di enzo marzo
DOMANDA A LUIGI DI MAIO, CAPO DEL M5S.
Egregio Capo,
nei giorni scorsi lei ha rotto gli indugi e sorprendentemente ha annunciato la sua volontà di allearsi, in occasione delle elezioni europee, con i “gilets jaunes” francesi e con il polacco Pawel Kukiz, fondatore di un partito cui ha dato modestamente il suo stesso nome (Kukiz’15 ), dichiaratamente di estrema destra, euroscettico e nazionalista. A Kukiz non manca nulla: è anche un reazionario clericale famoso per le sue battaglie contro la legislazione sull’aborto, che piaceranno particolarmente all’elettorato femminile grillino. Ricordiamo che il M5s nell’ultima legislatura europea è stato con i parlamentari dell’Ukip di Farage, promotore della Brexit, acerrimo nemico della Unione europea e di estrema destra. Ora che Farage ha ottenuto il suo obiettivo, lei va a cercare i suoi partner nell’estrema destra europea in aperta concorrenza con Salvini. Bella gara…
Però vorremmo sapere da lei qual è la vera linea del Movimento sull’Europa. Prima delle elezioni politiche di pochi mesi fa rilasciò un’intervista a “Le Monde” in cui si professava europeista convinto e molto vicino alle posizioni di Macron, ma – prima e dopo – i suoi ondeggiamenti non si contano. È ancora euroscettico come le sue future alleanze dimostrerebbero, o ci prepara i soliti ondeggiamenti opportunistici secondo il momento? Quando fallirono le trattative del M5s per entrare nel Gruppo dei liberali (Alde) gli europarlamentari casaleggini subirono due fuoriuscite dal loro gruppo, una verso i lepenisti e un’altra verso i verdi. Tanto per dimostrare quale accozzaglia variegata e contraddittoria di rappresentanti aveva fatto eleggere il Movimento. Ora ci risiamo.
Seconda domanda. Lei ha fatto riferimento esplicito al movimento dei “Gilets jaunes”. Forse sarebbe stato meno dilettantesco chieder loro un parere, prima dell’annuncio. Ha colpito la secca smentita della leader (moderata) di quei rivoltosi. Quindi lei prospetta l’alleanza con i ““Gilets jaunes” formato” black block del coté fascista-lepenista o del coté estremista-comunista di Mélenchon che, uniti, devastano settimanalmente Parigi e che sfondano il portone di un ministero? Quale sarà la sua reazione quando dei violenti in gilet giallo seguiranno l’esempio dei loro colleghi francesi e sfonderanno con una ruspa il portone del ministero di Toninelli o di Savona?
Applausi !!!