CONVEGNO: LA LEGGE SUL DIVORZIO, 50 ANNI DI CIVILTÀ LAICA

1 dicembre 1970 – 1 dicembre 2020

La legge sul divorzio: 50 anni di civiltà laica

la lunga battaglia parlamentare, la vittoria dei laici, la memoria dei protagonisti

ne parleranno:

Giovanni Crema (già deputato socialista),

Maria Mantello

(Presidente Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”),

Enzo Marzo (Presidente Critica Liberale),

Gianfranco Spadaccia (già deputato radicale)

con un breve contributo di Beatrice Rangoni Machiavelli

modera Riccardo Mastrorillo (critica liberale)

MARTEDI 1 DICEMBRE ore 18,30

il convegno sarà trasmesso in diretta su facebook https://www.facebook.com/fondazionecriticaliberale

e sul canale youtube di Critica liberale

https://www.youtube.com/channel/UCh6IWhBg-moTHMmE6tWcB7Q

PERICOLOSA IDIOZIA

di claudia lopedote

“Forma estrema di secolarismo”.
Così oggi Politico.eu ci spiega le ragioni dei terroristi islamici, esasperati dalla concorrenza sleale della “religione” francese della laicità.

Una forma non estrema di pericolosa idiozia. Non estrema solo se paragonata a quella dei tagliateste che il principio di Politico.eu poi lo applicano.
Anche in Bangladesh e Pakistan, prime al mondo per assassinii per blasfemia, sempre per legittima protesta contro l’eccesso di secolarismo francese?

crisi economica e politiche sociali: il “basic income”

Critica liberale dall’inizio dell’emergenza COVID ha sospeso i consueti incontri, che si tenevano nella storica sede di via delle carrozze a Roma, denominati “il lunedì della critica”. Visto il perdurare della crisi, ci siamo dotati anche noi di strumenti per incontri in videoconferenza. Da lunedì 23 novembre prossimo, inaugureremo una nuova serie di incontri che abbiamo chiamato: “situazione critica”.

Lunedì 23 novembre alle 18,30 parleremo di crisi economica e di politiche sociali innovative, in particolare di reddito di cittadinanza, o meglio di “basic income”, strumento di welfare utilizzato in Europa. Ne parleremo con Peppe Allegri* e Giovanni Perazzoli*, massimi esperti italiani.

l’incontro sarà trasmesso in diretta streeming sulla pagina facebook di critica https://www.facebook.com/fondazionecriticaliberale/live/

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USCITO IL N. 42 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” – SCARICABILE GRATIS QUI

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Indice
editoriale
04 – ugo ferruta, una presa di coscienza per l’europa
lo stato dell’unione
06 – antonio calafati, il bilancio europeo 2021-27: un infondato entusiasmo
10 – aurelia ciacci, unione sanitaria
d’oltralpe
12 – sarah lenders-valenti, i muri invisibili
16 – claudia lopedote, l’europa si è fermata in francia
24 – hanno collaborato
 

 

USCITA LA NEWSLETTER n.20/2020 DI ITALIALAICA

.it

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
LA LAICITÀ, IN FRANCIA E ALTROVE 
Attilio Tempestini 25.11.2020

A più di un mese dalla morte di un insegnante francese, per mano di un fanatico musulmano, vedrei diversi spunti per tornare su questioni del genere. In primo luogo appare interessante seguire, nelle sue prese di posizione, quel Consiglio Francese del Culto Musulmano (CFCM) dal quale dopo… 


Articoli
CATECHESI RELIGIOSA ED ETICA LAICA A CONFRONTO 
Paolo D’Arpini 27.11.2020

Un’idea morale ed un’etica utopica esercitano sovente un grande appeal attrattivo su molti intellettuali. Come tutte le idee aldilà della portata attuativa rischia però di diventare un’altra forma di “ismo”, una ideologia che si prefigge attraverso i suoi propagatori di elevare la…

