Archivi tag: debito pubblico

DON MATTEO

Moody’s è una società americana.  Non di Bruxelles e non dipende dalla Commissione europea .Il declassamento delle obbligazioni italiane è frutto di analisi tecnica molto articolata. Si può anche fingere che non esista e tirare avanti . Come il  don  Ferrante nei giorni della peste di Milano descritta mirabilmente dal Manzoni. Come fini? Il poveretto  morì di peste senza riconoscerla e ammetterla.

NON COMPRERÒ PIÙ “LA REPUBBLICA”

di gian giacomo migone
 
Caro Direttore,
ho letto il suo editoriale (11 ottobre). Anche io sono tra coloro che si sono indignati per le parole del vice presidente del consiglio Di Maio che ha augurato al suo giornale di non più esistere. Chiunque possegga una coscienza democratica anche minima deve battersi per la vita di qualsiasi forma di comunicazione di opinioni e di notizie, anche le più lontane dalle proprie convinzioni. Figurarsi di una testata che considero parte del patrimonio democratico del nostro paese. 
Nel mio piccolo ho anche aderito all’ondata di solidarietà che, come lei  ha scritto, ha investito il suo giornale. Tuttavia, l’ho fatto in un modo che forse le dispiacerà,  ma che considero un dovere comunicare e motivare, per lealtà di rapporti tra noi e con intento sempre costruttivo. Infatti, ho deciso di recedere dal proposito, che stavo maturando, di non più comprare “La Repubblica” e di continuare, invece, a versare il mio obolo quotidiano per acquistarla.
Ne spiego le ragioni,
 

Continua la lettura di NON COMPRERÒ PIÙ “LA REPUBBLICA”

troppe promesse di politici demagoghi

di paolo bagnoli

Sul fattoquotidiano.it l’editoriale di Paolo Bagnoli, pubblicato sul numero 13 di “nonmollare”

L’intervento di un ex presidente del consiglio richiede attenzione; di solito c’è sempre qualcosa da imparare. Se questo, poi, è del sapienziale Mario Monti di attenzione ne occorre ancora di più. Intervenendo sul “Corriere della Sera” del 21 gennaio, Monti ha  affrontato una questione seria: la sfrontatezza di una campagna elettorale nella quale tutti promettono tutto e di più a prescindere dalla situazione finanziaria nella quale versa il Paese. Un richiamo giusto anche se – ma se ne possono capire le ragioni –manca ogni giudizio del perché ciò avvenga; ossia l’inadeguatezza di un ceto politico cui non interessa tanto governare il Paese quanto conquistare il governo. Un ceto politico che non è classe politica. Una considerazione che avrebbe dovuto essere doverosa per dare forza al ragionamento; esso, infatti, muove da un’osservazione equivoca dietro la quale subodoriamo una concezione della democrazia un po’ particolare. Ma sono supposizioni nostre.

Continua la lettura di troppe promesse di politici demagoghi