Se io fossi Senatore, di un qualsiasi Gruppo politico, e tenessi alla dignità personale e dell’Istituzione in cui opero, e fossi assegnato alla Commissione Difesa, alla prima riunione presente Matteo Renzi, mi alzerei e me ne andrei. Motivazione: “io non discuto di questioni di difesa nazionale, che possono essere anche delicatissime, di fronte a uno che prende soldi da un paese totalitario”.
Ovviamente, la stesso ragionamento avrebbe dovuto essere fatto dopo il coinvolgimento di Salvini nella vicenda Savoini, in cui il leghista avrebbe concordato un affare sulla vendita di gasolio, poi non andato in porto, con venditori putiniani che avrebbe prodotto una plusvalenza di 60 milioni di euro destinata al finanziamento della “Lega per Salvini presidente”. Savoini è indagato per corruzione internazionale e Salvini siede nella Commissioni Esteri del Senato.