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REPUBBLICA 3.0 – 3 – BERNARDO VALLI ABBANDONA REPUBBLICA E LA QUESTIONE ISRAELIANA

da Professione reporter
 

Bernardo Valli, 90 anni, inviato in ogni teatro di crisi e di guerra del mondo, è tornato a scrivere sull’Espresso, con la sua rubrica “Dentro e fuori”. Ha lasciato Repubblica a metà settembre in seguito alle richieste di cambiare un suo articolo su Israele e più in generale per la politica del nuovo direttore Molinari sul Medio Oriente. L’intenzione era di lasciare tutto il gruppo, dove aveva prestato la sua opera per quarantatre anni. Ma il direttore dell’Espresso, Marco Damilano, l’ha pregato di proseguire la collaborazione almeno con il settimanale, dove nell’ultima -prestigiosa- pagina Valli si alternava con Roberto Saviano. “La pagina resta a tua disposizione- ha detto Damilano a Valli, che vive a Parigi. Dopo un paio di appuntamenti saltati, Valli ha scritto al direttore e ha annunciato che avrebbe mandato la rubrica per domenica 25 ottobre. “Sono felice e onorato”, ha risposto Damilano. Il pezzo affronta il tema della vecchiaia, Valli parte dal fatto che sempre più spesso sulla linee metrò Montmarte-Opéra-Montparnasse qualcuno si offra di cedergli il posto a sedere: “Di solito non ci faccio caso. Rifiutavo…”.

A Repubblica intanto si discute di due nuovi casi, che riguardano ancora il rapporto l’informazione su Israele.

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Les jeux sont faits

QUANDO L’IDIOZIA E’ EREDITARIA: “Queste elezioni sono Libertà contro Marxismo. Scegliete saggiamente e votate Trump”, ha affermato il figlio del presidente. h. 14,45

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I giochi sono fatti. Siamo arrivati finalmente alla vigilia delle elezioni presidenziali americane. Non sappiamo come andranno. Sappiamo però che saranno “epocali”. Chiunque sarà il vincitore. E siamo sotto la minaccia di Trump di non accettare il risultato, se sarà per lui negativo. Gli Stati Uniti in effetti sono stati disuniti sempre, la società americana è la somma di due profonde contraddizioni che vengono da lontanissimo. Paradossalmente sono scritte assieme: costituiscono il primo e il secondo emendamento alla Costituzione americana. Siamo nel 1791. In contemporanea con la resa della Bastiglia anche oltre l’oceano viene affermato solennemente il principio delle libertà, di culto, di parola e di stampa. Il mondo fa un balzo avanti. Il primo Emendamento è esemplare, il secondo è il prodotto di un’altra cultura («il diritto dei cittadini di possedere e portare armi non potrà essere violato»).

Gli europei devono essere assai grati agli americani, perché nel secolo scorso questi hanno salvato per ben due volte la civiltà occidentale, anzi, la civiltà tout court, pagando un prezzo di sangue spaventoso. Da questa indimenticabile considerazione nasce una doverosa riconoscenza. Che però non ci deve far trascurare la schizofrenia della società americana. Le due Americhe sembra proprio che non riusciranno mai a trovare un accordo.

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LA DIFFERENZA

“Charlie Hebdo”, il settimanale umoristico francese, che ha pagato molto duramente la sua irriverenza contro il fanatismo islamico, ne ha fatta un’altra delle sue pubblicando una vignetta contro Erdogan e l’ipocrisia della sua severa morale. Come tutte le espressioni satiriche è una caricatura paradossale, perché  nessun islamico ha il minimo dubbio sul fatto che Erdogan non abbia mai bevuto alcolici o sollevato la gonna di una donna velata. Però i rapporti Turchia Francia sono precipitati. Ma certo non conviene ai settori fanatici e clericali dell’Islam proporsi come alternativa di “civiltà” alla Francia della libertà di opinione e di espressione, né ai settori moderati scandalizzarsi troppo. Berat Albayrak, il ministro delle Finanze e genero di Erdogan, ha commentato così (a dir la verità, con alquanta moderazione): «Quello che ha fatto “Charlie Hebdo” non è umorismo, è maleducazione!». In effetti, qualche giorno fa un terrorista islamico ha reagito ad alcune vignette di “Charlie Hebdo” sgozzando il professore Samuel Paty che le mostrava, invece il giornale che appartiene alla civiltà della libera espressione ha reagito con la presa in giro di un dittatore. Da una parte, “maleducazione”; dall’altra, brutale assassinio. La differenza è tutta qui.

