astensione e annullamento

di felice c. besostri

[nella foto: antonio rosati, capogruppo PD alla Camera, autore della riforma della legge elettorale con cui si voterà il 04 marzo. Il Rosatellum, dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del renziano Italicum, è una legge confusissima che è stata fatta approvare a forza da Renzi e da Gentiloni con 8 voti di fiducia e che è in odore di incostituzionalità e costruita su misura per favorire il centro destra]

CHI SI ASTIENE FAVORISCE IL ROSATELLUM E LA VITTORIA DELLA “A DESTRA DEL CENTRO” O DEL GRANDE INCIUCIO PD FORZA ITALIA. CHI PROPRIO NON RIESCE A VOTARE PER LE LISTE NON COMPROMESSE COL ROSATELLUM HA UNA SOLA SCELTA FAR ANNULLARE LA SCHEDA CON UN VOTO DISGIUNTO.

L’astensione è il più bel regalo a Salvini, Berlusconi, Renzi e accoliti, Bonino compresa. A votare la maggioranza degli elettori, salvi i militanti, è costituita da elettori comuni. Sono quelli che alle europee del 2014 hanno dato il +40% a Renzi. Tra i militanti la sinistra è minoritaria e divisa. Sulla carta, cioè secondo i sondaggi, i voti per i partiti che hanno approvato il Rosatellum e i loro alleati sono di più di quelli, che si sono opposti, che non hanno tra l’altro un prof getto comune, nemmeno sulle regole del gioco. Ci sono proporzionalisti puri, chi non disdegna le soglie d’accesso e chi addirittura è favorevole a un premio di maggioranza con soglia al 30%, riservato alle liste, pensando di essere la più votata.  La cosa che sconcerta di più un elettore è di non poter sceglier il candidato politicamente più vicino, nell’ambito di grandi scelte: sinistra, centro-sinistra, centro, centro destra, destra.

C’è chi astiene perché il voto non è libero, né personale e anche le liste plurinominali sono bloccate, con i predestinati pluricandidati. Chi vorrebbe votare disgiunto non ama il Rosatellum. Se non va a votare per questa ragione è l’elettore ideale per il Rosatellum, che spinge per l’astensione. Meno cittadini e cittadine vanno a votare aumentano le possibilità di chi ha approvato quella legge con ben 8 voti di fiducia. Chi va a votare credendo nella Costituzione, cioè a un voto eguale, libero e personale è punito con la nullità del voto, ma questo può diventare la tomba o tallone d’Achille del Rosatellum, se tutti gli astenuti, contro il mio consiglio, veri o potenziali che siano diventano degli annullatori consapevoli e organizzati. Bisogna tenere nota di come si è votato e comunicarlo agli avvocati antitalikum. Chi vuole entro 20 giornii dalle elezioni può fare un reclamo ai sensi dell’art. 87 dpr 361/1957 lamentando che nella proclamazione non si è tenuto conto del voto disgiunto espresso  e che i proclamati eletti non lo meritavano. Questo reclamo va automaticamente alle Giunte delle Elezioni di Camera e Senato che hanno l’obbligo di esaminarlo: più ne sono aperti al momento dell’esame della costituzionalità del Rosatellum più alte le probabilità, che la Consulta lo annulli. Lo scherzo dei parlamentari eletti nel 2013 con una legge elettorale incostituzionale rimasti al loro posto non si deve ripetere

  • Felice Besostri è il coordinatore dei ricorsi contro le leggi elettorali incostituzionali

2 commenti su “astensione e annullamento”

    1. Lei è un vero genio. Che filologo, altro che il Valla. Ma come ha fatto a scoprirlo? Ha paura che se un giorno capogruppo non fosse più Rosato ma Rosati il suo conto in banca ne risentirebbe? Non si preoccupi, di “geni” come Lei ce ne sarà sempre bisogno. O meglio: ne avranno sempre bisogno. Il plurale è un lapsus: stava a significare i tanti “rosati” di cui Lei, probabilmente, fa parte. Salute al novello Manfurio!

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