Ha ragione Salvini quando chiede l’abolizione dei “senatori a vita”? Non servono a nulla. Soltanto la Costituzione evidentemente li considera un “valore aggiunto” . Vengono nominati “per avere illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Ma secondo il Capo dei Capi della “Lega per Salvini premier” sono solo «la casta della casta della casta». Quella del senatori a vita è una «figura assolutamente superata nella storia della nostra Repubblica» perché «non si può lasciare in mano a dei senatori a vita pro tempore, che vengono quando hanno tempo». Molto meglio la figura dei Capi che non hanno tempo mai (secondo OpenPolis, Salvini dall’11 settembre non ha partecipato ad alcuna votazione del Senato).
E poi questa storia di illustrare la Patria è sempre soggettiva. Facciamo degli esempi. Chi “illustra” meglio i valori della Liguria? Il senatore a vita Renzo Piano (architetto) o l’ex viceministro leghista alle Infrastrutture Edoardo Rixi (condannato a Genova a tre anni e cinque mesi per peculato)? O ancora: chi illustra di più il popolo sovranista? Liliana Segre o il sottosegretario leghista Armando Siri, (che ha patteggiato per bancarotta fraudolenta)? L’estrema destra ha idee chiare su chi può dare un vero “valore aggiunto” al nostro paese: certamente no un Eugenio Montale qualsiasi. Vuoi mettere invece un Giancarlo Pittelli, ex senatore di Forza Italia passato nel 2017 a Fratelli d’Italia, recentemente arrestato nella retata contro la ‘ndrangheta, che fu giudicato da Meloni appunto «un valore aggiunto per Fratelli d’Italia»?
Soni favorevole all’istituto dei senatori a vita, perché introdu ce elementi dfi apertura in una dialettica politica troppo serrata e faziosa.
Hanno mai sentito parlare coloro che ne sono avversari delle sofferenze della “public choice”, che rischia di avvitarsi in misure popolari di breve periodo, utili all’immediata rielezione, trascurando i problemi di lungo periodo?
Istituti come i senatori a vita, il Presidente della Repubblica, la Corte dei conti sono antidoti contro le scorciatorie di una “democrazia dei sondaggi”, cieca di fronte ai problemi che superano l’immediato, che va trionfalmente a sbattere contro ogni muro non visibile a prima vista.
Saluti cordiali
Augusto Cerri