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Presso Villa Spalletti Trivelli, in Via Piacenza 4, a Roma, la Fondazione Critica Liberale, in occasione dell’evento organizzato per il 50° Anniversario della nascita della rivista “Critica Liberale” ha assegnato la prima edizione del PREMIO CRITICA LIBERALE SULLA LIBERTÀ a
PAWEL BOGDAN ADAMOWICZ
sindaco di Danzica ed oppositore del regime sovranista in Polonia,
trucidato il 14 gennaio 2019.
A ritirare il premio è stato Pawel Stepniewski, Presidente dell’Istituto Monteskiusza (Montesquieu) di Varsavia.
In questa occasione la Fondazione Critica liberale ha indicato per la prima volta con una menzione speciale di disonore, anche chi ugualmente si è distinto per il suo accanimento contro le libertà e i diritti civili.
Questa menzione di disonore, con motivazione, quest’anno è stato assegnato a
MATTEO SALVINI
segretario della Lega
MOTIVAZIONE
(letta da Giovanni vetritto, Direttore de “Gli Stati Uniti d’Europa”)
L’uccisione del Sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, morto a Danzica, ma non solo per Danzica, lega sinistramente al nome della città polacca questo difficile momento storico, per tanti versi già simile alla crisi europea tra le due Guerre mondiali del ‘900.
Si è aperta ufficialmente con questo omicidio la campagna elettorale in un Est ancora anni luce lontano dal costume (prima ancora che dalle regole) della democrazia liberale, in una Unione Europea di nuovo attaccata dal virus del nazionalismo, dopo essersi faticosamente tratta dalle secche dell’incomprensione con l’Atto Unico del 1986.
Il regime instaurato in Polonia dal PIS di Jaroslaw Kaczynski sta ormai abbandonando pressoché del tutto i caratteri di uno Stato di diritto. Nemmeno le forme si salvano, dal momento che il padrone assoluto del paese non riveste ufficialmente alcuna carica pubblica, ma è solo il leader del partito di maggioranza relativa, issato al potere da una brutta legge elettorale maggioritaria pur essendo ben lontano dal 50% + 1 dei consensi.
In conseguenza del deciso attacco agli equilibri costituzionali, consumato nel silenzio di un’Europa attentissima ai decimali di deficit, nello scorso autunno il regime ha traballato in occasione delle elezioni amministrative, di fronte a una concentrazione di forze democratiche di centro e di sinistra che ha messo in secondo piano la diversità dei programmi politici per concentrarsi sul ristabilimento di condizioni democratiche minime; i risultati, pur non rappresentando una sconfitta del PIS in termini assoluti, hanno dimostrato che una vittoria del fronte europeista e liberaldemocratico è possibile. E il ruolo delle liste civiche e dei Sindaci, in prima fila proprio Adamowicz, è stato estremamente rilevante in questo senso.
Il Sindaco di Danzica ha pagato con la vita questo suo impegno potenzialmente vittorioso. In ogni caso, di fronte al pericolo di un trionfo di partiti antieuropei, antiliberali e autoritari alle prossime elezioni Europee di maggio, Adamowicz è oggi il martire di una battaglia elettorale cruciale, da vincere a qualsiasi costo per stroncare in Europa il germe sempre vivo della violenza autoritaria.
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