USCITO IL N. 75 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SUL FATTO QUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf clicca qui o anche suhttps://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/10/il-covid-lha-chiarito-limpegno-dei-politici-sono-le-proposte-ad-effetto-anche-se-sono-cialtronerie/6031358/

Sommario
editoriale
4. angelo perrone, la strada dopo la ricaduta
la biscondola
7. paolo bagnoli, il girotondo della classe politica
cronache da palazzo
8. riccardo mastrorillo, propaganda e cialtroneria
l’osservatore laico
10. niccolò rinaldi, bpur: ban of political use of religion –
una nuova battaglia per lo stato di diritto internazionale
res publica
12. roberto fieschi, un becero maschilismo
astrolabio
13. francesca palazzi arduini, vite meravigliose e modi di lasciarle
la vita buona
15. valerio pocar, cinquant’anni fa il divorzio
lo spaccio delle idee
17. sergio lariccia, la legge sul divorzio e la riforma del diritto di famiglia in italia negli anni 1970-’75
26. paolo fai, una storia davvero italiana
29. ex libris
30. comitato di direzione
30. hanno collaborato
4. bêtise d’oro
6-8-9-11-12-16-25-27-28. bêtise
 

L’ALLEANZA CONTRO LA DEMOCRAZIA – FORZA NUOVA E CAMORRA

di marco miccoli

La saldatura tra malavita organizzata, ultras del calcio e neofascisti, non è nata nelle piazze di questi giorni, è un’alleanza consolidata da tempo.
Basta leggere le inchieste sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto come Diabolik, capo indiscusso degli Irriducibili della Lazio.
In quelle pagine c’è tutto. Sono descritti esattamente il legame e gli interessi comuni che lo sostengono.

Spaccio di droga, usura, controllo delle sale giochi, investimenti nei locali della movida notturna, sono ormai da tempo il terreno su cui si è sancita quella saldatura.
Stanno scatenando la guerriglia contro le istituzioni, perché oggi le misure anticovid stanno pregiudicando i loro interessi. Lo fanno tentando di infiltrarsi in mezzo alla disperazione di molti imprenditori e lavoratori onesti, che vanno tutelati e staccati da quella violenta e intimidatoria protesta.
Le violenze sono organizzate e condotte da esperti della guerriglia e degli scontri di piazza. Hanno una regia ad iniziare dalle convocazioni delle manifestazioni.

Lo dico agli analisti e ai guru che ci spiegano che non è vero che dietro alle violenze c’è questo livello eversivo di organizzazione. Se non capite questo, lasciate stare l’analisi e continuate pure a scrivere fiction per le TV.
Comunque, se l’attacco alle istituzioni democratiche proseguirà, oltre alle giuste misure economiche di contenimento e all’opera della magistratura e delle forze dell’ordine, servirà anche una mobilitazione democratica.

 

TOTO’ E I DIABOLICI

[nella foto: Totò e Zingaretti]

Un italiano furbastro, reduce da molti fallimenti,  entra nel Pd e riesce a farsi candidare subito come capolista alle elezioni europee in un collegio arcisicuro, e diventa così parlamentare. Ovviamente non andrà mai a Strasburgo se non per ritirare lo stipendio (è il terzo in assenteismo dei 75 deputati europei italiani). Ha altro da fare: deve abbandonare dopo poche settimane il partito che lo ha fatto eleggere e organizzarne un altro in concorrenza, tanto per sparare contro il governo del Pd e candidare in Puglia un “personaggetto“ da quattro soldi pur di far perdere il Pd e  far vincere un consumatissimo candidato di estrema destra dal curriculum orripilante. L’operazione fallisce. Assieme a un altro “capitano di ventura” presuntuoso come Renzi raccoglie l’1,6 % dei voti. Probabilmente lo 0,8% per ciascuno. Evidentemente sia l’uno sia l’altro hanno pochi parenti in Puglia. Una persona con qualche dignità si ritirerebbe dalla politica, ma – si sa – le “azioni” di Calenda non conoscono la dignità e hanno cicli che durano qualche settimana. Per lui Sinistra e Destra si equivalgono, come Fitto e Zingaretti, ciò che conta è solo il suo personale potere.

Quindi si rimette in circolazione per fare il colpo grosso: la sindacatura di Roma. E qui ha un’idea geniale. A dirla tutta non è proprio sua, è di Totò.

Pensa: “ho venduto Fontana di Trevi ai piddini, perché non si dovrebbero comprare anche il Colosseo? Dopotutto sono quasi gli stessi che distrussero proprio a Roma il proprio sindaco e la propria Giunta con due anni di anticipo per regalare l’uno e l’altra al M5s. Sono gli stessi cui ho rifilato la fregatura di Strasburgo, appena un anno fa… Se ci sono caduti una volta, diabolicamente persevereranno anche la seconda”.

 

 

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