Il documento allegato nasce da una discussione tra i primi quattro firmatari sull’importanza di una presa di posizione degli storici contro la deriva antigermanica che si sta sostanziando con narrazioni non solo pericolose ma erronee. E questo non perché ci occupiamo di Germania, e sappiamo quanto il rapporto tra Italia e Germania abbia inciso sulla storia continentale, ma perché le distorsioni incidono sull’irrigidimento delle rispettive posizioni nella pubblica opinione.
Non prendiamo la parola a cuor leggero, ma per avvertire le massime cariche istituzionali di tutta l’UE che in assenza di scelte coraggiose e di un lungimirante e inedito intervento dell’Unione la crisi odierna potrebbe sfociare in una emergenza della democrazia.
L’emergenza sanitaria in prospettiva storica
Lettera aperta ai Governi dei paesi membri e alle istituzioni dell’U.E. da parte della comunità degli storici
Come storici vediamo con preoccupazione il frequente ricorso a stereotipi nazionali davanti a una emergenza che richiede analisi distaccate e visione di lungo periodo. Forse non tocca a noi fare da mediatori contro gli stereotipi che inevitabilmente ritornano in situazioni di crisi, e questa è una crisi seria: non soltanto quella sanitaria ma quella sociale ed economica che attende molti paesi europei quando l’emergenza passerà. Se il Pil cade del 2,5% per ogni mese di stop, si avrà nei paesi UE più colpiti dal virus una recessione di almeno il 7,5%; entro fine anno stime autorevoli parlano di una caduta del 10% del Pil in Italia. Dopo la recessione del 2008-2011, questa potrebbe essere letale e costringere i paesi più indeboliti a uscire dall’euro e avviare una crisi bancaria che coinvolgerebbe tutta l’Europa mediterranea e non lascerebbe indenni gli altri. Uno scenario troppo pessimista?
Chi ha studiato come le crisi possono trasformarsi in tragedie, in questa congiuntura dovrebbe cercare di portare l’opinione pubblica ad un livello più alto. I partner dell’UE si trovano davanti a scelte difficili e probabilmente irreversibili, insomma siamo davanti a quella che con qualche enfasi si può chiamare una “svolta storica”. Sembrano arrivati al pettine, assieme agli squilibri di una globalizzazione che ha privilegiato la finanza sull’economia reale, alcuni nodi irrisolti del Trattato di Maastricht e dell’Unione economica e monetaria. Le unioni doganali e gli accordi monetari senza una unità politica prima o poi finiscono. Se non si supereranno le asimmetrie strutturali, che l’emergenza sanitaria non può che aggravare, l’Unione potrebbe spezzarsi.
Qual è allora il nostro ruolo? Intendiamo mettere in luce che se la Germania riunificata non dovrebbe mai dimenticare le responsabilità storiche che nascono dal suo essere “centro” in Europa continentale, Francia, Spagna e Italia devono dimostrare di saper stare in piedi da sole e di essere all’altezza delle loro migliori tradizioni democratiche. Laddove questa prospettiva di equilibrio è stata persa di vista tutto il continente ne ha sofferto. Il declino dell’Europa è un fenomeno storico irreversibile, e i membri dell’UE devono rendersi conto che insieme dispongono di un mercato interno sufficiente a reggere e governare questo declino. Nel breve termine, singoli gruppi di stati possono forse uscire dalla crisi anche da soli, ma alla lunga si troveranno subalterni a grandi potenze militari. Se si spezzassero ancora una volta i fili dell’Europa (non solo dell’UE) precipiteremmo in una storia di conflitti che conosciamo troppo bene.
Due guerre mondiali e i fascismi dovrebbero averci resi edotti che le colpe del declino sono state europee. Dopo il 1945 il prezzo è stato la divisione del continente e la sua supervisione affidata a due superpotenze. La Repubblica federale tedesca non dovrebbe dimenticarsi di essere stata ricostruita dagli alleati per essere al servizio dell’occidente in una prospettiva di crescita democratica in chiave anticomunista. Il suo Stato di diritto è strettamente intrecciato con un’integrazione europea che, nata in quel contesto, ha cercato di trascenderlo. Nel 1989 si è persa, forse, l’occasione per un passo più coraggioso verso una vera costituente. Quanto ha contribuito a quell’esito l’insufficiente elaborazione storica del declino?
