RIPUBBLICHIAMO DA “LA REPUBBLICA” DEL 17-7-2018
BOLOGNA Tra le ultime adesioni alla lettera di scuse a don Matteo Zuppi, promossa da 25 bolognesi tramite Repubblica Bologna e firmata da oltre quattromila lettori, per gli insulti rivolti all’arcivescovo dalla pagina Facebook della senatrice leghista Borgonzoni, lunedì sera ne è arrivata in redazione una particolarmente inattesa. A prendere le distanze dalla sottosegretaria alla Cultura, dal suo comportamento (aver abbandonato il dibattito sui migranti prima della replica del vescovo, non aver cancellato le successive ingiurie dei follower dal suo post) e dalle sue tesi politiche, suo padre architetto Giambattista Borgonzoni. Questo il testo della sua lettera aperta, che ci ha telefonicamente confermato e autorizzato a pubblicare:
“Ho assistito con curiosità al recente Convegno in ricordo del Cardinale Biffi, occasione mancata di confronto diretto fra la linea muscolare della Lega sui migranti, rappresentata da mia figlia talentuosa Lucia sottosegretario alla Cultura e quella della Chiesa di Bologna dell’Arcivescovo Matteo Zuppi , attenta alle migrazioni epocali dei poveri dal Sud del mondo verso l’Europa.
Non entro in merito alla asimmetria del Convegno, dove uno dei protagonisti si è astenuto dall’ ascoltare l’altro per un treno in partenza ; ritengo che in qualche caso la gentilezza possa omettere l’orario ferroviario; per questo in tutti i presenti è rimasta un’ impressione negativa , ciò al di là degli accordi fra la Curia-Lega sulla tempistica degli interventi.
Altresì molti operatori culturali pensano, io fra essi, che accusare le Ong di complicita’ verso gli scafisti e lasciare per giorni dei profughi disperati in balia del Mediterraneo come potenziale titolo di scambio, con centinaia di morti affogati nelle ultime settimane, non rappresenti la vera ed umana soluzione del problema.
Certamente le coste italiane rappresentano il confine sud dell’Europa e questa deve farsi carico di un fenomeno frutto prima del colonialismo storico, quindi delle multinazionali, in tempi recenti della pax occidentale esportata in Medio Oriente, sotto forma di guerre regionali ed infine dei cambiamenti climatici.
Non è certamente la linea muscolare della Lega a risolvere una complessa situazione interpretata come bancomat per facili consensi verso una popolazione italiana senilizzata, operativa spesso per asfittiche logiche familistiche e colpita da una crisi che ha depauperato il proletariato e grandemente i ceti medi, quindi timorosa del futuro e pervasa spesso di idee xenofobe.
A fronte di ciò la cultura politica di sinistra in questi ultimi anni, di fronte alle diseguaglianze crescenti, non ha trovato nulla di meglio che mettere in campo il mellifluo “storytelling “ renziano del “ tutto bene “ ed affidare i profughi del mondo ai terribili lager libici, nazione ora pressoché’ inesistente e che mai ha sottoscritto la Convenzione sui diritti umani.
A parte il Convegno ed i patti fra le parti sono amareggiato dal fatto che Lucia, talentuosa politicamente e sempre apprezzata da me oltre i perigliosi versanti politici, abbia accettato la permanenza su Facebook di giudizi vergognosi verso la Chiesa e verso l’Arcivescovo di Bologna. Stiamo assistendo da parte del modesto “ sovranismo “ italiano, ad imitazione di Trump e di Putin, all’assalto della ” diligenza Europa”, il Continente che ha generato lo Stato sociale e che da un settantennio con la pace ci ha salvaguardato dai risorgenti nazionalismi, ora virati verso la porta girevole del razzismo o peggio.
Arch. Giambattista Borgonzoni”