di franco pelella
Qualche giorno fa il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha fatto le seguenti affermazioni sulla Lega di Matteo Salvini: “Sono estraneo agli ideologismi…quando i leghisti hanno amministrato lo hanno fatto bene, è gente corretta, rigorosa e brava dal punto di vista amministrativo…credo che, almeno dal versante Lega, non ci sia da aspettarsi sui conti pubblici qualche colpo di testa: i loro riferimenti sono imprenditoriali, è gente abituata a fare conti con i piedi per terra…” (g. r.: E il governatore sale sul Carroccio; La Città, 11/5/2018).
Niente di nuovo sotto il sole. Già quattro anni fa De Luca elogiò Salvini a Salerno per le sue idee sulla sicurezza e sull’immigrazione. Questa volta l’elogio è rivolto alle capacità amministrative della Lega. E’ passato del tutto in secondo piano il fatto che la Lega sia un partito para-razzista che ha fatto un’alleanza politica con il pluripregiudicato Silvio Berlusconi e con i fascisti di Fratelli d’Italia. Allo stesso modo non ha nessun valore per De Luca il fatto che la Lega sia lontana anni luce dalla sinistra per quanto riguarda la difesa dei diritti civili (ius soli, parità tra i sessi, lotta all’omofobia, unioni civili, biotestamento, ecc. ecc.).