Se l’argomento moralista per cui la Germania dovrebbe oggi restituire le riparazioni di guerra che le sono state condonate dagli alleati non ha senso, specie se sostenuto da paesi ex-fascisti, altrettanto inadeguato è il rifiuto degli Stati “virtuosi” di riconoscere i vantaggi tratti dal mercato comune e la conseguente richiesta di una ulteriore austerity a paesi che subiscono tagli inaccettabili al Welfare da molti anni. Le lezioni della storia vanno tratte su un piano più generale: la memoria della complessiva sconfitta del continente avvenuta nel 1945 va assunta come perno di una obbligazione condivisa verso la democrazia, la giustizia sociale e la pace, a cui l’economia deve essere funzionale.
Oggi si tratta di guardare lontano, garantire degli standard comuni nei salari e nel Welfare, restituire prospettive di futuro alle giovani generazioni, insomma affidare all’UE compiti che gli Stati nazionali, nati in una risalente epoca storica, non possono assolvere, quali la sicurezza collettiva, la sostenibilità ambientale, le grandi infrastrutture delle telecomunicazioni e la ricerca di base su vasta scala. Molto è stato fatto e sarebbe colpevole disperderlo davanti a nazionalismi risorgenti.
Non si tratta soltanto di salvaguardare i creditori dai debitori quanto di pensare un futuro collettivo e dotarsi di strumenti per attuarlo. A tutti è evidente che i paesi debitori hanno delle gravi responsabilità nelle inefficienze dei rispettivi sistemi sanitari e fiscali ma dovrebbe essere altrettanto chiaro che non esiste nessuna colpa collettiva dei debitori, così come abbiamo imparato che nessuna generica colpa collettiva spiega i fascismi e le guerre. Quali colpe si vorrebbero imputare ai lavoratori dipendenti dei paesi debitori? E i paesi più ricchi non dovrebbero riconoscere le asimmetrie che li favoriscono, ad esempio un inferiore costo del denaro che falsa la competizione nel mercato unico? Perché si mantengono i salari così bassi persino nei paesi con elevatissimi surplus commerciali, deprimendo la domanda interna europea, e impedendo una solidarietà tra i lavoratori?
Gli storici possono invitare i governi e le istituzioni dell’Unione a guardare il presente con distacco e riconoscere che la crisi in atto è stata preceduta da molti segnali di allarme che sono stati disattesi. Le responsabilità morali dei governi non possono essere dismesse per le inadeguatezze di singoli componenti. I fili della democrazia e dell’integrazione europea sono così strettamente intrecciati che se viene meno l’ultima, anche la prima sarà in pericolo. Anzi, lo è già.
Auguriamoci che a governare le scelte sia non la logica degli interessi immediati ma una visione di lungo termine delle sfere vitali dei cittadini che spetta alla politica interpretare. Laddove non sappia svolgere il proprio ruolo di compromesso creativo, essa si semplifica e diventa apocalittica.
[Le adesioni possono essere effettuate qui o via mail a livi(at)uni-trier.de].
Le adesioni ricevute verranno aggiornate in brevissimo tempo.
