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È LA DEMOCRAZIA, BRUTTEZZA! (dedicato ai neotrumpiani, antiberlusconiani pentiti, equilibristi, saltafosso, trasformisti, ultraliberisti protezionisti)

di giovanni perazzoli

A proposito del celebre tweet (e dico tweet) di Musk, non dovremmo essere disturbati dal fatto che il nostro amico si sia impicciato dei nostri affari. Il problema vero e serio è che Musk non riconosce la divisione dei poteri. Se vi pare poco, stiamo messi malissimo. Da ogni parte del mondo, i commenti sotto il suo tweet sono: “Hi, Elon, ma la rule of law?” Gli altri commenti non si possono leggere senza inorridire. Spero che anche Musk inorridisca. Però si ammonisce: è stato eletto Trump, è la democrazia, bellezza. Sì, ma queste sparate restano una destabilizzazione della democrazia.

Partirà il corteo dei vassalli?

di giovanni perazzoli

Viene detto e ripetuto che Trump è un isolazionista. Non è vero. La cifra della politica di Trump è la politica estera. Le sue posizioni di politica interna sono banalità: la lotta all’immigrazione illegale, il contenimento del wokismo, un po’ di politica economica basata su meno tasse e riduzione della spesa pubblica. Staremo a vedere, ma dubito che vedremo dei cambiamenti epocali.

Dove invece potremmo davvero vedere cambiamenti epocali è nella politica estera, con la rottura dell’architettura atlantica che ha garantito la pace: un’alleanza naturale tra democrazie. I cambiamenti epocali potrebbero arrivare con la disgregazione dell’UE. Cresceranno i populisti (amici di Trump, c’è da scommetterci), che metteranno in crisi i già debolissimi stati europei. Partirà il corteo dei vassalli? Eccome! Naturalmente, tutto a vantaggio delle autocrazie.

I SEDICI SULLA LIBRA. Quando non c’è limite al ridicolo

di angelo perrone

Erano in sedici. Sulla nave Libra, la prima diretta verso uno dei centri per migranti in Albania, voluti a suon di centinaia di milioni di euro dal governo Meloni. Neppure in trecento, come nell’epopea cantata dalla Spigolatrice di Sapri: quelli che, “giovani e forti, a noi non fecer la guerra ma si inchinaron a baciar la terra”. Non fa nulla.

Altra roba quella, pure i momenti però erano differenti, che volete. Lì, un manipolo di trecento carcerati che Carlo Pisacane immaginava potesse realizzare il sogno della sommossa nel Regno delle due Sicilie. Qui, il sogno meloniano, ugualmente nobile eppur ridotto, affidato – per ora, poi si vedrà – a sedici individui: certo arditi, dieci bengalesi e 6 egiziani, precisano i cronisti, accompagnati dall’altra parte dell’Adriatico.

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