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Un governo per la politica europea. Il paradosso italiano.

di gian giacomo migone  

Se i partiti politici – senza eccezioni, da Leu alla Lega – non fossero così impegnati a rilasciare cambiali in bianco al presidente del consiglio incaricato, ignorando le regole più elementari di una costituzione parlamentare, formulerebbero richieste pubbliche corrispondenti ai propri orientamenti, per poi subordinare il proprio voto di fiducia a riscontri verificabili nel programma e nella composizione del governo.

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TRE DOMANDE A MATTARELLA

di riccardo mastrorillo

La prassi costituzionale delle consultazioni, prima della designazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, fu introdotta da Luigi Einaudi, primo Presidente della Repubblica. Einaudi non introdusse una prassi per sua fantasiosa scelta, ma si basò pedissequamente sul dibattito avvenuto all’Assemblea Costituente, al quale aveva attivamente partecipato. Il principio sarebbe che, attraverso le consultazioni, il Presidente della Repubblica investe dell’incarico la persona che ritiene abbia la reale possibilità di ottenere la fiducia del Parlamento.

La modalità con cui è stato esercitato il mandato esplorativo conferito al Presidente della Camera Roberto Fico sono indiscutibilmente incompatibili con la prassi costituzionale:

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Sul serio volete Berlusconi al Colle?

di enzo marzo

[lettera a “Il fatto quotidiano”, pubblicata il 3 febbraio 2021]

No, non ci sto. Non sono d’accordo con Padellaro e Mieli. Capisco il disgusto che proviamo tutti per un irresponsabile mascalzone toscano.
Ma la democrazia è la democrazia: non la si può mettere
a rischio mai, per alcuna ragione al mondo. Le elezioni
anticipate non sono una conferma dell’articolo 1 della Costituzione, ma una sua smentita. Il “popolo” ha votato per una legislatura e finché c’è una qualche soluzione bisogna tentarle tutte.
Oggi poi la situazione è di assoluta emergenza:
non abbiamo dall ’altra parte una Destra democratica. Il duo
trumpista Salvini&Meloni è capace di tutto. La
sua incoscienza durante la pandemia è stata sfacciata. Vogliamo che l’estrema destra (con l’aiuto di una tv pubblica destrorsa, anche grazie alla riforma Renzi e al sostegno del M5S)
abbia anche solo qualche possibilità di vittoria? Proprio non
riuscite a sospettare che sarebbe una strada senza ritorno? Per
non parlare poi dei soldi europei gestiti da Borghi. Mancano solo
6 mesi al Semestre bianco. L’Italia ha bisogno assoluto almeno di un presidente della Repubblica garante della democrazia, una fotocopia di Mattarella, e non un pregiudicato o chi per lui. Lo so che Renzi fa perdere la pazienza anche ai santi.
Ma per favore, non potete aspettare sei mesi?
[inviata il 2 febbraio 2021, h. 13]

+EUROPA, OVVERO IL  PARTITINO DEGLI IRRESPONSABILI

Il trasformismo dei Responsabili e il trasformismo del partitino degli Irresponsabili dominano la scena. L’oscar della faccia tosta è conquistato meritatamente dai radicali di +Europa, che supera ogni limite. Però siamo ben lontani dall’affermare che le dichiarazioni rilasciate alla fine della Consultazione al Quirinale dalla senatrice Emma Bonino costituiscano il massimo dell’improntitudine che si possa raggiungere. La stessa Emma sicuramente sarà in grado di superarsi.

La più trasformista della tradizione radicale ha dichiarato la sua ferma opposizione a Conte, e questa già si sapeva; ovviamente non ha offerto alcuna decente alternativa, e anche questo lo sospettavamo, ma poi ha esagerato davvero entrando sguaiatamente di diritto nell’opera buffa che si sta recitando oggi nella politica italiana. Cosa ha aggiunto Bonino?:  la sua opposizione a Conte si è accresciuta «a maggior ragione dopo il tentativo di dare vita a suo sostegno in modo piuttosto contraddittorio e disordinato di un gruppo parlamentare senza alcuna coerenza politica, che utilizza come mero schermo il richiamo all’europeismo». E il ritratto “sputato” di + Europa. Ma no, Bonino non parla di sé stessa, né del suo partitino: lei davvero non sopporta proprio l’incoerenza politica: «Ci sono responsabili la mattina che il pomeriggio poi cambiano idea» Oibò.

Ci sono invece irresponsabili che viaggiano da decenni su tutto l’arco costituzionale cogliendo fior da fiore. Per esempio, c’è chi come lei che, dopo molte legislature da deputata radicale, si fa eleggere più volte con Forza Italia  e addirittura entra nel gruppo parlamentare berlusconiano. Evidentemente si trova bene a sedere accanto a Matacena, Previti e Dell’Utri ecc. Come ricompensa per il suo sacrificio si fa nominare dal Presidente Berlusconi Commissaria europea dal 1995 al 1999. Quando l’èra berlusconiana accenna a declinare, Bonino, per attestare la sua «coerenza politica», si scopre di sinistra e con la “Rosa nel pugno” conquista ancora il seggio parlamentare con il socialista di Boselli, poi la sua lista a Roma appoggia Veltroni. Così comincia la sua carriera nel centro sinistra, fino diventare ministro nei governi Prodi, poi Letta…

Adesso, in questa situazione davvero tragica ed emergenziale, si affianca ai sovranisti e agli euroscettici filo Orbàn per votare contro il governo che ha la politica più efficace e apprezzata dall’Europa degli ultimi decenni. Poi sostiene la “formula Ursula: che vuol dire soltanto l’allargamento dell’attuale maggioranza, contro cui ha sempre votato, con il pregiudicato Berlusconi, il quale – peccato – si rifiuta di rompere con gli “Zero Europa”. Un tipo così, evidentemente, costituirebbe il “valore aggiunto”. Si torna ai vecchi amori.