5 aprile 2020
Aderiscono:
-
- Carlo Spagnolo, Università di Bari
- Vito Gironda, Università di Bielefeld
- Christian Jansen, Università di Treviri
- Massimiliano Livi, Università di Treviri
- Paolo Pombeni, Università di Bologna
- Stefano Cavazza, Università di Bologna
- Brunello Mantelli, Università della Calabria
- Laura Di Fabio, Università di Treviri
- Jacopo Ciammariconi, Università di Treviri
- Francesco Leone, Università di Treviri
- Marica Tolomelli, Università di Bologna
- Deborah Cuccia, Stiftung Universität Hildesheim, Institut für Geschichte
- Carolina Castellano, Università di Napoli Federico II
- Sara Lorenzini, Università di Trento
- Andrea Di Michele, Università di Bolzano
- Alessia Terrinoni, WWU Münster
- Silvia Del Zoppo, Università di Milano/Universität Heidelberg
- Lucrezia Ranieri, Università della Tuscia
- Beatrice Benocci
- Andrea D’Onofrio, Università degli Studi di Napoli Federico II/SISCALT
- Filippo Triola, Università di Bologna
- Filippo Focardi, Università di Padova
- Pierluigi Pironti, Stiftung Topographie des Terrors/Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit, Berlino
- Daniele Toro, Università di Bielefeld
- Stefan Laffin, Università di Bielefeld
- Costanza D’Elia, Università di Cassino
- Alessandro Salvador, University of Nottingham
- Fiammetta Balestracci, German Historical Institute of London
- Umberto Tulli, Università di Trento
- Daniela Saresella, Università degli Studi di Milano
- Valentine Lomellini, Università di Padova
- Giuliana Laschi, Università di Bologna
- Raffaello Pannacci, Università di Perugia
- Federico Trocini, Università degli Studi di Torino
- Antonio Bonatesta, Università di Padova
- Serge Noiret, European University Institute
- Leonardo Rapone, Università della Tuscia
- Nicola Camilleri, Università di Padova
- Giovanna D’Amico, Università di Messina
- Simone Neri Serneri, Università di Firenze
- Marco Bresciani, Università di Firenze
- Sebastian De Pretto, Basilea
- Roberto Sciarrone, Sapienza Università di Roma
- Alexander Kraus, Institut für Zeitgeschichte und Stadtpräsentation der Stadt Wolfsburg
- Nicola Bassoni
- Maria Salvati, già Università di Bologna
- Gabriele D’Ottavio, Università di Trento
- Enrico Acciai, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
- Paolo Zanini, Università degli Studi di Milano
- Bianca Gaudenzi, Istituto Storico Germanico di Roma/Università di Cambridge
- Bottecchia Giordano, Université Paris 8
- Mario De Prospo, Università degli studi di Pavia
- Jacopo Perazzoli, Università degli Studi di Milano
- Gabriele Clemens, Universität des Saarlandes
- Federico Trocini, Università degli Studi di Torino
- Alfonso Botti, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
- Gaetano Morese
- Luca Fenoglio, University of Leicester
- Armando Pitassio, già Università degli studi di Perugia.
- Steven Forti, Universitat Autònoma de Barcelona / IHC-Universidade Nova de Lisboa
- Franco Motta, Università di Torino
- Massimo De Giuseppe, Univ. di Milano
- Monica Fioravanzo, Università di Padova
- Andrea Baravelli, Università di Ferrara
- Stefano Musso, Università di Torino
- Nicola Labanca, Università di Siena
- Antonio Fino, Università del Salento (in pensione)
- Marco Palla, Università di Firenze (in pensione)
- Martin Sabrow, Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung, Potsdam
- Margherita Angelini, Università di Padova (cultrice) e insegnante
- Giuseppe Iglieri, Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale
- Mirco Dondi, Università di Bologna
- Luciano Zani, Sapienza Università di Roma
- Enrico Palumbo, Università IULM
- Andrea Santangelo, Università di Tuebingen
- Luciana Mella, Düsseldorf
- Patricia Chiantera, Università di Bari
- Alberto Basciani, Università Roma Tre
- Paolo Pezzino, Università di Pisa
- Toni Ricciardi, Université de Genève
