vittime del reato e i consociati abbiano potuto conoscere  la verità (quantomeno processuale ), con la formula della improcedibilità derivante dal trascorrere di un certo lasso di tempo, a mio parere contrasta contro ogni principio di equità e logica . Il reato rimane ma lo strumento per verificare chi e se lo abbia commesso evapora! Denegata giustizia anche all’imputato  privato del diritto di difendersi nel processo, non più strumento (e solo strumento o mezzo) di accertamento della verità. Uno stato sempre più impotente leviatano disarmato che in definitiva rinuncia a una delle primarie sue funzioni, ne cives  ad arma ruant, sacrificate sull’altare blasfemo del PNRR e del dissolvimento dell’idea di Giustizia.

USCITO IL N. 89 DI “NONMOLLARE” con QUADERNO ANTICONCORDATARIO – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SUL FATTO QUOTIDIANO.IT

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Sommario
ahi! serva stampa
4. enzo marzo, due proposte per uscire dalla melma
7. appello per la libertà d’informazione
8. enzo marzo – massimo a. alberizzi, esposto contro la pubblicità ingannevole del “corriere della sera”
la biscondola
12. paolo bagnoli, fuga inarrestabile dalla serietà
astrolabio
13. angelo perrone, l’altra faccia della pandemia: il malessere dei giovani
lo spaccio delle idee
15. francesco postiglione, il futuro del diritto internazionale, da utopia a necessità 3


QUADERNO ANTICONCORDATARIO
19. valerio pocar, libera chiesa in libero stato?
20. enzo marzo, piccoli passi
22. raffaello morelli, irricevibile
23. r.m., giù le mani dall’inoptato
25. il concordato: dopo 90 anni – un appello per tornare alla laicità dello stato e tagliare i privilegi della chiesa 30.12.2018
27. carlo troilo, rivedere il concordato. tre proposte
28. marco politi, il concordato va rivisto soprattutto riguardo i soldi
lo spaccio delle idee
30. benedetto croce, il concordato in costituente
33. mario alighiero manacorda, marcello vigli – gianni long, STATO E CHIESE il potere clericale in Italia dopo il “nuovo” Concordato del 1984 tra Craxi e Wojtyla


35. comitato di direzione
35. hanno collaborato
3. bêtise d’oro
3-6-11-14-17. bêtise
 

APPELLO PER LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE

APPELLO PER LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE

Le prime battaglie per i diritti dei lettori e contro la pubblicità ingannevole

L’informazione in Italia è in stato comatoso. I vertici dei Gruppi editoriali si aumentano i propri compensi e tagliano il costo del lavoro. Nessuna sorpresa. Gli editori sfrutteranno l’asino fino alla sua morte. Così l’informazione è assediata da precariato, concentrazioni proprietarie, distruzione della professionalità, invasione della pubblicità occulta. Il risultato palese è la triade: faziosità & volgarità & ignoranza. La sua funzione è ridotta o all’adulazione degli “amici” o al manganellamento dei “nemici”. I giornali servono a tutto meno che a informare correttamente. Hanno rinunciato alla loro funzione di mezzi di informazione e sono finiti a farsi strumento quasi esclusivo di lotta politica o di interessi economici e commerciali che nulla hanno a che vedere con la loro funzione originaria.

Si salvano in pochi. I lettori non hanno alcun diritto. Le proprietà non hanno alcuna trasparenza. I giornalisti, soprattutto quelli più giovani, ricattati con salari da fame, sono ridotti dalla instabilità del lavoro a servili esecutori. La televisione pubblica è regolata, con soddisfazione di tutti i partiti, dall’autoritaria riforma Renzi.

Quello della comunicazione è oggi il più grave problema che affligge la nostra democrazia. Occorre reagire: è inutile piangersi addosso. Lo sappiamo che il problema è complesso e che le forze politiche mostrano di non accorgersi che esiste una emergenza che mina addirittura il sistema delle libertà. Dobbiamo servirci di ogni mezzo democratico: esistono regole e leggi dimenticate o accantonate. Riprendiamole in mano e riattiviamole. Occorre chiedere la loro piena applicazione.

