Orientamento di Critica liberale
L’intera classe politica, dopo due mesi di indegni balletti post-elettorali, dovrebbe spiegare al Paese una semplicissima cosa: ma perché, avendo votato pressoché al completo una legge elettorale di impianto proporzionale, sta sprofondando le istituzioni nell’ingovernabilità, comportandosi come se quella stessa legge fosse maggioritaria?
Perché il PD vaneggia di elettori che l’avrebbero mandato all’opposizione punendolo elettoralmente, quando con una legge proporzionale il PLI rimase al Governo quasi ininterrottamente per mezzo secolo avendo anche meno del 2% dei consensi? Perché i M5S vaneggiano di mandato pieno a governare avendo avuto qualcosa meno di un terzo dei consensi? Perché la Destra articolata in tre partiti parla a tre voci, pur avendo raccolto i consensi in un unico paniere, al punto che basta la chiusura di una compagine del terzetto per far saltare una possibile alleanza di governo?
C’è da tenere d’occhio i mercati, c’è da affrontare le mille sofferenze e i mille guai del Paese, c’è da pensare un DEF e un bilancio che non ammazzino nella culla il neonato della stentata crescitina di questi mesi, c’è da decidere sul fiscal compact che dovrebbe entrare in funzione da gennaio, c’è da negoziare il quadro finanziario pluriennale europeo 2021-2027, c’è da provare a rimettere insieme i cocci di culture politiche attraverso nuovi meccanismi elettorali, e ciascuno si balocca in una retorica da seconda Repubblica che non ha basi né giuridiche né politiche né istituzionali.
È davvero la fiera dell’irresponsabilità.
Il Presidente della Repubblica, in questo quadro, a dispetto di chi lo vuole incolore e prono ai partiti, si è assunto una enorme responsabilità con la proposta di un Governo di tregua di sua diretta emanazione, pronto a dimettersi di fronte a qualunque maggioranza che si manifesti ma deciso a presentarsi alle Camere per una richiesta di fiducia parlamentare.
Certo, Mattarella ha alle sue spalle esempi felici e infelici di mosse simili da parte di suoi predecessori; ma stavolta la posta in gioco è ben maggiore.
In ogni altro caso c’era una sorta di sensazione di disponibilità di tutti a, o almeno di molti, di affidarsi alla saggezza di una simile mossa temporanea. In qualche caso c’era evidente addirittura la richiesta dei partiti di essere sollevati da una responsabilità che non si sentivano in grado di fronteggiare.
Ma stavolta è diverso. Stavolta l’annuncio del Presidente è stato accolto con una sorta di preannuncio di sfiducia da parte della stessa combriccola di irresponsabili; perfino chi ha detto sì al suo invito l’ha fatto così tardi e male da meritarsi altrettanto disprezzo.
E allora la pericolosità della mossa sta nella qualità della proposta che Matterella formulerà, in termini di uomini da proporre al Paese.
Se sarà, come altre volte, una conventicola di soggetti del sottogoverno, opusdei, banchieri, faccendieri, professorini, riciclati, reduci, mezzecalzette, su di lui ricadrà la colpa storica di aver legittimato a posteriori gli irresponsabili. Delegittimando, di converso, per sempre lo strumento del Governo di decantazione (comunque denominato dalla fantasiosa stampa).
Se invece avrà la saggezza e l’acume di Diogene di trovare nel Paese una dozzina di “uomini d’acciaio”, per citare Guido Dorso, perbene, competenti e non sprovveduti politicamente, di fronte ai quali il Paese, l’elettore medio e non troppo fazioso, possa sentirsi davvero in qualche misura garantito, farà finalmente scoprire le carte a tutti e darà il giusto nome al comportamento degli irresponsabili.
Manca ormai una manciata di ore. Attendiamo trepidanti.
Come si dice: non fa una piega!
Non servono domande retoriche, ma progetti operativi percorribili da subito!
Per liberare il Paese dal giogo della mediocrità, per offrire alla Cittadinanza la possibilità di un voto entusiasta e non, come al solito, triste “per il male minore”, parrebbe opportuna e necessaria una LISTA CIVICA NAZIONALE per la DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, partecipata, patrocinata, garantita dal CDC, già promotore del NO al ref Costituzionale, e da altre associazioni assimilabili come Libertà e Giustizia, Libera di don Ciotti, CittadinanzAttiva etc.
Sarebbe un insieme di persone rigorose, competenti, orientate al bene comune, come dimostrato dalla loro storia, capaci di rendere alla Cittadinanza fiducia nelle istituzioni e nella buona politica, avviando a graduale soluzione i problemi del Paese.
Non si capisce la ragione per cui, dopo aver salvato la lettera di una Costituzione tuttora negata, ignorata, aggirata, spendendosi in una lunga campagna non per tornaconto personale, ma solo per quel fine, non facciano quel passo avanti necessario per dare completezza al loro impegno, avviandone l’attuazione e sottraendola ad ulteriori e più gravi rischi di deforma.
Paolo Barbieri
ma fatela finita, ipocriti venduti al fatto quotidiano, onestà intellettuale zero. ancora a menare il torrone con il PD dopo tutto quello che sta succedendo? Ridicoli Ma liberali de che?? Manettari, giustizialisti, forcaioli.