da Alla Repubblica di Ginevra. Dedica sull’origine dell’ineguaglianza
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Archivi categoria: pensiero del giorno | di antonio caputo
IL VICE DEI VICE
Conte non è un “burattino”, ma il vice dei due vice col ruolo molto problematico di esecutore del famoso contratto. Certo non è il presidente del consiglio dei ministri nei termini sanciti dall’art. 95 costituzione. Certo non è stato eletto da nessuno e al di là della devozione a padre Pio nessuno sa se pensi, e che cosa .
Certo non mi sento da lui rappresentato, anche se volessi, non sapendo nella sostanza chi è .
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VADINO
Vadano Di Battista e Di Maio a manifestare in Congo o in Arabia Saudita, incontrando a La Mecca oppositori del governo… vadano, anzi vadino
VENDITORI DI ALMANACCHI
Di Maio dichiara di volerne ospitare 7 (donne e bambini senza padri fratelli e nonni?), Salvini forse per allergia al 49 (tanti, come i milioni che la Lega Ladrona ha truffato allo Stato, sono gli interessati al salvataggio), zero non senza aggiungere “decido io”. Conte dopo l’esortazione del Papa 16 (con papà e fratelli e nonni?). Tre numeri da giocare al Lotto: 7,16,0. Più in concreto ciascuno dei due vice parla ai suoi elettori e si tiene la sua parte di contratto. Mentre il vice dei due dà i numeri
DOVERE CIVILE
La c.d. “ribellione”dei sindaci al decreto sicurezza che trasforma arbitrariamente e in violazione di principi e norme internazionali e interne di rango costituzionale decine di migliaia di immigrati regolari e con permesso di soggiorno in clandestini, creando gravi condizioni di insicurezza urbana e sovraccaricando le forze dell’ordine, è strumento legittimo di buona e ordinata amministrazione addirittura doverosa, oltre ad obbedire a elementari e imprescindibili valori umanitari in favore di soggetti arbitrariamente privati della protezione umanitaria loro concessa.
LA MANOVRA BELLA
“La manovra non è modificabile per evitare l’esercizio provvisorio” ma cambierà. Lo dice oltre a Di Maio anche Conte sulla tassazione del terzo settore. Cascando dalle nuvole come se non fossero loro ad averla prodotta. Come nel caso del condono agli abusivi esercenti attività sanitarie il tutto dà un segno evidente di impreparazione approssimazione e obiettiva incompetenza. Anche di leggerezza di chi tirando un sasso messogli in mano da altri ritira la mano o finge di ritirarla. Qua le comiche porteranno (nella migliore delle ipotesi e senza che nessuno abbia capito e inteso come Di Maio cambierebbe la norma che penalizza il terzo settore, anche perché verosimilmente anche lui non lo sa) ad applicare la normativa penalizzante per qualche temo (giorni, mesi,anni?) in attesa della grande riforma che il buon vice dei due vice definirà al cronista che lo fa “dichiarare ” in mezzo alla strada, ancora una volta violentando lingua e buon senso, “bella”. Come la manovra tanto nella prima che nella seconda edizione.
ESTREMISTA DALLE IDEE CONFUSE
Salvini definisce Famiglia Cristiana «periodico di estrema sinistra». Mentre si vanta di «servire il popolo» come l’ex maoista Aldo Brandirali, poi approdato in “Comunione e Liberazione”. Un inesistente estremismo ne richiama uno vero. Il suo . Anche di tifoso porta sfiga, 2 volte da ministro a vedere il Milan sempre perdente. Con aereo ad Atene tra un comizio e l’altro. Pagato dai contribuenti? Non tutti tifosi ne ‘milanisti’?
PENSIERINO SUL 10 DICEMBRE
Il 10 dicembre si celebra il 70° della Dichiarazione dell’ONU sui diritti umani in un fiorire e moltiplicarsi di iniziative che rimangono in sé, se non accompagnate da buone pratiche, in primo luogo delle Istituzioni, retoriche , riferite a “diritti” astratti predicati sulla carta, anche alla presenza di “autorità”e soggetti che molto spesso li ignorano pur declamandoli o “recitandoli” in senso letterale .
Viene in mente il Mackie Messer dell’Opera da tre soldi :«Prima la pancia, poi viene la morale!».
Eterna ipocrisia del non fare o del predicare bene e razzolare male.
ERA FALSA PROTESTA
Perché da noi non ci sono i gilets jaunes? Perché la protesta pare essere andata al governo. Ma ieri a Torino i no tav e prima il 10 novembre i si tav delle madamine hanno messo in piazza da diversi punti di partenza la protesta civile e sociale contro il governo gialloverde.
COME 80 ANNI FA
Ottanta anni dopo le leggi razziste e fascistissime, altre persone umane sono espulse, di colpo,con violenza, dalle strutture in cui vivevano. E’ la vergogna dell’Italia prima di un Natale ipocrita . Una emergenza creata dal decreto “sicurezza”, raggiro ed elusione della Costituzione sfigurata da cui dovrebbe prendere corpo una risposta ferma e civile degli italiani. Come non fu 80 anni fa.
TORINO PER IL SI’ E LA FILOSOFIA DEL DIALOGO PENTASTELLATO
Si sta affacciando un nuovo concetto ossimorico di dialogo. Dall’Appendino ai manifestanti a Torino (come prima da altri del governo gialloverde ai commissari europei) il refrain è stato: “siamo aperti al dialogo”. Senonché subito dopo si scopre che si tratta di ribadire che il loro punto di vista, o la loro decisione, non si tocca . Guido Calogero, grande cultore liberalsocialista della filosofia del dialogo (inteso come scambio tra diversi e anche opposti capace di generare nuove soluzioni nemmeno immaginate al tempo dello scontro) inorridirebbe . Nel tempo di hasthag e social cresce la litania isterica delle tifoserie più o meno in buona fede. All’uomo della strada resta l’amaro retrogusto di una presa per i fondelli. O se preferite per il cu..o
AMMUINA E IL BLOCCO DELLA PRESCRIZIONE
La commedia delle dichiarazioni contraddittorie di ministri e vice ministri, mentre il vice dei due vice tace, sul blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado che i 5 stelle vogliono inserire nel ddl anticorruzione, rivela un grave deterioramento e degrado del sistema politico, che si fa beffe della funzione legislativa e della stessa funzione nomofilattica ed etico civile del legislatore.
Sostituendo l’effetto annuncio e la più sgradevole autocelebrazione a fatti e a testi propagandati come esistenti ancor prima che vengano scritti, in prima fila dalla stampa amica e media impazziti, infarciti di fake e controfake.
Tutto ciò attenta alla pazienza dei cittadini italiani, sempre più sudditi, ed è oggettivamente offensivo per la stessa dignità delle funzioni di chi, governando, dovrebbe governare tutti coloro che vivono in Italia.
La legge diventa un optional futuro e incerto perdendo la sua caratteristica di norma generale ed astratta di contenuto imperativo.
Diventa opinione da talk show per idioti.
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