- Andrea Azzarelli, Società Napoletana di Storia Patria
- Luciano Segreto, Università di Firenze
- Maurizio Ridolfi, Università della Tuscia e di Roma Tre
- Xosé M. Núñez Seixas, Universidade de Santiago de Compostela
- Federico Romero, Istituto Universitario Europeo
- Petra Terhoeven, Universität Göttingen
- Vittorio Vidotto, Roma
- Anke Silomon,
Stiftung Garnisonkirche Potsdam
- Valerio Torreggiani, Universidade de Lisboa
- Riccardo Piccioni, Università di Macerata
- Fabio Zucca Università dell’Insubria
- Emanuele Gatti, Danube University Krems (Ö)
- Werner Daum, FernUniversität in Hagen
- Renato Camurri, Università di Verona
- Massimiliano Aloe, Rende
- Riccardo Mario Cucciolla, LUISS
- Roberta Pergher, Indiana University
- Edmondo Montali, Fondazione Giuseppe Di Vittorio Roma
- Luciano Tosi, Università degli studi di Perugia
- Federico Mazzini, Università di Padova
- Raoul Pupo, Università di Trieste
- Angela Villani, Università di Messina
- Fabio Zucca, Università dell’Insubria
- Giancarlo Pellegrini Università di Perugia
- Monica Fioravanzo, Università di Padova
- Francesco Villani, Università degli Studi di Napoli Federico II
- Thomas Großbölting, WWU Münster
- Gabriele Metzler, Humboldt-Universität zu Berlin
- Paolo Carusi, Università Roma Tre
- Paolo Raspadori, Università di Perugia
- Thomas Welskopp, Universitá di Bielefeld
- Andrea Becherucci, European University Institute
- Elena Dagrada, Università degli Studi di Milano
- Luca Lecis, Università degli Studi di Cagliari
- Stefano Magagnoli, Università degli Studi di Parma
- Dorothea Wohlfarth, Deutsches Archäologisches Institut Rom
- Antonino Baglio, Università degli Studi di Messina
- Simon Unger-Alvi, Deutsches Historisches Institut in Rom
- Matthias Springborn, Doktorand, Universität Potsdam
- Giorgio Grimaldi, Università degli Studi di Genova
- Julian Traut, Monaco di Baviera
- Maddalena Alvi, University of Cambridge
- Kordula Wolf, Deutsches Historisches Institut in Rom
- Livio Zerbinati, ISERS
- Daria De Donno, Università del Salento
- Maria Antonella Fusco, Mibact (in pensione)
- Cristina Cavallaro, Università degli studi di Torino
- Antonio Carbone, Deutsches Historisches Institut in Rom
- Cinzia Venturoli, Bologna
- Chiara Ottaviano, Cliomedia Public History, Torino
- Tiziano Torresi, Università degli Studi Roma Tre
- Angelo Ventrone, Università degli Studi di Macerata
- Enrica Salvatori, Università degli Studi di Pisa
- Dietmar Süß, Universität Augsburg
- Thomas Kroll, Friedrich-Schiller-Universität Jena
- Michael Wildt, Humboldt-Universitaet zu Berlin 1
- Costanza Calabretta
- Giorgio Mezzalira, Bolzano/Bozen
- Christina Morina, Universität Bielefeld
- Giuseppe Trebbi, Università di Trieste
- Luca Renzi, Università di Urbino Carlo Bo
- Christoph Lorke, WWU Münster
- Michael Gehler, Stiftung Universität Hildesheim
- Gabriele Paolini, Università di Firenze
- Giovanni Bernardini, European University Institute
- Emanuela Costantini, Università degli Studi di Perugia
- René Moehrle, Universität Trier
- Vincenzo Schirripa, Lumsa
- Ubaldo Villani-Lubelli, Università del Salento
- Lucia Ceci, Università di Roma Tor Vergata
- Frank Bösch, Universität Potsdam/Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung (ZZF)
- Eva Schlotheuber, Universität Düsseldorf/ Vorsitzende des Verbandes der Historiker und Historikerinnen Deutschlands
- Till Kössler, Universität Halle-Wittenberg
- Anna Maria Schmidt, Universität Duisburg-Essen
- Andrea Sangiovanni, Università degli studi di Teramo
- Edoardo Borruso, Università Bocconi Milano (in pensione)
- Andrea Azzurrini, Università Trier
- Jens Späth, Universität des Saarlandes
- Florian Hartmann, RWTH Aachen University
- Thomas Etzemüller, Universität Oldenburg
- Edith Pichler, Centre for Citizenship, Social Pluralism and Religious Diversity
- Gianfranco Macrì, Università di Salerno
