Silvio Berlusconi è un corruttore “con assoluta coscienza e volontà di corrompere”. Così nella sentenza nel processo d’appello sulla compravendita dell’ex senatore Idv, De Gregorio, per farlo passare nel centrodestra. Costo per la caduta del governo Prodi: 3 milioni di euro.
Ovviamente il reato è prescritto, si salva anche il socialista Lavitola: la Giustizia è costretta a scherzare. Altrimenti che si fanno a fare le leggi ad personam? Le responsabità del Pd sul loro mantenimento sono colossali e pagherà carissimo la sua complicità. Chissà se il Frodatore dello Stato farà scrivere anche “Corruttore” sul simbolo elettorale di Forza Italia. Chissà quanto sono venuti a costare i due gradi di giudizio al contribuente.
P.S.: ovviamente la stampa marcia di un paese marcio ha giudicato non da prima pagina la notizia che la Corte di Appello avesse usato parole pesantissime contro un “corruttore” che si comprò un senatore per far cadere un Governo e modificare la storia del paese. Capiamo che secondo le regole giornalistiche un cane che morde il padrone non fa notizia e quindi anche un corruttore seriale è scontato, ma ci sembra che si esageri in servilismo nei confronti di un politico in servizio permanente effettivo e di probabili alleanze future.