Un modesto ragionamento (a prescindere dallo stupido tifo da stadio tra catastrofisti governativi e negazionisti, tra l’altro) sull’app. E partiamo dalla pubblicità che alcuni hanno trovato antifemminile. Dicono che sarebbe anonima. Ma allora servirebbe a ben poco: incrociato un infetto o se incrocio altre persone prima di sapere di essere infetto chi ne informa il servizio sanitario? E se essendo asintomatico continuo in assoluta buona fede a circolare potenzialmente infettando? Che succede? Ne rispondo? E poi registrarsi tramite Google o Apple su cui si è nominativamente profilati non pare conciliabile con l’anonimato. Dicono che servirebbe a tracciare i contatti di nuovi contagiati e con i contagiati. Ma, posto che il tampone, al netto del tampone di controllo, lo hanno fatto a pochissimi (poco più di 1 milione e mezzo su 60 milioni) ,ora 60 mila al giorno in media con ritardi di 10/20 giorni rispetto ai sintomi ed esiti successivi di circa 5 giorni e che molti , se non i più di costoro, o sono per fortuna guariti o alcuni purtroppo deceduti, la probabilità di incrociare uno di loro o che altri da me incrociati nei 15 giorni antecedenti fossero infetti è minima, residuale o infinitesimale. Inoltre le persone contagiate e contattate, per fare scattare l’allerta, dovrebbero anche esse avere scaricato l’app ed entrambi avere il cellulare con l’app in funzione aggiornata quando vengano in contatto. Troppe cose in contemporanea, o no? Continua la lettura di TUTTI I DUBBI SU UN’APP PASTICCIATA