- Emma Mana, Università degli studi di Torino
- Emanuele Bernardi, Università “Sapienza” di Roma
- Wilko Graf von Hardenberg, Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte, Berlin
- Franca Varallo, Università degli Studi di Torino
- Manfredi Merluzzi, Università Roma Tre
- Angela Romano, European University Institute
- Giulio Navarra, Università del Salento
- Norman Aselmeyer, European University Institute/Universität Bremen
- Marco Brando, giornalista e saggista, socio Aiph, Milano
- Mauro Venier, Fisico, industria privata
- Cinzia Dal Maso, giornalista, Roma
- Andrea Filippo Saba, storico, Istituto nazionale Ferruccio Parri, Milano
- Pierluigi Feliciati, ricercatore di scienze documentarie, Università di Macerata
- Francesco Pitassio, Università degli Studi di Udine
- Marta Margotti, Università degli Studi di Torino
- Giuseppe Petralia, Università di Pisa
- Andrea Giardina, Scuola Normale Superiore
- Gia Caglioti, Università di Napoli Federico II
- Josef Prackwieser, LMU München
- Linus Rapp Folkwang Universität der Künste, Essen
- Matteo Maserati, PhD student, Università degli Studi di Salerno
- Fernando Puzzo, Università della Calabria
- Bruno Bonomo, Sapienza Università di Roma
- Anna Maria Minutilli
- Niccolò Pianciola, Lingnan University, Hong Kong
- Christopher Kopper, Universität Bielefeld
- Roberto Garaventa, Università di Chieti-Pescara
- Simon Staffler, Università degli Studi di Milano
- Jean-Marie Palayret, Archives historiques de l’Union européenne.
- Antje Flüchter, Universität Bielefeld
- Veronica Cesarco, Köln
- Elena Vigilante, Università degli studi della Basilicata
- Lucia Boschetti, Università di Bari
- Daniel Siegmund, unabhängiger Historiker, Leipzig
- Volker Kraus, Ulm
- Anna Elia, München
- Tiziana Lazzari, Università di Bologna
- Massimiliano Passerini, WWU Münster / Lehrer
- Javier Ugarte Tellería, Universidad del País Vasco / EHU
- Xosé Ramón Veiga. Universidade de Santiago de Compostela
- Carme Molinero. Universitat Autònoma de Barcelona
- Pere Ysàs, Universitat Autònoma de Barcelona.
- Pedro Carasa Soto. Universidad de Valladolid
- Ester De Fort, Università di Torino
- Antonio Fco. Canales, Universidad Complutense de Madrid
- Juan José Onofre Franco, Universitat de Barcelona
- Jesús Mirás Araujo, Universidade da Coruña
- José María Faraldo, Universidad Complutense de Madrid
- Gloria Priego de Montiano, Universidad de Córdoba (España)
- Manuel Bueno Lluch, Archivo Histórico de CCOO de Andalucía (España)
- Paulino Martínez Fernández, Universidade da Coruña.
- Adriana Borra, University of Vermont
- Florian Kobler, Universität Konstanz
- Daniel Hedinger, LMU München
- Christopher Schulte-Schüren, Universität Bielefeld
- Francesca Guiducci, Università degli Studi di Perugia
- Andreas Gestrich, Universität Trier
- Laurent Warlouzet, Paris Sorbonne Université
- Antonio Moreno Juste, Universidad Complutense de Madrid
- Catarina Mahnke, Bremen
- Javier Ponce, Universidad de Las Palmas de Gran Canaria
- Mar Rubio Varas, Universidad Pública de Navarra
- Ricardo Campos Marín. Instituto de Historia. CSIC. Madrid
- Christoph Herkströter, Universität Bielefeld
- 227- Rosa M Medina Doménech. Universidad de Granada.
- Matthias Waechter, CIFE Nice
- Michael Jung, Leibniz Universität Hannover
- Jörg Requate, Universität Kassel
- Paola Guglielmotti, Università di Genova
- Alberto Ramos, Universidad de Cádiz
- María Jesús Facal, Universidad de Vigo
- Mercedes Fernández Paradas, Universidad de Málaga
- Silke Panoriou, Athens – Greece
- Adoración Álvaro Moya, CUNEF University, Madrid
- Martin Hallmannsecker, Berlin
- Lotte Kosthorst, Johannes Gutenberg-Universität Mainz
- Nuria Puig, Universidad Complutense de Madrid
- Álvaro Ferreira da Silva, Nova School of Business and Economics, Lisbon, Portugal
- Miguel Ángel Ruiz Carnicer, Universidad de Zaragoza, España.
