SLURPISTI PLANETARI

7. 19 LUGLIO 2024 [e.ma]
Almeno su un punto, sulla intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Berlusconi, il figlio Pier Silvio merita fragorosi applausi. Poche parole: «serviva più cautela». Tre parole che sono una scudisciata ai servi che, quando sono eccessivamente ossequiosi, combinano solo guai. E questa volta il danno è stato grosso. Chissà, per decenni chi dovrà partire da Malpensa avrà modo di ripensare non solo a un pregiudicato cacciato dal Senato da truffatore, nonché a un corruttore di giudici, avvocati, parlamentari, testimoni, ma anche alla sfacciataggine e alla volgarità di una classe dirigente da lui allevata e beneficata, che non conosce i limiti della decenza. Noi abbiamo assistito ridendo agli sberleffi che hanno invaso la rete, rinverdendo le antiche polemiche. È bene che i giovani, che per loro fortuna non hanno vissuto il ventennio berlusconiano, sappiano di più su questo personaggio, sulle sue leggi ad personam, su come ha frantumato l’etica pubblica al punto che ora è difficile persino indignarsi o scandalizzarsi. Ci ha assuefatti a tutto. Persino alla distruzione della “logica”. Così abbiamo letto il dieci di questo mese l’aristotelico Alessandro Sallusti, sull’ex “Giornale” del suo padrone, dimostrare alle «persone divorate dall’invidia, dal rancore, e pure ignoranti» che Silvio è davvero «un padre della patria». Perché? Cosa lo prova? Ovvio: «che Silvio Berlusconi sia a pieno titolo un padre della Patria lo testimonia l’atto finale, non deciso da lui [sic!], del suo passaggio terreno: tre giorni di lutto nazionale, bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici, funerali di Stato, picchetti d’onore al passaggio della salma». Sallusti dimentica la prova regina: gli è stato dedicato persino un francobollo dai suoi servi. Che effettivamente gli sono grati in eterno, perché senza il buon Silvio avrebbero fatto gli apprendisti in qualche giornaletto di provincia o i consiglieri comunali in un paesetto di montagna…

Ma non crediate che Sallusti abbia raggiunto un vertice di piaggeria insuperabile, anche se ce l’ha messa proprio tutta paragonando pure il pregiudicato di Arcore a J. F. Kennedy. Ma perché il presidente degli Stati Uniti deve poter dare il proprio nome all’aeroporto di N.Y, e il sodale di Dell’Utri e Previti invece niente? Si è chiesto.
Come prevedevamo, Sallusti è stato surclassato dalla discesa in campo di Roberto Formigoni, la stella di Comunione e Liberazione, e non poteva non essere così. Dall’alto di una condanna più alta di ben tre anni e mezzo rispetto a quella di Silvio, non ha perduto l’occasione di rivendicare a sé il merito di questa propostona sulla Malpensa e l’ha sparata grossa paragonando Berlusconi a Pertini. E – gran finale – ha aggiunto: il Cavaliere «Aveva portato la Russia nella Nato».
La prego, caro Pier Silvio, li tenga a bada lei. Non si sa cosa possano combinarle questi slurpisti planetari.

2 commenti su “SLURPISTI PLANETARI”

  1. Sono pienamente d’accordo ma lasciatemi raccontare la mia esperienza: quando ho girato a tanti conoscenti la richiesta di firmare contro il nuovo nome di Malpensa, tanti hanno aderito ma altrettanti mi hanno risposto adducendo le ragioni più stupide e puerili e con riferimenti a personaggi completamente fuori luogo. Purtroppo i fans di Berlusconi ci sono anche tra la gente ed il berlusconismo è endemico in tanti reazionari e conservatori. È una mala erba difficile da estirpare

  2. Condivido in toto. Purtroppo i giovani avranno ben altre beghe di cui occuparsi, che non documentarsi su quei “politici”, su quei servi, su quei banditi. Beghe come le difficoltà di trovare un lavoro, di soccombere ad un debito pubblico devastante on crescita, dell’assenza in prospettiva di pensione, ecc. La dignità? Valore di cui qualcuno si occupa più?

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