SULL’8xMILLE UN NUOVO SCENARIO

di raffaello morellli

La stampa, nel riferire l’incontro ai primi di luglio dei vertici del Governo Meloni con i vertici Vaticani, ha fatto emergere un nuovo scenario in tema 8xmille. Il sostegno alla fantasiosa tesi clericale secondo cui la legge 222/1985 istitutiva dell’8xmille sarebbe una legge non modificabile unilateralmente dall’Italia, non viene più, come avveniva fino a qualche anno fa, dal Governo, dalle alte burocrazie ministeriali e dal Vaticano stesso. Oggi, secondo la cronaca dell’incontro, l’appoggio a questa tesi viene solo dal Vaticano e dal mondo dell’informazione. Quest’ultimo ha perfino parlato dell’arbitrarietà della decisione unilaterale del Governo italiano di inserire una sesta opzione (il contrasto alle tossicodipendenze) nelle scelte dell’8x mille a favore dello Stato (opzione che farebbe concorrenza all’attività della Chiesa nella materia).

A questo punto, il mondo laico nel suo complesso – inclusa la tendenza progressista non liberale – deve augurarsi alla luce del sole che il Governo Meloni tenga la posizione assunta con la modifica alla legge 222/1985 . E nelle procedure dell’8x mille ribadisca l’autonomia istituzionale, a prescindere dai contatti con lo Stato del Vaticano. Questo è un importante punto fermo (da non toccare) a favore della laicità in Italia. Il mondo laico deve riconoscerlo senza pregiudizi.

Fermo restando, peraltro, che non è un punto di arrivo. il mondo laico dovrà impegnarsi ad eliminare un nascosto raggiro al cittadino, con l’abrogare l’art. 47, comma 2, ultimo periodo “ In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si aggiunge in proporzione alle scelte espresse ”. Perché, nei casi in cui il contribuente non destini il proprio 8x mille, il prelievo fiscale corrispondente deve restare tutto all’erario. Qualora si volesse aumentare il finanziamento alle religioni, dovrà esserci una decisione chiara che possa essere giudicata dai cittadini.

Una nota finale. il mondo laico dovrà attivarsi in ogni modo perché il suo battersi contro la distribuzione dell’inoptato abbia adeguata risonanza sui mezzi di comunicazione finora ritrosi. E’ essenziale far maturare in tutti i contribuenti la piena consapevolezza che abrogare quel periodo della legge 222/1985 è un passo di grande importanza civile

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