La vedete la cenere sulla testa della Lepre marzolina? Eppure c’è. Con grande dispiacere devo confessare che sono incorso negli ultimi anni in un grave errore, e l’ho ripetuto purtroppo molto spesso. Chiedo scusa a tutti i lettori e spero che questa confessione agevoli il perdono. Lo so, è inqualificabile perché avrei dovuto tenere conto di tutto il parterre politico, ma, un po’ per giustificarmi, devo dire che sono stato sviato dall’enormità del fenomeno che denunciavo. Presto i fatti. Berlusconi, l’ho sempre giudicato un furbissimo venditore di tappeti che incantava il pubblico più rozzo con i suoi discorsi da bar dello sport. Complimenti! È durato vent’anni per colpa degli italiani e di un’opposizione connivente che a sua discolpa può portare solo che era destinata a consumare fino in fondo la fatiscenza delle logiche, delle politiche e delle strutture cattolico-comuniste. Una storia chiusa. Ora sarebbe maramaldesco infierire su un Berlusconi affogato nelle sue sistematiche malefatte e soprattutto in un ridicolo patetico. Amen.
Matteo Renzi non ci ha messo molto per superarlo in bufale.
E così sono stato indotto in errore. Mi sono convinto che un bugiardo compulsivo come il Matteo 1 non potesse avere rivali. E ogni sua sortita pubblica mi era di conforto e offriva solide basi scientifiche all’intuizione soggettiva. Poi è arrivata la prova del fuoco. Il Matteo 1, senza vergognarsi neppure una briciola, ad Antalya, Turchia 2015, in occasione di un meeting dei 20 potenti della terra spacciò una bufala tale che proprio ci voleva coraggio… Nella sua conferenza stampa comunicò al mondo che l’Italia aveva «vinto la mafia». I giornali italiani e anche le agenzie non ebbero cuore di riportare con precisione la sua dichiarazione, per non far sommergere l’intero paese dal grottesco. [https://www.youtube.com/watch?v=bG_-437vDKg].
Così mi convinsi che Matteo1 fosse davvero insuperabile, egli va avanti imperterrito, incurante delle smentite della cronaca e della storia. Il suo vero guaio, anche rispetto al maestro Berlusconi, è la molto carente capacità di recitazione. Come attore è un vero disastro. Si vede clamorosamente quando arriva il momento di infiorare il suo discorso con la bufala di turno. È un po’ come il cane che, giocando a poker, non può trattenersi dallo scodinzolare quando gli entra il punto. Sappiamo come è andata a finire. A Renzi non è rimasto nulla se non quella bella fama di spacciatore di bufale. Irraggiungibile, credetti. Ed è qui che mi sono sbagliato.
iÈ arrivato poi Matteo Salvini. Il Capo della Lega straccia senza pietà il guitto fiorentino perché è un attore sfacciato bravissimo. Non lo ferma nessuno. Tanto meno l’evidenza. Porta la menzogna con la stessa naturalezza con cui indossa la divisa da pompiere. Sa che è un travestimento da pagliaccio, sa che è evidente a tutti che è una falsità eppure se la mette ugualmente per sottolineare che a lui è permesso tutto, anche stravolgere la realtà spudoratamente. Ecco, la parola che gli si adatta di più è “spudorato”. Adesso Salvini (detto “l’uomo dei 49+65 milioni”, il che nel cambio palestinese equivale a 30 denari) mette davvero paura perché non lo fermano né pudore né realtà né coerenza né amor di patria. Può passare da “secessionista” a “sovranista” senza nemmeno giustificarlo, come può passare da “italiano sovranista ad antitaliano che indossa l’effige di Putin come un fan da curva sud. C’è da dire che la Lega Ladrona gli ha fatto da malsana maestra. La sua storia, dal Fondatore in poi, è cosparsa di corruzione e truffe. Per essere una forza che ha fatto fortuna con il clima creato da Tangentopoli , non c’è di che. Ma l’allievo ha superato di gran lunga il maestro. Il paragone con la vecchia Lega, quella dall’elmo con le corna, non regge più, è come se si confrontasse la mafia contadina ottocentesca d’inizio Novecento con quella organizzazione criminale internazionale diversificata in tutt’Italia e nel mondo che è la mafia d’oggi. Le menzogne di Matteo il Grande non sono patetiche come quelle di Renzi, sono torve, arroganti, surreali, non temono la realtà dei fatti. Ricordano le parole dell’amante trovato nudo dal marito tradito nell’armadio della camera da letto: “ma non fraintendere, stavo solo di passaggio”.
Ugualmente il suo Savoini, stava solo di passaggio seduto alla destra di Salvini, gomito a gomito, che evidentemente non se ne accorgeva, al tavolo delle trattative col v.presidente della Crimea. Ugualmente per 9 volte in 4 anni per pura combinazione ha partecipato da turista a tutti i meeting tra il Giuda italiano e l’imperialista russo. E Salvini non se ne accorgeva. Eppure lo aveva accreditato come suo «rappresentante ufficiale». Un nazista traffichino, sodale del nazional-bolscevico Duguin.
Fin qui il tono scherzoso, ora basta. Ci chiediamo: a parte le conseguenze giudiziarie della indagine della procura di Milano, che speriamo rapida e rigorosa, perché si mantiene sotto tono la polemica politica? In Austria per una trattativa con i russi forse ugualmente non andata in porto, il vice cancelliere e capo di un partito sovranista di estrema destra è stato costretto alle dimissioni in un solo giorno da un paese che evidentemente ha una dignità ben maggiore della nostra. E soprattutto perché non si è chiesto immediatamente dopo la pubblicazione dei nastri moscoviti alla Camera un dibattito sulla politica estera dell’Italia? Si poteva sperare che Fico non fosse di inaudita scorrettezza come la Presidente del Senato. L’aula di Palazzo Madama doveva essere occupata finché non fosse stata soddisfatta la richiesta di una discussione. La domanda di una Commissione d’inchiesta è il solito escamotage di un partito-morto come il Pd che fa finta di non sapere che nel Parlamento italiano le Commissioni d’inchiesta durano anni e anni e con risultati quasi nulli. Invece era fondamentale che il paese conoscesse il pensiero del governo. La linea italiana è quella descritta da Savoini durante i suoi traffici per finanziare la Lega Russa (1), o un’altra? Siamo fedeli alla Nato e all’Europa o non più? Decidiamo sulle sanzioni alla Russia solo in base agli interessi tangentari dei salviniani? Basta saperlo, ma con chiarezza e subito. Conte non può continuare a sfuggire.
Nota.
(1) Dal nastro registrato il 18 ottobre 2018 all’Hotel Metropol a Mosca.
Savoini: «Vogliamo davvero decidere sul nostro futuro, sugli italiani, per i nostri bambini, per i nostri figli… Non dipendere dalla decisione di illuminati a Bruxelles, negli Usa. Vogliamo decidere. Salvini è il primo uomo che vuole cambiare tutta l’Europa. Insieme ai nostri alleati, colleghi e altri partiti in Europa. Freiheitliche Partei Österreichs in Austria, Alternativa Tedesca per la Germania [Alternative für Deutschland], Francia: Madame Le Pen, e in altri paesi lo stesso, Ungheria con Orban, in Svezia Sverigedemokraterna. Abbiamo i nostri alleati. Vogliamo davvero iniziare ad avere una grande alleanza con questi partiti che sono pro Russia».