“L’Italia non funziona anche per colpa dei No al referendum” : così Zingaretti , mostrando tutta la sua approssimazione, coglie almeno 3 risultati:
1. Intestare a se stesso neosegretario del Pd la pesante sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016 che segnò la fine politica di Renzi;
2. Offendere, non rispettandolo e mostrando di non aver compreso la lezione, i milioni di donne e uomini, moltissimi di centro sinistra, che a stragrande maggioranza hanno irreversibilmente bocciato con il No la strampalata e poco democratica riforma Renzi/Boschi;
3 .Allontanare dal suo partito che sbandiera il verbo “includere” e la parola “plurale” moltissime persone anche ben disposte, molte delle quali lo hanno votato alle recenti primarie. Complimenti !
Continua il rinnovamento del Pd. Presidente Gentiloni, il premier di Renzi, vice presidenti Serracchiani, già vice segretaria di Renzi, Ascani, già candidata alla segreteria in quota Renzi. Capa dello staff di Zingaretti tale Paola De Micheli, già lettiana, poi bersaniana, poi martiniana, a tempo perso sottosegretaria nei governi Renzi e Gentiloni. Il nuovo che avanza.