Non è detto che Lucano possa non risultare colpevole. Ma l’entità della pena lascia perplessi alquanto. Il rispetto della sentenza di primo grado va coniugato con la presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva. Fermo restando che verità processuale e sostanziale non sempre coincidono da Pilato in poi e anche prima.
Un dispositivo, quello del Tribunale di Locri, che ha quasi raddoppiato la pena richiesta dal PM, che lascia attoniti. Al di là di tutto, per l’entità della pena che appare in sé abnorme e sproporzionata alle imputazioni e fatti contestati. Molti associati alla mafia e alla ndrangheta per fatti più gravi hanno subito condanne decisamente più lievi a memoria di tutti. C’è un senso di esemplarità’ nella pena comminata che disorienta e poco si concilia con la parola giustizia equa. In ogni modo per me e per tutti deve valere la presunzione di non colpevolezza e sarebbe davvero triste per la nostra Repubblica se con successivi proscioglimenti nei gradi di giudizio superiori dovessimo avere conferma di ciò che appare accanimento comunque sproporzionato. Fa riflettere a distanza di 2 giorni dalle regionali in Calabria che vedono Lucano candidato nella lista dell’ex pm De Magistris in passato titolare di una inchiesta sulla criminalità organizzata in Calabria molto controversa che provocò un aspro scontro tra procure e all’interno del CSM.
Tra i motivi di appello contro la sentenza del Tribunale di Locri non mancherà quello riassunto nel titolo “eccessività e/o sproporzione e/o iniquità della pena”.