di enzo marzo
- DOMANDA a LUIGI DI MAIO, V. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E CAPO DEL M5S
Caro v. presidente, alcuni giorni fa è certo che a Palazzo Chigi si è svolta una riunione di vertice in cui è emersa una grande preoccupazione per l’accoglienza in Europa del Def. Quindi si è deciso in quella sede di gettare acqua sul fuoco e cercare di rassicurare mercati e governi europei. Manovra tardiva, poco credibile e appiccicaticcia. Ma comunque necessaria.
A fare terra bruciata erano stati già i rappresentanti di Lega Ladrona con la loro diplomazia da squadristi da curva sud o da nostalgici mussoliniani. E hanno continuato a farlo. Così sono fioccati i “me ne frego”, le ironie sulle “letterine di Natale” e perfino le performances da hooligan di un energumeno leghista, scarpa in mano, contro i documenti dell’Unione europea. Tanto per dimostrare plasticamente quanto sia forte la buona volontà italiana per l’imminente trattativa e per la permanenza nell’Unione…
Lei, v. presidente del consiglio, non ha avuto una parola pubblica contro queste esternazioni messe in atto proprio per smentire quello che lei andava affermando con aria furbetta in quegli stessi giorni, che cioè non ci pensate proprio a una qualche forma di Italbrexit. Eppure dovrebbe essere consapevole che la sua credibilità è pari a zero, avendo affermato su questo tema tutto e il contrario di tutto, avendo finora assecondato e non smentito le dichiarazioni irresponsabili, pressoché quotidiane, di ministri e addirittura di presidenti di commissione parlamentare appartenenti al partito della sua maggioranza ferocemente noeuro. E anche il suo trincerarsi dietro la formula che l’uscita dell’Euro non è scritta sul Contratto non ha neppure il valore della carta su cui è scritta. Visto che la politica del suo partner di governo è sfacciatamente tutt’altra.
Ci spiega per favore su quali basi i mercati le dovrebbero credere?
Inoltre il suo commento a un intervento di Draghi, del tutto composto e più che legittimo in difesa del proprio ruolo che non può essere partigiano, è stato del tutto inappropriato. Lo riportiamo, convinti come siamo che sarà l’epitaffio sulla sua tomba politica: «Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente». E domandiamo:
Facendo nostra, con qualche difficoltà, la metafora calcistica, lei pensa che gli hooligans siano tifosi o delinquenti? Pensa che nella partita Italia – Russia i suoi partners di governo tifino per l’Italia?
Lei considera che la più intelligente diplomazia per far digerire il Def sia quella di avvelenare i pozzi sbeffeggiando i nostri interlocutori, scarpe in mano?
Lei è convinto che la sua continua sottomissione alle politiche sovraniste di Salvini porti voti al M5s e non alla Lega Ladrona?
Lei pensa che il contemporaneo endorsement di Putin e di Trump (infantilmente ricercato e accolto con giubilo), ovvero dei due più feroci nemici dell’Unione europea, sia stata un’astuta mossa per avviare positivamente la trattativa con Bruxelles e non piuttosto la riconferma che vi siete ridotti a “utili idioti” di strategie geopolitiche che è inutile pure spiegarvi perché non le capireste?
sabato 27 ottobre 2018