Il primo passo, per noi, è il ripristino della concorrenza leale e il rispetto della deontologia giornalistica. Ormai la “pubblicità nativa”, ovvero quella ingannevole che nasconde al lettore il messaggio pubblicitario e lo truffa, sta dilagando su tutta la stampa nazionale. Uno dei suoi scopi è di assuefare i lettori, accrescere l’indifferenza e la ricettività. Affinché finalmente siano sanzionate, sono state denunciate agli organi competenti, finora inerti, le violazioni particolarmente clamorose e costanti dei codici deontologici e del “Contratto di lavoro” da parte del “Corriere della Sera”. Ci aspettiamo che questi facciano il loro dovere. Ma queste pratiche scorrette sono usuali anche in altri Gruppi editoriali. Bisogna riattivare strumenti esistenti e applicabili a quasi tutti i mezzi di informazione.

5 luglio 2021

Primi firmatari:

Massimo A. Alberizzi, giornalista, Presidente di Senza Bavaglio, centro studi per il giornalismo

Giancarla Codrignani, giornalista, già parlamentare della Sinistra indipendente 

Vittorio Emiliani, Pres. onorario blog “italia libera.online

Gian Giacomo Migone, Presidente della Commissione Esteri del Senato, 1994-2001

Enzo Marzo, giornalista, Presidente della Fondazione Critica liberale e Portavoce della “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”

Pino Nicotri, Giornalista, già Inviato dell’Espresso

Gianfranco Pasquino, Accademico dei Lincei

Antonio Alberto Semi, Psicoanalista

Vincenzo Vita, già deputato e senatore, docente in Scienze della comunicazione

 Chi intende sottoscrivere l’appello per la libertà d’informazione può mandare la sua adesione  a info@criticaliberale.it  o a massimo.alberizzi@gmail.com

per ulteriori informazioni sull’Appello: USCITO IL N. 89 DI “NONMOLLARE” con QUADERNO ANTICONCORDATARIO – SCARICABILE GRATIS QUI | Fondazione Critica Liberale, dal 1969 la voce del liberalismo (new.criticaliberale.it)

peccare in opere e omissioni

di raffaello morelli

Questa lettera è un commento all’articolo di Stefano Folli , pubblicato su “la Repubblica” del 6 luglio 2021

Caro Folli,

il Suo articolo di stamani su Repubblica espone con chiarezza lo stato dell’arte della discussione sul ddl Zan al Senato, ma lo fa omettendo completamente  il quadro più complessivo  della vicenda. Da circa due settimane, il merito del ddl Zan non può essere separato dalla vicenda della nota verbale del Vaticano che ha eccepito una violazione del Concordato.

Continua la lettura di peccare in opere e omissioni

Fermiamo le violenze di stato in carcere, il governo riferisca in aula

redazione

               critica liberale sostiene la petizione del quotidiano “domani”

per firmare la petizione clicca su: https://www.change.org/p/ministra-della-giustizia-marta-cartabia-fermiamo-la-violenza-di-stato-nelle-carceri-lo-scandalo-di-santa-maria-f89fb396-1244-4f1a-a8c1-a1c87143e392?recruiter=406242366&utm_source=share_petition&utm_medium=twitter&utm_campaign=share_petition&recruited_by_id=3574a090-74b0-11e5-9431-3180c2f42126

Durante il primo lockdown per contenere il contagio da Covid-19, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, vicino Caserta, non ci sono mascherine, acqua potabile, biancheria e arriva anche il virus che contagia un recluso. Continua la lettura di Fermiamo le violenze di stato in carcere, il governo riferisca in aula

pubblicità ingannevole. esposto contro il Corriere della sera

COMINCIA LA BATTAGLIA PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI LETTORI

