di Enzo Marzo
CRITICA LIBERALE E SENZA BAVAGLIO DENUNCIANO SALLUSTI, DIRETTORE DEL “GIORNALE”, ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI PER MENDACIO E GRAVE VIOLAZIONE DELLA DEONTOLOGIA GIORNALISTICA.
Lo so bene che è stata una campagna truffaldina: i segretari si sono fatti le liste come volevano, anche esagerando molto, Renzi ha violato platealmente lo statuto del suo partito, gli altri, anche quelli che avevano criticato una delle tante schifezze contenute nel Rosatellum, le pluricandidature, hanno trovato utile approfittarne più che ampiamente. Ugualmente nessuno si è risparmiato promesse a vanvera. Ma non si possono qualificare come vere proprie truffe finché non saranno tradite, e saranno tradite. “Possibile”, il gruppo di Civati ha già presentato un’analisi del programma Pd, non quello risibile d’oggi, ma quello esibito per le elezioni politiche precedenti a quelle del 4 marzo e ha sottolineato quanto fossero scritte sull’acqua. Il rapporto è anche su questo sito. Abbiamo già scritto sulla campagna servile di quasi tutti gli organi d’informazione che hanno esagerato sulle creste di una decina di grillini e hanno sottostimano le porcherie di casa De Luca. Ma tutto questo rientra comunque nella libera scelta giornalistica di cui i direttori si assumono la responsabilità di fronte ai lettori. Altro invece è truffare l’opinione pubblica “sparando” a pochissimi giorni dal voto una vera e propria bufala. È il caso del “Giornale” di oggi 27 febbraio. Sallusti, mettendosi sotto i piedi la deontologia giornalistica e ricordando bene che più che direttore è impiegato di fatto di un frodatore dello stato, non ha voluto essere da meno e lo ha voluto compiacere sparando in prima pagina vere e proprie menzogne.