La faccio breve. Il solito imperatore cinese deve far sposare sua figlia e passare in eredità al futuro sposo il suo Impero. Solita gara tra molti pretendenti.. c’è chi offre immense ricchezze, chi garantisce una grande capacità guerriera, chi sfoggia un’enorme abilità diplomatica, ma alla fine prevale il parere della futura sposa: la vittoria spetta a un giovane non più bello degli altri ma con un viso che esprime una grande bontà come non si è mai visto. Il matrimonio si realizza e tutti vivono felici e contenti per decenni. Lo sposo, diventato a sua volta imperatore, governa, appunto, con grande bontà e tutto il popolo lo ammira. Passano gli anni, l’imperatore
giunge alla fine dei suoi giorni. Il suo corpo ora giace inerte, attorno a lui la sposa e la servitù si disperano. Poi comincia il rito della vestizione del morto. Si avvicina una serva al corpo e si accorge che sul collo si scorge il lembo di una maschera. La vecchia grida agli astanti: “ma l’imperatore ha portato sempre una maschera. Altro che bontà!!!”. Grande scandalo, finchè la sposa, terrorizzata, non si avvicina al cadavere del suo consorte e, tremando, non trova la forza di strappare dal volto del suo amato la maschera di seta che lo ricopre. Tutti i presenti ora possono vedere il viso vero del loro imperatore ma, grande sorpresa, questo è del tutto identico alla maschera portata incessantemente per tutta la vita.
Ognuno tragga l’insegnamento che vuole. Intanto continuo a scrivere: c’era una volta un politico ostinatissimo nelle sue idee ma disposto a rovesciarle nel loro contrario qualora gli convenisse. S’intrufolò in una consorteria dedita alla truffa e al moralismo. Dopo qualche tempo, un bischero fece di tutto per consegnargli un pò di potere. Genialmente il nostro uomo qualunque pensò che non avendo uno straccio di progetto avrebbe dovuto far finta di averne uno, così decise di mascherarsi da fascista: cominciò ad alzare la voce, a smuovere la mascella, a dire “me ne frego”, a ostentare il torso nudo, a indossare le magliette dei nazisti. Ma era davvero fascista? O solo un pagliaccio imitatore? Il dibattito si accese. Alla fine, il pagliaccio si immedesimò talmente nella parte che un giorno si strappò la maschera da solo. ah! “I pieni poteri”, “voglio i pieni poteri”. E sciolse ogni dubbio. Non era solo una maschera grottesca da fascista, ma proprio lui un fascista, un velleitario ma fascista. Anche i più increduli si dovettero arrendere alla realtà.
Interessanti.Grazie