Adesso, odiando i gruppi parlamentari «senza coerenza politica» è la bandiera di + Europa, fondata con Della Vedova, che con l’alleanza con Calenda ha aggiunto l’ottava bandierina al suo curriculum di trasformista professionista.

Mancandole soltanto l’esperienza diretta di Rifondazione comunista, Bonino cerca di rimediare a questa lacuna scrivendo, assieme a Bertinotti e altri radicali, sul “Riformista”, quotidiano berlusconian-exrifondarolo.

Ripeto sempre la domanda angosciosa di Paolo Sylos Labini: «Ma questa gente, quando si guarda allo specchio, non prova neppure un briciolo di vergogna?» Aggiungo io: «Quale sortilegio ha completamente cancellato dalla loro memoria il ricordo di Ernesto ed Ada Rossi, di Galante Garrone e delle migliaia di persone perbene che per decenni hanno lottato disinteressatamente per la civiltà liberale e per un’Europa federata?» Ma conosco la risposta: l’amore sfrenato per il potere.

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L’ITALIA TAGLIATA IN DUE

di enzo marzo

1. LA FAGLIA BEANTE. Non ci preoccupano i numeri, i voti, i transfughi, le parole pronunciate nel più miserabile dibattito parlamentare degli ultimi decenni. Non ci preoccupa il presente, perché si andrà avanti nella lotta alla pandemia, si proseguirà a vaccinare gli italiani, in qualche modo arriveranno ristori (anche per gli evasori e per il malaffare), il governo troverà la maniera per continuare la sua opera in un paese dove il berlusconismo ha distrutto alle radici ogni etica pubblica e privata. Dove non è stato solo sdoganato il neofascismo, ma è stato cancellato ogni pudore politico. L’altra sera abbiamo sentito un direttore di giornale adombrare la probabilità che il suo Padrone truffatore e corruttore possa essere eletto Presidente della Repubblica. Ci preoccupa anche solo che si possa concepire ed esprimere tale idea in Tv senza morire di vergogna. Ci preoccupa che in un’aula parlamentare si possa evocare la morte degli avversari politici. Ci preoccupa la fine dello scandalizzarsi e dell’indignazione. Ci preoccupa l’Italia tagliata in due.

Dal ‘48 ad oggi il paese non è stato mai così diviso. Ma non tra partiti di destra e di sinistra (da decenni anche troppo ansiosi di inciuciare), tra terrorismo nero e cittadini (il secondo Stato non ha rappresentato che una minoranza estrema con tendenze golpiste che ha intimorito lo Stato ma non lo ha fatto crollare), tra terrorismo rosso e cittadini (i proclami fanatici di pochissimi sono stati sempre incomprensibili ai più). Questi squarci sono stati gravissimi, ma hanno solo sfiorato il tessuto connettivo del paese. Per questo sono stati ricomposti.

Ci preoccupa invece, e molto, la faglia beante che sta spaccando la società italiana. È una frattura complessa, con molte motivazioni.

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LA STAGIONE DELLE SCELTE – APPELLO DEI REPUBBLICANI EUROPEI

[Pubblicheremo qui tutte gli appelli individuali e collettivi provenienti dalla sinistra laica e democratica consapevoli della drammaticità di questa fase politica e del pericolo che sta attraversando il paese]

di niccolò rinaldi

Non so con quanta trepidazione, o sorpresa, o noia, gli italiani seguano gli sviluppi della crisi. Ma so che io non avrei alcuna voglia di alzarmi domattina sapendo che a giugno torniamo a votare, o che all’ennesimo governo tecnico è dato il compito di salvare il paese. Leggo molte analisi condivisibili e da punti di vista anche opposti. Ma questa non è più la stagione delle analisi, dei distinguo, ma quella delle scelte, che si fanno sulla base del possibile. Per questo all’invito rivolto dal Partito Democratico agli “europeisti” e ai “liberali”, con Luciana Sbarbati e a nome dei repubblicani di centrosinistra, abbiano risposto con questa nostra dichiarazione.

APPELLO DEI REPUBBLICANI EUROPEI

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LELLO CIAMPOLILLO: IL PUNTO PIÙ BASSO

di elio truzzolillo

Il senatore Ciampolillo, con cui condivido con grande imbarazzo la parte finale del cognome, ha votato la fiducia al governo.

Come molti sapranno dai primi articoli usciti ieri sera è stato espulso in passato dal M5S per mancati versamenti (perché con chi volete che sia stato eletto uno così?), è vegano, fautore della legalizzazione della cannabis (e fin qui tutto legittimo) e negazionista di Xylella. Ora aspira per sua esplicita ammissione addirittura al ministero delle politiche agricole come contropartita al suo voto (quale posto migliore per un negazionista di Xylella? Credo che neanche il demonio avrebbe pensato a questa combinazione).

Non credo che succederà per carità, perché anche chi governa Fantasilandia si renderà conto che il nostro paese diventerebbe lo zimbello dell’intero sistema solare.

Quello che gli articoli scritti in tutta fretta ieri non hanno evidenziato è però molto peggio. Lello Ciampolillo è anche un complottista, un negazionista del CoViD e un novax. Insomma è uno di quei personaggi che in una società minimamente accettabile e meritocratica dovrebbero stare in un bar di periferia a parlare allegramente di oscuri disegni e bla bla bla vari. Invece a Fantasilandia è un parlamentare che è diventato di vitale importanza per il governo e che presumibilmente potrà anche rivendicare qualche ruolo di responsabilità.

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