di e. ma.
Ormai i giornali vengono scritti dagli uffici pubblicitari e firmati da giornalisti compiacenti. Lo scandalo non è nuovo, ma prima colpiva soprattutto i giornali di moda o quelli specializzati. Ora dilaga sui quotidiani generalisti. La deontologia vuole che se si pubblica un articolo con pubblicità occulta (si fa per dire) si compie una grave violazione contro i lettori che possono presumere che la “notizia” sia un prodotto giornalistico ma al contrario è solo un mascheramento di una pubblicità. Ovviamente manca sempre la doverosa scritta “Informazione pubblicitaria”. Come in questo caso. Però il quotidiano non fa mancare addirittura nel sommario il prezzo del prodotto, né una scorrettissima stoccata alla concorrenza. Naturalmente l’articolo è corredato dalla fotografia dei biscotti, prevedendo il caso che qualche lettore non capisse bene.
In questi giorni “la Repubblica” di Verdelli sembra addirittura scatenata in questo imbroglio verso i lettori. Ovviamente l’Ordine dei giornalisti tace, dimostrando ancora una volta la sua assoluta inutilità, anzi la sua complicità. E anche i Comitati di redazione riposano sotto le coltri.
A proposito, complimenti al valoroso giornalista che ha firmato un memorabile articolo. Vincerà sicuramente il Premio Daphne Caruana Galizia.
Ripubblichiamo l’articolo di “Repubblica” di oggi, togliendo il nome della Ditta pubblicizzata e modificando la dichiarazione di Verdelli, rendendola più aderente alla verità.
Ma il “Corriere della sera” non accetta d’essere distaccato e pubblica sul suo “Economia” la stessa foto che correda una marchetta analoga dal titolo intrigante: “Tutti pazzi per i biscotti alla Nutella, perché sono introvabili sugli scaffali dei supermercati?”, firmata da Alice Scaglioni. che ha un incipit stendhaliano: “Si potrebbero forse contare sulle dita di una mano quelli che non hanno ancora assaggiato almeno un XXXXXXX”. Non vorremmo scrivere presto che forse si contano sulle dita di una mano i giornalisti non marchettari.