L’informazione in Italia è in stato comatoso. È di poche ore fa la notizia che i “vertici” di uno dei più grossi Gruppi editoriali (Gruppo Monrif) si aumentano i propri compensi e tagliano il costo del lavoro. Nessuna sorpresa. Gli editori sfrutteranno l’asino fino alla sua morte. Così l’informazione è assediata da precariato, concentrazioni proprietarie, distruzione della professionalità, invasione della pubblicità occulta. Il risultato palese è la triade: faziosità & volgarità & ignoranza. La sua funzione è ridotta o all’adulazione o al manganellamento. I giornali servono a tutto meno che a informare correttamente. Hanno rinunciato alla loro funzione di mezzi di informazione e sono finiti a farsi strumento esclusivo di lotta politica o di interessi economici e commerciali che nulla hanno a che vedere con la loro funzione originaria.

Si salvano in pochi. I lettori non hanno alcun diritto. Le proprietà non hanno alcuna trasparenza. I giornalisti, soprattutto quelli più giovani, ricattati con salari da fame, sono ridotti dalla instabilità del lavoro a servili esecutori. La televisione pubblica è regolata, con soddisfazione di tutti i partiti, dall’autoritaria riforma Renzi.

Quello della comunicazione è oggi il più grave problema che affligge la nostra democrazia. Occorre reagire: è inutile piangersi addosso. Lo sappiamo che il problema è complesso e che le forze politiche mostrano di non accorgersi che esiste una emergenza che mina addirittura il sistema delle libertà. Dobbiamo servirci di ogni mezzo democratico: esistono regole e leggi dimenticate o accantonate. Riprendiamole in mano e riattiviamole. Occorre chiedere la loro piena applicazione.

Il primo passo, per noi, è il ripristino della concorrenza leale e il rispetto della deontologia giornalistica. Ormai la “pubblicità nativa”, ovvero quella ingannevole che nasconde al lettore il messaggio pubblicitario e lo truffa, sta dilagando su tutta la stampa nazionale. Uno dei suoi scopi è di assuefare i lettori, accrescere l’indifferenza e la ricettività. Noi, a mo’ di esempio, denunciamo le irregolarità del “Corriere della Sera”, perché particolarmente clamorose e costanti. Ma queste pratiche scorrette sono usuali anche in altri Gruppi editoriali. Bisogna riattivare strumenti esistenti e applicabili a quasi tutti i mezzi di informazione.

Qui di seguito pubblichiamo l’esposto che abbiamo inviato a tutti gli organismi sanzionatori sia giornalistici sia pubblicitari, finora inerti. Ci aspettiamo che facciano il loro dovere.

Ecco l’esposto:

Continua la lettura di pubblicità ingannevole. esposto contro il Corriere della sera

USCITA LA NEWSLETTER n.08/2021 DI ITALIALAICA

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
IN TEMPO DI PANDEMIA
Marcello Vigli 20.06.2021

La pandemia ha favorito chi mostra disinteresse per l’urgenza del quotidiano, ricco, invece, di novità nel mondo e nel nostro Paese.

Negli Usa è cambiato il partito di governo, in Cina e in Russia nulla è cambiato, in Europa e nel mondo arabo le solite tensioni, in Israele l’era è alla…


Articoli
DA PORTA PIA A VIA DELLA CONCILIAZIONE
Giovanni Fioravanti 25.06.2021

Ognuno è libero di credere che esiste un essere superiore, solitamente definito “dio”, che ha creato il mondo e l’umanità. Che esistono donne solitamente chiamate “madonne” che hanno partorito senza che il loro imene sia stato violato, e ad ogni altro immaginifico e miracolistico…


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DISEGNO DI LEGGE ZAN: UNA BANDIERA IDEOLOGICA
Livio Ghersi 25.06.2021

Perché sono contrario al disegno di legge Zan

Non sempre ci si può sottrarre alla richiesta di dichiarare da che parte si stia, rispetto ad argomenti che appassionano e turbano l’opinione pubblica. La cosa migliore sarebbe sempre quella di privilegiare il silenzio e la riflessione, posto che… Continua la lettura di USCITA LA NEWSLETTER n.08/2021 DI ITALIALAICA

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