- Claudio Caldarazzo
- Xavier Andreu Miralles, Universitat de València
- Vanni D’Alessio, Università di Napoli Federico II
- Daniel Kosthorst, Leipzig
- Daniel Castillo Hidalgo, Universidad de Las Palmas de Gran Canaria
- Estrella Trincado, Universidad Complutense de Madrid
- Yolanda Blasco, Universitat de Barcelona
- Stefano Livi, PhD Sapienza Università di Roma
- Miguel Ángel Perfecto García. Universidad de Salamanca
- Veronika Proske, Corvinus Universität Budapest
- Malte Zill, Universität Hamburg
- Richard Steinberg, Universität Hamburg
- Simon Mair, München
- Nicole Demarchi, Università di Padova
- Rosa Smurra, Università di Bologna
- Raúl Mínguez Blasco, University of Leeds
- Antonella Barzazi, Università di Padova
- Philipp Nielsen, Sarah Lawrence College, NY/MPI für Bildungsforschung, Berlin
- Giovanni Collamati, Sapienza, Università di Roma
- Andrea Rehling, Universität Augsburg
- Jan-Pieter Forßmann, Berlin
- Rebeca Saavedra Arias, Universidad de Cantabria
- Tina Schröer, Universität Bonn
- Daniel Schmidt, ISG Gelsenkirchen
- Peter Pichler, Karl-Franzens-University Graz
- Vincenzo Lavenia, Università di Bologna
- Anke te Heesen, Humboldt-Universität zu Berlin
- Manfred Wiens, Witten
- Fausto Mirabile, Düsseldorf
- Francesca Sofia, Università di Bologna
- Johanna Kegel-Maier, Bornhöved
- Miguel Angel Perfecto García, Universidad de Salamanca
- Vincenzo Lavenia, Università di Bologna
- Andrea Casalboni, Sapienza Università di Roma
- Caterina Cappuccio, Bergische Universität Wuppertal
- Francesco Senatore, Università di Napoli Federico II
- Rajko Pertot
- Sergio Sánchez Collantes, Universidad de Burgos
- José Luis Ledesma, Universidad Complutense de Madrid
- Christoph Laucht, Swansea University, Wales, United Kingdom
- Armin Lux, Bergisch Gladbach
- Alberto Palladini, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Vincenzo Lavenia, Università di Bologna
- 285 Lourenzo Fernández Prieto. Universidade de Santiago de Compostela. Galicia. Spain
- Giulia Zornetta, Università di Padova
- Luigi Masella, Università di Bari
- Francesco Paolo Tocco, Università di Messina
- Eduardo Rey Tristán, Universidad de Santiago de Compostela
- Simone Lombardo, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
- Federico Lattanzio, Università di Roma Tor Vergata
- Ludovico Matrone, Università degli Studi di Torino
- Franz-Josef Arlinghaus, Universität Bielefeld
- Julian Slavov, Düsseldorf
- Niels Weise, Institut für Zeitgeschichte München-Berlin
- Juan Luis Nevado Encinas, Universidad Autónoma de Madrid
- Markus Trutenau, FH-Bielefeld
- Francesco Borghero, Università degli Studi di Firenze e Siena
- Enzo Fimiani, Università di Chieti-Pescara
- Cecilia Bighelli, ricercatrice sociale, Trento
- Bettina Pfotenhauer, Stadtarchiv Muenchen / LMU Muenchen
- Justo Beramendi, Universidade de Santiago de Compostela
- Cristian Rodríguez Mesa, Universidad de Cádiz
- Mikel Urquijo, Universidad del País Vasco / Euskal Herriko Unibertsitatea
- David Chao Castro, Universidade de Santiago de Compostela
- Juan José Martín García, Universidad de Burgos
- Carolina Rodríguez-López, Universidad Complutense de Madrid
- Björn Gebert, Westfälische Wilhelms-Universität Münster
- Carmen García. Universidad de Oviedo (España)
- Fabian Lemmes, Ruhr-Universität Bochum
- Marco Kerber, Gütersloh / Fernuniversität Hagen (Germany)
- Franziska Decker, Otto-Friedrich-Universität Bamberg
- Matilde Eiroa, Universidad Carlos III de Madrid
- Patrik Baab
- Christian Salm, European Parliament Bruxelles
- Gabriella D’Agostino, Università degli studi di Palermo
- Pietro Corrao, Università degli studi di Palermo
- Andrea Antonio Verardi, University of Helsinki
- Francisco Acosta Ramírez, Universidad de Córdoba
- Andrea Fara, Sapienza Università di Roma
- Carlos Sanz, Universidad Complutense de Madrid
- Robert Himmrich, Düsseldorf
- Alberto Marcos Martín, Universidad de Valladolid
- Johannes Börmann, Ulm.
