«Nel caso di una crisi di governo, la nostra posizione resta di dare la parola agli italiani». Così insiste ancora oggi Zingaretti. Ponendoci di fronte a dei gravi interrogativi: il segretario del Pd ha una vaga idea della situazione economica e sociale del paese? Il segretario del Pd si rende conto che le elezioni politiche celebrate nei prossimi mesi porterebbero quasi sicuramente alla maggioranza assoluta della destra sotto il dominio dell’uomo più pericoloso degli ultimi decenni? Perché vuole regalare per chissà quanto tempo il paese alla peggiore destra antieuropea? È così sicuro che con tale maggioranza e con tale disinvoltura della classe dirigente leghista subalterna politicamente (e chissà anche economicamente) al più pericoloso nemico oggi del liberalismo non sarebbero manomesse persino le regole della liberaldemocrazia? Dopotutto il Porcellum ha la firma della Lega.
Sostenere che ci sia solo un’alternativa, o questo sciagurato governo o elezioni immediate, è non solo falso, numeri alla mano, ma mostra una irresponsabilità senza pari. Il Pd di Zingaretti e di Renzi sta dimostrando un’incoscienza storica continuando a lavorare per Salvini. La pagheranno cara.
Chi vuole difendere la pazzia zingarettiana sostiene l’ipotesi che nemmeno lui creda alle elezioni anticipate, e che faccia solo tattica. Non lo crediamo, anche se sarebbe nello stile piddino. Crediamo che chi ha un minimo di sale in zucca non possa avere dubbi che il paese ha di fronte a sé una sola via d’uscita molto impervia: un governo promosso da Mattarella per la salvezza del paese e la conservazione della legislatura. Con un programma minimo di emergenza. Ma sarebbe un errore gravissimo, e controproducente, arrivarci con un ribaltone in una notte.
Si tratta invece di uscire dal “qui lo dico e qui lo nego”, di esporre con grande chiarezza ai cittadini i dati della realtà economica e sociale, d’illustrare i pericoli che correrebbe il paese in caso di elezioni anticipate, di non fare un inguacchio opportunistico che porterebbe vantaggi solo alla Lega, bensì di costruire qualcosa di profondamente diverso all’altezza della gravità della situazione: un governo di salute pubblica per voltare pagina e farla finita con una politica che mette seriamente in discussione i nostri rapporti internazionali ed è brodo di coltura del peggiore razzismo e del culto della illegalità. Non è roba da tatticismo. Lo so che ci vorrebbero dei “politici” veri. Però anche quelli che ci ritroviamo possono far finta di avere un minimo di senso di responsabilità e di aver capito quale futuro la Lega ci sta apparecchiando. Siamo nelle mani di un bugiardo, persino patetico per quanto è sfacciato, che pubblicamente inciucia con l’imperialismo russo. E bussa a rubli.
Ancor di più ci preoccupa l’opposizione che sta cadendo nella sua ennesima trappola. Salvini ora viene accusato di aver preso soldi russi per la campagna elettorale. E furbamente il capo della Lega asseconda questa tesi e accetta questo terreno di scontro, perché è quello che gli fa più: è l’imputazione più difficile da dimostrare. Spetterà alla magistratura. Peccato che la questione non sia assolutamente quella. Non ha importanza scoprire se materialmente la Lega abbia incassato i 65 milioni di dollari, la gravità assoluta è che li abbia chiesti offrendo una linea italiana di politica estera assolutamente antitaliana.
Su questo deve rispondere Conte, non su altro. Deve dirci soltanto se questo governo ha come ministro degli esteri un traffichino nazibolscevico come Savoini, se rintraccia responsabilità politiche del vicepresidente del consiglio in questa vicenda; e, infine, se il Governo tollera la mitragliata di menzogne che Salvini spara quotidianamente. Tutto qui.
Per gli insulti a personaggi di sinistra, trovo questo articolo semplicemente RIVOLTANTE e non ci spreco nemmeno il mio tempo per confutare tanto livore.
Eppure, è facile capire che per il PD un governo di centrodestra sarebbe una boccata d’ossigeno… Sono in crisi di astineneza e finalmente, senza i 5 Stelle, si tornerebbe agli intrallazzi degli ultimi venticinque anni…
E invece no. Il Pd forse prenderebbe un paio di punti in più e la maggioranza di destra e di estrema destra farebbe la riforma elettorale, il presidente della repubblica , membri del CSM e della Consulta. Il pezzo è altissimo.
Per commentare questa incredibile situazione non c’è che ringraziare chi ha fatto campagna per il NO al referendum costituzionale …riuscendo nell’intento di distruggere l’ultima ventata di riformismo che ha spirato in Italia