di nando bonessio
Voglio, con forza, dissociarmi dall’entusiasmo mostrato da chi ieri ha assistito e ascoltato l’intervento al Senato del Premier Conte.
Non mi piace chi prende le distanze dalle azioni di cui é stato protagonista e, di fatto, scarica le proprie responsabilità da azioni concrete dopo averle approvate e compiute!
Ma veramente pensiamo che in una democrazia parlamentare, per ripulirsi l’immagine, sia sufficiente dissociarsi?
Se il governo per 14 mesi opera contro la democrazia, diffonde l’odio e l’intolleranza nel Paese, commette delle porcate sui temi ambientali senza assumersi alcuna responsabilità (Ilva, TAV, Tap, etc.), la colpa non può non essere, soprattutto, del Primo Ministro.
Non potrebbe essere diversamente.
Lo dice e lo prescrive l’ordinamento costituzionale che all’art. 95 del titolo III, prevede: “il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile”.
La vipera convertita
Appena che la Vipera s’accorse
d’esse vecchia e sdentata, cambiò vita.
S’era pentita? Forse.
Lo disse ar Pipistrello: — Me ritiro
in un orto de monache qui intorno,
e farò penitenza fino ar giorno
che m’esce fòri l’urtimo sospiro.
Così riparerò, con un bell’atto,
a tanto male inutile ch’ho fatto…
— Capisco: — je rispose er Pipistrello —
la crisi de coscenza è sufficente
per aggiustà li sbaji der cervello:
ma er veleno ch’hai sparso fra la gente,
crisi o nun crisi, resta sempre quello.
Trilussa
Non c’è niente da entusiasmarsi per il discorso di Conte, ma da tirare il fiato sì, sperando di arrivare alla elezione del Presidente della Repubblica con una maggioranza, qualunque maggioranza senza la Lega. Anche perché da qualche tempo è l’unica figura istituzionale realmente di garanzia e protezione del sistema. Un Mattarella val bene un Conte!