Il 10 dicembre si celebra il 70° della Dichiarazione dell’ONU sui diritti umani in un fiorire e moltiplicarsi di iniziative che rimangono in sé, se non accompagnate da buone pratiche, in primo luogo delle Istituzioni, retoriche , riferite a “diritti” astratti predicati sulla carta, anche alla presenza di “autorità”e soggetti che molto spesso li ignorano pur declamandoli o “recitandoli” in senso letterale .
Viene in mente il Mackie Messer dell’Opera da tre soldi :«Prima la pancia, poi viene la morale!».
Eterna ipocrisia del non fare o del predicare bene e razzolare male.
Se poi si predica anche male, come nel presente in tutto il mondo, e da noi con normative e prassi xenofobe, razziste, di incitamento all’odio e alla violenza, mentre cresce nella generale indifferenza o complicità l’area di persone abbandonate ed escluse, povere e/o non autosufficienti fisicamente e socialmente, vuol dire che quella ricorrenza è fine a sé stessa e che le persone di buona volontà devono darsi da fare.
Per respingere i nemici dei diritti umani e di società inclusive .
Esercitando anche il dovere di non collaborare e disobbedendo.
LA CITAZIONE
Cicerone grande umanista I sec. a.c. (De officiis) : «Quelli che dicono di tenere in adeguata considerazione i concittadini ma di negarla del tutto agli stranieri, costoro distruggono la comune società del genere umano, eliminata la quale si estirpano la capacità di fare del bene, la generosità, la bontà, la giustizia; coloro che estirpano tutte queste cose vanno considerati colpevoli di empietà nei confronti degli Dei».
Divertente, a questo proposito e a proposito di grossolane contraddizioni, veder campeggiare sul sito dell’ UAAR e a caratteri cubitali, l’articolo 18 sui diritti universali dell’uomo …….
Engy, cosa vorresti dire?? (“divertente”, “grossolane contraddizioni”). Credo che l’UAAR sia l’unica associazione, o tra le poche associazioni, che mette in pratica il rispetto dei diritti umani.