- Antonio Santamaría García. CSIC. España
- Giorgio Potì, Post-doc research fellow at DHI Rom
- Mª José Martínez, Universidad de Murcia
- Manuel Casado Arboniés. Universidad de Alcalá
- Vladimir López Alcañiz, investigador independiente, Barcelona
- Sigfrido Vázquez Cienfuegos, Universidad de Extremadura
- Emilio Sola Castaño, Universidad de Alcalá.
- Rosario Santanastasio, Archeoclub d’Italia
- Lilyam Padrón Reyes Universidad de Cádiz
- Lorenzo Silva Ortiz. PhD student, Universidad de Extremadura
- Manuel Talamante Pérez, INU Champollion Albi-Rodez, Francia.
- Ernique Perdiguero. Universidad Miguel Hernández de Elche (Alicante, España)
- Jesús Blanco García. Universidad de Sevilla (Sevilla, España)
- Regina Schulte, Bochum
- Ulrich Wyrwa, Universität Potsdam
- Ulrike Reuter, Berlin
- Paula Rodríguez Modroño, Universidad Pablo de Olavide, Sevilla
- Emilio Pérez Romero, Universidad Complutense de Madrid
- Angelika Burtscher, Bozen
- Roberto J. López, Universidad de Santiago de Compostela
- César Rina Simón, Universidad de Extremadura.
- Antonio Brusa, Università di Bari
- Leila El Houssi, Università di Firenze
- Paolo Ercolani, Università di Urbino
- Caterina Lavarra, Università di Bari
- Giulia Frontoni, Amburgo
- Nicola Cusumano, Università degli Studi di Palermo
- Pier Virgilio Dastoli, Movimento Europeo
- Ruth Nattermann, LMU München
- Giovanna Grenga, Roma – Fondazione/Stiftung Alexander Langer
- Michelangelo De Donà, INDEF Bellinzona (Svizzera)
- Enrico Basso, Università degli Studi di Torino
- Philipp Schütze, Berlin
- Inès Charlotte Mosgalik, Sciences Po
- Norbert Weiss, Arbeitskreis “Lokale Zeitgeschichte Calw”, Calw
- Krystyna Janas-Weiss, Arbeitskreis “Lokale Zeitgeschichte Calw”, Calw
- Toni Morant i Ariño, Universitat de València
- Heinrich Nikolaus Caspary, Seeheim-Jugenheim
- José Luis Antas Ramos, A Coruña
- Marina Caffiero, Sapienza Università di Roma
- Hartmut Schernbeck, Berlin
- Gerlinde Vetter
- Anna Perini
- Frank Rausch, St Ingbert
- Hans-Dieter Dörr
- Götz Eberspächer
- Gert Sørensen
- Natalie Petiteau, Avignon Université
- Marianne Zepp, Berlin
- Jan Neubauer, Universität Augsburg
- Florian Jansen, Köln
- Hans-Walter Schmuhl, Universität Bielefeld
- Patrizia Caracciolo, docente di italiano , membro VDIG e redattrice radiofonica di Marburgo
- Vitaliano Gemelli Former Member European Parliament
- Simone Protti, Düsseldorf