CONTRO IL ROSATELLUM (CHE LEGA E M5S VOGLIONO CONSERVARE)

All’inizio fu il Porcellum, poi venne l’Italicum, adesso sarà il turno del Rosatellum. Tre leggi elettorali, le prime due censurate, per vizio di costituzionalità dalla Consulta, la terza, quella vigente, il Rosatellum, è stata impugnata davanti al Tribunale di Messina, con ricorso in materia di tutela dei diritti elettorali, da alcuni cittadini, di area liberale, i quali ravvedono anche per la vigente legge elettorale n.165/2017 (quella che utilizzata per formare l’attuale parlamento) rilevanti vizi di costituzionalità.

Nove sono i cittadini messinesi che hanno deciso di intestarsi la battaglia contro l’attuale legge elettorale, il primo tra tutti l’Avv. Enzo Palumbo, già senatore del Partito Liberale e membro del CSM, assieme al Prof. Avv. Alfonso Celotto di Roma, l’Avv. Antonio Gemelli, gli Avv.ti Giuseppe e Tommaso Magaudda, l’Avv. Andrea Pruiti Ciarello di Capo d’Orlando, il Prof. Pippo Rao, il Prof. Giuseppe Rocco Gembillo, il dott. Samuele Tardiolo, l’Avv. Francesca Ugdulena.

Molte sono le censure mosse dai ricorrenti al Rosatellum, nelle cinquantasei pagine del ricorso presentato al Tribunale di Messina e riguardano il travagliato iter parlamentare seguito per l’approvazione della legge elettorale, la violazione dei principi della sovranità popolare, della pari dignità e dell’eguale capacità politica ed elettorale, attiva e passiva dei cittadini ma riguardano anche la violazione dei principi di rappresentanza territoriale, garantita e tutelata dalla Costituzione con la previsione del voto personale, diretto ed eguale che, secondo i ricorrenti, il Rosatellum non garantirebbe per l’irragionevole e contraddittoria regolamentazione tra voto diretto e voto indiretto e per il meccanismo di trascinamento tra candidati, liste e territori diversi, che non sarebbero voluti dall’elettore.

Sotto accusa di incostituzionalità è anche il meccanismo di trasferimento del voto tra candidati uninominali e liste plurinominali.

Il Ricorso iscritto al n.5721/2018 R.G., pende innanzi alla seconda sezione Civile del Tribunale di Messina, presieduta dal Dott. Giuseppe Minutoli che, con provvedimento del 21 novembre 2018, ha fissato per la trattazione del procedimento, l’udienza del 22 febbraio 2019. La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno, rappresentati dall’Avvocatura dello Stato, avranno termine per costituirsi in giudizio fino al 12 febbraio 2019.

Così come era stato per l’Italicum, Messina si riconferma un presidio di legalità, rispetto e salvaguardia dei valori costituzionali.

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