Cosa scriverebbe il divino prof. Cordero sulla stoltezza italica e viziosa del taglio lineare dei parlamentari? Come una lama che scopiazzando un po’ i tagliatori di democrazia degli anni ’30 per poi venire al maestro venerabile e quindi a B. per poi andar coi due mattei e infine finire sul piatto di giggino…
Il taglio dei parlamentari risale al grillismo prima maniera anticasta. Un obiettivo a sfondo morale. Cordero direbbe che nelle questioni morali non esistono soglie aritmetiche. Se i parlamentari sono fondamentalmente disonesti i tagli non bastano mai. Se sono persone perbene perché tagliare?