Fate uno sforzo di fantasia. Immaginate di essere l’Italia, un paese malato molto grave, con metastasi dappertutto, disteso sul tavolo operatorio. Un attimo prima che l’anestesista vi mandi nel regno dei sogni aprite gli occhi e scorgete la faccia del chirurgo che vi deve operare al cuore. Un intervento difficilissimo al limite dell’impossibile, e vi accorgete che al posto del primario, non si sa per quale beffa del destino, c’è, bisturi alla mano, il portantino che vi ha trasportato in camera operatoria. Ricoperto di sudore, non vi resta che offrire il braccio alla siringa che vi farà precipitare nel profondo nero dell’incubo.
Così la “lepre marzolina” si è sentita quando ha visto e rivisto il video che mostra il senatore casaleggino Agostino Santillo, eletto a marzo nella circoscrizione Campania, che interviene durante la discussione sul decreto Genova. Già era surreale la contentezza esibita dal M5s, visto che il decreto arrivava al voto dopo tre mesi dalla tragedia e ancora senza alcuna indicazione su cosa si farà per il famigerato troncone, né per il ponte nuovo. Un provvedimento però inzeppato di provvedimenti a favore dei liquami e del condono per Ischia. Poi al capezzale dell’agonizzante paese si affaccia Santillo per darci un’idea chiarissima in che mani siamo caduti. Le sue parole entreranno nella storia e nel libro dei primati. In una decina di parole è riuscito a dire una decina di bestialità agghiaccianti: «IL SENATORE RENZI [nella scorsa legislatura Renzi non era neppure eletto, figuriamoci due legislature fa] … IL SENATORE MARIO MONTI … HA NOMINATO [i senatori a vita sono nominati dal Presidente della Repubblica, infatti fu Napolitano sceglierlo e non Renzi che all’epoca non era neppure segretario del pd] A SENATORE A VITA MARIO MONTI … LA SCORSA LEGISLATURA … [nel 2011 era in corso la penultima e non l’ultima legislatura]». Dall’imbecillità del senatore si sono salvate solo le virgole. Ovviamente il filmato mostra due senatrici e due senatori casaleggini che battono entusiasticamente le mani, “innocenti” come sono nei confronti, non diciamo della cultura politica, ma anche della cronaca di questi ultimissimi anni. Il paese ha di che tremare.
Ps. L’episodio riportato sarebbe solo un divertissement sul Senato, anche perdonabile, se non fosse un esemplare frutto, perfino encomiabile, di quell’”elogio dell’incompetenza e dell’ignoranza” su cui si fonda tutta la retorica politica del M5s.